Con il classico ritardo a cui ormai avrete fatto l'abitudine, recensisco il DVD di
Orizzonti di Gloria nell'edizione Criterion del 2010. Seguirà quella di
Rapina a Mano Armata, sempre per la Criterion.
Orizzonti di Gloria è stato trasferito dalla Criterion a partire di una copia conservata alla Università della California, Los Angeles. Nonostante i crediti finali indichino che il film è stato restaurato dall'archivio cinema e TV della UCLA in collaborazione con la MGM, non parlerei di vero restauro perché il lavoro non è partito da un negativo del film, ma da un
telecine HD Spirit 2K della copia in pellicola, ripulita manualmente da sporco, graffi e instabilità varie.
Piccola nota su questo lavoro: tra i finanziatori compare la Film Foundation, organizzazione no-profit per la conservazione dei film americani che lo stesso Kubrick aveva contribuito a creare sottoscrivendo l'appello di Martin Scorsese nel 1990.
Il trasferimento di
Orizzonti di Gloria, supervisionato da Robert Gitt con la consulenza di Leon Vitali, è presentato in
formato 1.66:1 come nelle proiezioni cinematografiche d'epoca. Il precedente trasferimento della MGM era invece open matte, ossia a schermo pieno 1.33:1.
Il film è stato distribuito sia in DVD che in Blu-ray. Non ho ancora visto l'edizione in alta definizione perché, a differenza dei
dischi della Warner, questa edizione Criterion è Regione A (l'equivalente della Regione 1 dei DVD) e serve un lettore dezonato per leggerla. La versione in DVD (anch'essa bloccata R1) presenta un
video sicuramente più pulito dell'edizione MGM, con maggior definizione e incisività, e
notevolmente più scuro, senza tuttavia scadere negli errori commessi per l'edizione del 40esimo anniversario di
Dr. Stranamore. Nel complesso l'immagine risulta un po' troppo morbida, quasi sfumata, e sono visibili
diversi artefatti della codifica digitale, in particolare un piuttosto evidente e fastidioso edge enhancing. A giudicare dalle capture delle
recensioni online, il trasferimento in alta definizione dovrebbe essere al contrario ottimo.
Nella migliore tradizione Criterion, il film è accompagnato da un nutrito pacchetto di contenuti extra (
ne avevamo già parlato aspettando l'uscita del disco): si inizia con un
commento del critico Gary Giddins, autore di un libro sul cinema classico hollywoodiano.
Con un inarrestabile parlantina, Giddins snocciola una quantità notevole di informazioni e grazie alla sua competenza storica riesce a frullare senza sosta bio-filmografie degli attori, informazioni sulle location tedesche, riferimenti al corpus d'opere kubrickiano, confronti con il romanzo di Humphrey Cobb da cui è tratto il film, dettagli di produzione (contratti, budget, tempistica), il contesto storico, la posizione di
Orizzonti di Gloria all'interno del genere bellico e in confronto ai più consueti film hollywoodiani.
Tra i momenti migliori, la lettura delle pagine del romanzo che descrivono uno dei personaggi che hanno composto il Colonnello Dax cinematografico durante la scena dell'attacco al Formicaio: l'aderenza del film alla prosa di Cobb ci ricorda come Kubrick si sia sempre preoccupato di mantenere a film finito l'impressione originaria avuta durante la lettura di un romanzo. A trascrivere il commento si otterrebbe un gustoso libretto onnicomprensivo sul film. Ben fatto, Criterion.
Segue una serie di interviste: la prima è un estratto audio dal'
intervista di Jeremy Bernstein a Stanley Kubrick, già pubblicata in CD con lo
Stanley Kubrick Achives della Taschen e riproposta integralmente anche nell'edizione speciale di
2001: Odissea nello Spazio; qui i due minuti sono accompagnati da una serie di fotografie di scena dalla lavorazione di
Orizzonti di Gloria.
Christiane Kubrick fornisce il consueto racconto su come ha conosciuto il regista grazie al ruolo della ragazza nella locanda, ma per la prima volta ricorda con puntualità la lavorazione di quella scena, spiegando tanto il senso della canzone da lei cantata quanto il metodo registico di Kubrick con gli attori.
Non poteva mancare un'
intervista a Jan Harlan, ormai ben oltre il presenzialismo più sfrenato: nonostante con
Orizzonti di Gloria non c'entri assolutamente nulla, dobbiamo sorbirci ancora la sua melliflua prosopopea critica sul cinema di Kubrick. Stavolta, non potendosi aggrappare a nulla di concreto, Harlan blatera saltando di palo in frasca da Malcolm McDowell a Johann Strauss, da Napoleone Bonaparte a
Eyes Wide Shut, perdendo il filo del discorso in più di un'occasione.
L'intervista migliore è quella a
James B. Harris, produttore del film e partner artistico di Kubrick per sette anni. Per 22 minuti Harris,
ancora acuto e preciso nonostante gli 82 anni al momento dell'intervista, ricorda la produzione in Germania del film, vari aneddoti durante le riprese e alcuni momenti con Kubrick che fanno capire quanto collaborativo fosse il loro sodalizio e quanto legati fossero in quegli anni.
Particolare non da poco, ogni intervista è inframmezzata da
bellissime fotografie d'epoca che nella maggior parte dei casi sono inedite. A giudicare dai crediti del DVD, questa collezione deriva dallo
Stanley Kubrick Archive dell'Università delle Arti di Londra, dagli archivi della MGM e dalle foto conservate da Harris. Finalmente un ottimo lavoro di ricerca per presentare contenuti nuovi al posto della solita dozzina di foto che ormai conosciamo a memoria.
Gli extra si chiudono con il trailer del film, un talk show inglese del 1979 con ospite Kirk Douglas, il quale però parla di Kubrick e di
Orizzonti di Gloria molto poco, e un estratto da un telegiornale francese del 1997 in cui si ricorda l'episodio della Prima Guerra Mondiale che aveva ispirato il romanzo di partenza.
Consueta eleganza per i menu del disco (il principale è un montaggio delle carrellate nelle trincee sul valzer Künstlerleben di Strauss), e libretto con saggio critico d'ordinanza (di James Naremore).
Nella
sezione Risorse trovate la scheda tecnica dell'edizione e una scansione in alta risoluzione della copertina.