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29 agosto 2020

Edizione tascabile di Stanley Kubrick e Me

L'edizione inglese di Stanley Kubrick e me è appena uscita in una nuova veste tascabile, arricchita di una prefazione scritta nientemeno che da Matthew Modine, il protagonista di Full Metal Jacket.
Modine ha anche messo in palio una copia autografata tra tutti coloro che ritwitteranno il suo messaggio entro il 3 settembre. 

La nuova edizione è solo in lingua inglese, distribuita in tutto il mondo da Arcade Publishing. Anche la relativa edizione digitale include da adesso la prefazione di Modine. 

Per l'occasione, ho aggiornato il book trailer realizzato da ZERO con una coda designed by Gianni Denaro e montata da Luca Deravignone. Sempre una buona scusa per rivederlo.

  

Grazie a tutti voi per l'attenzione, e passate parola ai vostri amici stranieri! 

16 agosto 2020

Numero di Linus dedicato a Kubrick

Il numero di agosto di Linus, attualmente nelle edicole, ha uno speciale di trentadue pagine dedicate a Stanley Kubrick, come si evince dalla copertina d'impatto realizzata da Alice Iuri. 

L'inserto si apre con un edioriale del direttore della rivista Igort, prosegue con un puntuale e appassionato contributo critico di Roy Menarini arricchito da illustrazioni di Marco Corona, un ricordo di Lorenzo Miglioli con illustrazioni di Tiziano Angri e un articolo sullo Stanley and Us firmato dai tre registi Mauro Di Flaviano, Federico Greco e Stefano Landini, il tutto inframmezzato da fumetti di Massimo Giacon, Paolo Bacilieri, Thomas Campi, Sergio Algozzino e Marino Neri, quest'ultimo il mio preferito. 

Il pezzo forte, se vogliamo, dello speciale sono cinque pagine con la traduzione in italiano di alcuni estratti dal libro Full Metal Jacket Diary di Matthew Modine, che qui offre in una inedita versione colorata a mano anche alcune delle fotografie che scattò sul set durante le riprese. 

Chiude lo speciale una controcopertina di Paolo Bacilieri e una réclame di Stefano Zattera. 

Vorrei, un po' a malincuore, spendere due parole sull'articolo firmato da Lorenzo Miglioli, che ricorda le sue chiacchierate con alcune persone che hanno avuto a che fare con Stanley Kubrick, da Marisa Berenson conosciuta sul set di Io Sono L'Amore di Luca Guadagnino, Vivian Kubrick incontrata a casa di amici a Los Angeles e Matthew Modine, protagonista di un documentario da lui prodotto, Full Metal Joker di Emiliano Montanari. Il cuore dell'articolo di Miglioli è un lungo racconto del tentativo del produttore Daniele Senatore nel convincere Stanley Kubrick a dirigere l'adattamento del libro di Patrick Süskind, Profumo

Miglioli racconta che Senatore ricevette una telefonata dal capo della Warner perché andasse in Svizzera a negoziare la vendita dei diritti di adattamento del romanzo direttamente con Süskind. Quando lo scrittore disse che l'unico modo per realizzare un film dal Profumo era di farlo dirigere da Kubrick, la Warner organizzò per Senatore un viaggio sul set di Shining, in lavorazione in quel periodo, in modo che il produttore convincesse Kubrick ad accettare. Miglioli include vari aneddoti dal racconto di Senatore, come Kubrick che si interessa alla possibilità di usare macchine in grado di creare un effetto odorama nelle sale cinematografiche, prima di chiudere con il rifiuto del regista, che dopo attenta valutazione si dice non interessato al progetto. 

Ora, la notizia che Kubrick si fosse interessato a Profumo è stata sconfessata talmente tante volte (da Jan Harlan, da Katharina Kubrick...) che non pensavo potesse più essere ritirata fuori. Citerò, mi si perdonerà, il mio saggio "Waiting for a Miracle" che include perfino una dichiarazione di Kubrick stesso che ho trovato nelle pagine della rivista Screen International del 1992: "contattato telefonicamente, Kubrick dichiara di non aver idea di come sia nata la fandonia e precisa di non aver ancora letto il libro." 

Non serviva comunque aver fatto chissà quale ricerca. Il romanzo fu pubblicato nel 1985, sette anni dopo la lavorazione di Shining. Senatore non poteva certo aver incontrato Kubrick nella Colorado Lounge per discutere del progetto. 

Miglioli chiude l'articolo ricordando la presenza di Emilio D'Alessandro alla Festa del Cinema di Roma quando fu presentato Full Metal Joker e Modine inaugurò la sua mostra di fotografie abbinate al FMJ Diary: "Emilio rimase con noi e Matthew per due giorni," scrive Miglioli, "e i racconti che sentii disegnarono la figura questo uomo leggendario." Siccome accompagnai io Emilio alla Mostra, posso garantire che la conversazione tra lui e Modine durò una quindicina di minuti, prima dell'arrivo dei giornalisti; più tardi andammo a vedere il documentario di Montanari ed Emilio disse due parole al pubblico, non ricordo se prima o dopo la proiezione. Qualche svelta e superficiale chiacchierata di gruppo seguì nel pomeriggio, prima che io ed Emilio ci appartassimo per un'intervista con Francesco Alò del Messaggero. Prima di cena, riaccompagnai Emilio a casa. Non ricordo una seconda giornata.

"La specie umana si racconta, non si definisce," scrive in chiusura Miglioli. Con un uomo quale Kubrick le leggende sono infinite e ramificate. Magari un pizzico di verità in più nei racconti non farebbe comunque male.

28 luglio 2020

Terry Gilliam sta preparando un film da Lunatic at Large

Come avrete forse letto in giro, il regista Terry Gilliam ha rivelato, in un'intervista video a Repubblica in occasione della sua partecipazione al Ventotene Film Festival, che stava riportando in vita un progetto di Kubrick. Gilliam ha aggiunto che, prima del blocco totale della pandemia, era quasi tutto pronto per girare – c'è uno script e anche il cast – ma non ha rivelato nomi né soprattutto ha detto di quale progetto si tratti.

Ve lo posso dire io: è Lunatic at Large, il racconto breve che James B. Harris commissionò a Jim Thompson nel 1955 prima che la Harris-Kubrick si trasferisse a Los Angeles per girare Rapina a Mano Armata. Il racconto, andato perduto e ritrovato negli anni '90, rientra nel pacchetto di vecchi script di Kubrick che Phil Hobbs, ex marito di Katharina e co-produttore di Full Metal Jacket, sta tentando di produrre dai primi anni 2000, a tutt'oggi senza successo.

Per chi legge queste pagine di frequente, le notizie su Lunatic at Large sono comparse a più riprese nel corso degli anni: ad esempio, nel 2010 si parlava del coinvolgimento di Sam Rockwell e Scarlett Johansson.

Il nome di Gillian è l'unica, vera, grande novità legata al progetto da una decina d'anni. Vedremo come andrà a finire. Intanto vi ricordo che il coinvolgimento di Kubrick è pressoché nullo: il massimo che si può dire è che abbia letto le 60 pagine del racconto. Nel 1962, in una lettera al montatore e regista Anthony Harvey, Kubrick già dichiarava di non aver più alcun interesse a sviluppare la storia in un film. Trovate più informazioni a riguardo nel mio saggio sui progetti incompiuti.

Da ieri la notizia di Gilliam sta prevedibilmente circolando sul web. La cosa che trovo interessante è che i siti americani hanno corretto l'annuncio includendo la rivelazione che avevo dato su Twitter (non ho citato la mia fonte perché mi ha chiesto di rimanere anonima): ad esempio The Playlist e The Film Stage. I siti italiani continuano a dire che si tratti di un fantomatico progetto originale. Ma si sa: nemo propheta in patria.

03 giugno 2020

Kubrick by Kubrick

Selezionato al Tribeca Film Festival e presentato in anteprima sul sito di Arte ad aprile, arriva in prima italiana al Biografilm Fest di Bologna il documentario Kubrick by Kubrick, diretto da Gregory Monro.

Il film si basa sui nastri registrati dal critico francese Michel Ciment durante le sue quattro interviste con Kubrick, da Arancia Meccanica a Full Metal Jacket. Per la prima volta, un documentario su Kubrick mette al centro il regista e lo lascia parlare dei propri film.


Negli anni passati sono state diffuse alcune interviste con Kubrick registrate da giornalisti e critici cinematografici: la più nota è quella di Jeremy Berstein, acclusa in CD al libro The Stanley Kubrick Archives della Taschen; l'anno scorso, Tim Cahill aveva donato ai Movie Geeks United la sua audiocassetta con l'intervista che fece a Kubrick nel 1987 per Rolling Stone. Michel Ciment tuttavia può vantare una "collezione" di interviste davvero notevole, che abbraccia quasi per intero la seconda parte della carriera di Kubrick.

I nastri di Ciment erano stati utilizzati nel 2011 fa per una trasmissione radio in cinque puntate di France Culture. Il programma tuttavia presentava una traduzione audio in simultanea delle parole di Kubrick, che venivano quindi in parte oscurate dal doppiatore francese. Kubrick by Kubrick dà finalmente modo di sentire questi nastri in originale (sono anche stati restaurati per il documentario, quindi la qualità è davvero buona).

Sfortunatamente "la quantità di Kubrick" presente nel film è piuttosto ridotta: se le puntate radio coprivano per intero tutte le registrazioni, il documentario include anche estratti da interviste ad attori e collaboratori e soprattutto molti inserti da una trasmissione televisiva in cui Ciment racconta il suo rapporto con Kubrick e fornisce alcune riflessioni di natura critica. Questi contributi esterni rosicchiano il tempo che viene lasciato a Kubrick, mentre chiaramente io avrei preferito un documentario 100% Kubrick, tutta polpa, senza additivi.

Il secondo punto che ho trovato meno interessante è che gli estratti selezionati da Monro per il film riguardano gli aspetti tematici dei film di Kubrick: il regista parla quindi della violenza in connessione con Arancia Meccanica e Full Metal Jacket, delle meraviglie della tecnologia e dell'esplorazione del cosmo per l'argomento 2001, della censura per Lolita, e così via. Personalmente trovo più interessante quando Kubrick parla della tecnica cinematografica e di come ha realizzato i suoi film.

Per chi è meno abituato ad ascoltare la voce di Kubrick, l'opportunità offerta dal documentario è ad ogni modo molto preziosa. E naturalmente il film offre uno sguardo indubbiamente interessante e diverso dal solito sul cinema di Kubrick.

Per esigenze di salute pubblica, l'edizione 2020 del Biografilm Fest si terrà in maniera virtuale. Il risvolto positivo è che è possibile vedere i film in programma anche per chi non abita a Bologna. Kubrick by Kubrick sarà trasmesso venerdì 5 giugno alle ore 23 sottotitolato in italiano, e resterà disponibile per le 24 ore successive. Per prenotare un posto nella sala virtuale e vedere il film è necessario registrarsi gratuitamente su MyMovies. L'intero programma del festival, che include proiezioni di documentari e dibattiti coi registi dal 5 al 15 giugno, è disponibile qui.

Una nota di colore per i fedeli seguaci di AK prima di lasciarvi al trailer: ho partecipato anche io al documentario in qualità di consulente e ricercatore. Se aguzzate la vista trovate il mio nome nei titoli di coda.

29 maggio 2020

I panini al formaggio di Jack Nicholson

Visto che la "notizia" è arrivata pure su Repubblica, peraltro a firma di un critico rispettabile e in una pagina che ricorda di abbonarsi per sostenere il giornalismo di qualità, non riesco a trattenermi e scrivo una sorta di puntata numero due delle mie lamentazioni contro i luoghi comuni kubrickiani (la prima era qui).

La storia di Kubrick che per tutta la lavorazione di Shining costringe Jack Nicholson a mangiare solo panini al formaggio, cibo che odia, per mantenerlo nello stato d’animo agitato necessario al ruolo, è – indovinate un po’ – una sonora cazzata.

Dico, ma davvero vi sembra una cosa plausibile? Con quasi un anno di riprese, sai il tasso di colesterolo del povero Jack! E Kubrick chi dovrebbe essere per mettere in pratica una roba del genere, un aguzzino?

Il tutto si presta a essere una storia edificante su come nascono le bufale. C'era una volta un utente che, presumo per divertimento o fare il burlone, scrisse una storiella buffa nella pagina Trivia di IMDb. Più assurda la storiella, più venne votata dagli utenti, più acquistò visibilità, più finì in quella galassia di siti spazzatura che hanno disperato bisogno di contenuto acchiappa-click e pubblicano pagine con "i 10 segreti di questo" o "le 10 cose che non sai ma devi assolutamente sapere di quest'altro". Le meraviglie dello user generated content.

Mi sono messo a cercare se almeno fosse vero che a Nicholson faccia schifo il formaggio; nulla di nulla, l'unica prova è sempre e solo quella pagina di IMDb (magari è scritto in una delle tante biografie di Nicholson che non sono ancora indicizzate su Google Books, io ne ho letta solo una, abbiate pazienza, ho anche una vita da vivere).

Certo, scrivere baggianate su Kubrick-il-matto è un gioco fin troppo facile, e si sa (ma davvero si sa?) che su internet l’informazione è quella che è, ma quando anche il primo quotidiano italiano cede alla moda delle "10 cose da sapere su..." (di cui 5 sono banalità e 5 cavolate), traduce robaccia da internet, non verifica le fonti né la veridicità di ciò che pubblica, dove siamo?

E spendo due parole anche sui titolisti, che spesso hanno più colpa dei giornalisti. C'era ieri su La Stampa un articolo di due pagine sul nuovo documentario Kubrick by Kubrick di Gregory Monro, in occasione della prima italiana al Biografilm Fest di Bologna. Il documentario si basa sui nastri registrati dal critico francese Michel Ciment durante le sue interviste con Kubrick, per Arancia Meccanica, Barry Lyndon e Shining: le registrazioni con la voce di Kubrick sono sempre piuttosto rare, per cui il documentario funziona proprio sul lasciare la parola a Kubrick che parla del suo lavoro da regista e dei temi esplorati dai suoi film. Come viene presentata questa notizia?


Il documentario non rivela il lato privato di Kubrick (quello è S is for Stanley, cough cough), Kubrick non vi fa mai menzione di voler difendere la sua privacy (ho già visto il film, posso confermare, vi ho anche lavorato come ricercatore e consulente) e Michel Ciment non è il biografo di Kubrick. Di più: il testo dell'articolo non menziona Salinger né la privacy, ma si concentra solo sugli attori, le riflessioni di Kubrick sulla guerra e la violenza, le riprese fatte con cura – d'altra parte è di questo che parla il film. "L'altro" Kubrick?

Ok, si sta parlando di cinema, spettacolo, costume (anche se non sono sinonimi, ricordarselo sempre) e non di cronaca, politica, economia, ma siete sicuri che la tendenza non esista nelle altre pagine? Io più leggo le "notizie" su Kubrick e più dubito fortemente che quella cosa che si chiamava giornalismo esista ancora.
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