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25 aprile 2010

Kubrick e Kansas City

Il quotidiano The Kansas City Star ci fornisce oggi una serie di insperati aneddoti sulla produzione di Shining: in un articolo dal curioso titolo "Le connessioni tra Kubrick e Kansas City", si scopre che la più grande cittadina del Missouri era stata una delle tre città del Midwest in cui aveva avuto luogo la ricerca del bambino che avrebbe interpretato Danny Torrance.

Un certo Dan Meyers, addetto alla pubblicità locale la cui agenzia aveva rappresentato la Warner Bros per anni, ricorda che nell'autunno del 1977 gli fu detto da uno dei dirigenti principali della Warner che presto sarebbe stato contattato da Kubrick. Poco dopo infatti il regista lo gli telefonò da Londra per spiegare che stava cercando un bambino con l'accento del Midwest e che avrebbe tenuto audizioni in Kansas City, Chicago e Denver.

Kubrick chiese a Meyers di far pubblicare un annuncio sul Kansas City Star per reperire attori tra i 5 e i 7 anni. Non avrebbe dovuto fare alcun riferimento al ruolo, al film o a Kubrick stesso. Neppure la stampa avrebbe dovuto sapere cosa si celava dietro la richiesta. Non ci sorprende sapere come le istruzioni per la composizione dell'annuncio fossero state dettagliatissime: Kubrick fece riscrivere più volte il testo finché non fu soddisfatto.

Meyers ricorda di aver parlato al telefono con il regista varie volte e in seguito di essere stato contattato anche da alcuni membri del team di produzione. "Ti potevi fare la netta impressione che questa gente avrebbe fatto felice Stanley a tutti i costi," ha dichiarato Meyers. "Si aspettava totale lealtà, ma ne dava altrettanta. Poteva essere tanto cortese e divertente quanto perentorio. Il messaggio finale era che si fidava di se stesso più che di chiunque altro. Sarebbe stato un film di Kubrick, e di nessun altro. Questo veniva fuori forte e chiaro."

Le interviste vennero condotte da Leon Vitali, che aveva interpretato Lord Bullingdon in Barry Lyndon qualche anno prima. Insieme a sua moglie Kersti, Vitali andò diverse volte a Kansas City per un periodo di otto mesi, provinando dai 500 ai 700 bambini. Alloggiarono in una suite al Plaza Inn dove tennero anche le audizioni. Poiché la produzione era super-segreta, non c'era alcun copione da imparare; al posto delle tradizionali letture, Vitali conduceva improvvisazioni e giochi con i bambini: coloro che sembravano particolarmente aperti ed emotivi, venivano ripresi con una videocamera e le cassette venivano spedite a Londra. "Leon era perfetto per questo compito," ricorda Meyers. "Aveva un'incredibile abilità nel legare con le persone. I bambini si fidavano subito di lui."

Spostandosi quotidianamente tra il suo hotel e l'ufficio di Meyers, Vitali passava spesso di fronte al negozio di fumetti Clint's Comics: un giorno entrò e comprò una serie di giornalini, anch'essi prontamente spediti a Londra. Alcuni di questi furono usati come oggetti di scena nella camera di Danny Torrance.

Alla fine però Kansas City non ebbe il suo momento di gloria: il bambino scelto fu Danny Lloyd di Chicago. Tuttavia l'articolo prosegue a cercare altre connessioni con Kubrick: Arliss Howard, uno dei protagonisti del successivo Full Metal Jacket, è nativo di Independence, cittadina alla periferia di Kansas City.

E poi ancora: Bill Steinhardt, un addetto al marketing e relazioni pubbliche del giornale, ha frequentato la Howard Taft High School del Bronx da ragazzo, dove come editor del giornalino scolastico ha collaborato con Kubrick assegnandogli alcuni servizi fotografici. "Anche a quell'età aveva un occhio incredibile per l'inquadratura," ricorda Steinhardt. "Tecnicamente, le sue fotografie erano meravigliose. Se chiudo gli occhi lo rivedo nitidamente andare in giro con la sua macchina Speed Graphic."

I due lavorarono insieme per due anni, finché Steinhardt non andò al college. Kubrick ottenne voti mediocri e non poté iscriversi a nessun istituto superiore, "ma per lui non fu mai un problema," ammette Steinhardt. "Si vantava di non aver bisogno di andare al college, perché non esisteva nessun professore in grado di insegnargli qualcosa dato che leggeva un sacco da solo. Mi feci l'impressione che Kubrick semplicemente non era facile da giudicare con gli esami, che gli esami non potevano da conto di quello che lui aveva imparato per i fatti suoi."

Del resto, all'epoca, mentre Steinhardt si preparava ad andare al college, Kubrick già lavorava a tempo pieno per LOOK.

Kubrick had KC connections, Robert W. Butler, The Kansas City Star 24.04.2010

22 aprile 2010

Tre vecchi script in produzione, forse

L'annuncio del casting di Sam Rockwell e Scarlett Johansson per il progetto Lunatic at Large era solo la punta dell'iceberg. ScreenDaily rivela che oltre a questo trattamento di Jim Thompson, anche Downslope e God Fearing Man sono in fase di pre-produzione, portando a tre il numero degli script che potrebbero tornare alla luce direttamente dagli anni '50.

Gli script sono di proprietà della Philco Films, una società fondata da Phil Hobbs e Steve Lanning. Hobbs è stato il marito di Katharina Kubrick e ha lavorato come co-produttore per Full Metal Jacket e come addetto al catering per Eyes Wide Shut (caso unico di carriera discendente). Lanning era un aiuto regista attivo fino la prima metà degli anni '80, dedicatosi successivamente alla produzione televisiva.

Downslope apparentemente è stato scritto da Kubrick assieme allo storico della Guerra Civile Shelby Foote. God Fearing Man invece narra le gesta di Robert Emmett Wilson, uno scassinatore professionista che negli anni '20 aveva messo a segno un colpo da 16 milioni di dollari; I Stole $16,000,000 era infatti il titolo del progetto quando era stato proposto dalla Harris-Kubrick a Kirk Douglas.

Tutti e tre gli script sono stati completati da Stephen R. Clarke, ghost writer inglese che ha una sua piccola casa editrice specializzata in "libri per lettori assennati che illuminano l'anima e occupano la mente." Mi sono piaciuti particolarmente il Libro dei modelli di lettera per pastori che aiuta ogni ministro a comporre lettere in bello stile ai propri fedeli (con CD-ROM!) e Parole Primaverili per "assaporare l'angoscia del Cristo crocifisso, gioire alla sua resurrezione, sentire il tocco della grazia e scovare profonde verità nelle pulizie di primavera." Cito dal sito internet di Clarke, ovviamente: non sarei mai riuscito a inventarmi tali sublimi beltà.

Per tornare all'articolo di ScreenDaily, Steve Lanning parla molto ma dice poco. Nessuna novità per Lunatic at Large: "Stiamo discutendo se produrlo in America o in Europa," ha confessato il produttore, "perché al momento c'è interesse da entrambe le parti." Questo, tradotto dal linguaggio PR, vuol dire: nessuno è ancora interessato, qualcuno si faccia avanti please.

Nessun progresso neppure per God Fearing Man, sviluppato come un serial televisivo a puntate: al momento nessun regista è stato confermato, come del resto nessun attore. Lenning però ci dice convinto che le riprese dovrebbero svolgersi in Europa, probabilmente in Germania, perché i costi sono più bassi. Capito, potenziali finanziatori?

Riprese in Europa anche per il progetto sulla Guerra Civile, ma stavolta perché i paesaggi americani sono cambiati troppo e non esistono più location adatte. Per questo film Hobbs e Lanning stanno "cercando di avvicinare registi di serie A perché si tratta di uno script di serie A. Ci saranno anche un paio di ruoli che potrebbero attirare attori di serie A, ma prima ci serve un regista." Capito potenziali registi?

Stringi stringi, a parte i nomi di Rockwell e Johansson, non c'è nulla di diverso dagli articoli che tennero banco nel 2006. L'unica cosa che adesso si vede chiaramente è lo sfruttamento del "marchio Kubrick," quello sì di serie A.

Philco Films to produce three major Stanley Kubrick projects, Chris Evans, ScreenDaily 22.04.2010

21 aprile 2010

Intervista a Malcolm McDowell

Seguendo l'esempio di Keir Dullea, anche Malcolm McDowell ha insistito in un'intervista pubblicata ieri che non ha alcun problema a parlare di Arancia Meccanica, che considera "un'opera d'arte sorprendente e una punto importante nella mia storia. E' stato molto importante per me come attore e come persona. Preferisco di gran lunga averlo fatto."

Negli ultimi mesi Malcolm McDowell ci aveva abituato a digerire il suo graduale cambio di atteggiamento nei confronti del film che lo ha reso famoso e del regista che lo ha diretto nel ruolo immortale di Alex DeLarge. Guardando nell'insieme la sua parabola, possiamo perfino paragonare il suo rapporto con Kubrick con quello dei critici verso Arancia Meccanica: incomprensione e iniziale rigetto, poi rivalutazione e affetto.

Ecco cosa l'elaborazione personale di un'esperienza traumatica porta a dire oggi: "Stiamo parlando di recitare in un film diretto da un regista leggendario. Non ho dovuto mica pensarci. Non mi sarebbe importato nulla se Kubrick mi avesse chiesto di leggere l'elenco telefonico."

Et voila, paziente guarito.

McDowell reflects on breakthrough role, Lisa Wilton, Calgary Sun 20.04.2010

20 aprile 2010

Mostra delle foto di LOOK a Milano (3)

Su YouTube è disponibile un'intervista a Rainer Crone, curatore della mostra Stanley Kubrick Fotografo, attualmente al Palazzo della Ragione di Milano, che raccoglie circa 200 scatti realizzati da Kubrick come fotoreporter per la rivista LOOK.

Crone racconta l'esordio di Kubrick come fotografo e commenta il carattere già cinematografico di questi scatti, quasi una serie di storyboard per film da girare. Queste fotografie raccontano "la genesi di un genio," come ammette con convinzione alla fine dell'intervista.



Un amico che ha acquistato il catalogo mi ha detto che è molto ben realizzato e contiene riproduzioni di tutte le fotografie in esposizione alla mostra. Al momento non è ancora presente sul sito della Giunti Editrice per l'acquisto online. Resta comunque una buona notizia.

19 aprile 2010

Intervista a Keir Dullea

A differenza di certi attori che dopo la vetta di un film con Kubrick hanno tradito se non un vero risentimento almeno un certo fastidio a essere continuamente intervistati sul quel singolo film all'interno di una loro lunga carriera, Keir Dullea, interprete dell'astronauta David Bowman di 2001: Odissea nello Spazio, si è sempre dimostrato ben disposto a ricordare la sua esperienza con Kubrick sul set del capolavoro di fantascienza.

In un'intervista per il Monkey See blog della radio NPR americana, Dullea ha filosoficamente commentato: "Probabilmente è una cosa molto simile a quello che deve essere successo alla modella che aveva posato per la Mona Lisa. Avrà anche posato per altri bravi pittori, ma sappiamo tutti quale quadro è oggi appeso al Louvre... Credo che anche lei lo considerasse piuttosto ben riuscito."

Per non andare troppo lontani, è lo stesso Dullea che chiama in causa Douglas Rain, l'attore canadese che ha prestato la sua voce al computer HAL9000, da tempo piuttosto irritato quando gli viene chiesto qualcosa su 2001: "Non è una citazione diretta, ma ho sentito dire che il suo atteggiamento è 'Ho fatto Shakespeare e recitato i classici per cinquant'anni e tutti mi chiedono di un film su cui ho recitato per due giorni.'"

Quanta eleganza. D'altronde Dullea è uno dei pochi a difendere Kubrick dalle accuse di scarsa considerazione per gli attori. "Lavorare con Kubrick è stata un'esperienza magnifica," dice nell'intervista: "casualmente ho lavorato con due registi agli antipodi uno di seguito all'altro; il film che avevo fatto giusto prima di 2001 era Bunny Lake è scomparsa di Otto Preminger. Passare da Preminger a Kubrick è stato come passare dall'inferno al paradiso. Sono sicuro che avrete sentito cosa si dice di Preminger. E' tutto vero. Era uno degli individui più distruttivi che ho mai conosciuto, un vero despota. Kubrick invece era meraviglioso."

Anche tu, Keir, anche tu.

It's Well Past Tomorrow, And Keir Dullea Is Far From Gone, Michael Portantieres, Monkey See Blog 14.04.2010

14 aprile 2010

Lunatic at Large in arrivo?

A quattro anni di distanza dagli ultimi avvistamenti, torna a far parlare di sé la sceneggiatura Lunatic at Large, scritta da Jim Thompson per la Harris- Kubrick Pictures.

Copie del trattamento di una sessantina di pagine erano state ritrovate nel 1992 in un deposito della California e dopo la morte di Kubrick anche nei suoi archivi. Phil Hobbs, ex marito di Katharina Kubrick e produttore associato di Full Metal Jacket si era subito messo alla ricerca di finanziatori per il progetto: nel corso degli anni erano stati fatti i nomi del produttore Edward R. Pressman, dello scrittore Stephen Clarke e del regista Chris Palmer, esordiente al cinema ma attivo da tempo nel mondo della pubblicità.

Oggi, per la prima volta, si parla di attori: Sam Rockwell e Scarlett Johansson sarebbero interessati ai ruoli di Johnny Sheppard, un impiegato con un serio problema di controllo della rabbia, e di Joyce, una donna attraente ma piuttosto nervosa che il protagonista conoscerà in un bar. Insieme i due si ritroveranno coinvolti in una caccia al "pazzo a piede libero" del titolo.

Con due attori di questo calibro associati al progetto, è possibile che il film vedrà presto la luce. Mi sento quindi di precisare che il coinvolgimento di Kubrick in Lunatic at Large è pressoché nullo, nonostante il suo nome verrà utilizzato – ne sono certo – come potentissima arma di marketing (già i titoli dei giornali parlano chiari).

Quando sentirete parlare del film perduto di Stanley Kubrick ritrovato nelle cantine e miracolosamente riportato al cinema, ricordatevi che la Harris-Kubrick l'aveva commissionato a Thompson come favore personale per far lavorare lo scrittore che non se la passava affatto bene in quel periodo; la bozza di storia era stata così apprezzata da Kubrick che era andata subito persa tra le scartoffie dell'ufficio.

Rockwell, Johansson Signed to 'Lost' Kubrick Script, Dawn Taylor, Cinematical.com 13.04.2010
Lost Kubrick Project May Get Made With Rockwell & Johansson, Hollywood.com 13.04.2010
Lunatic at Large di Stanley Kubrick e Jim Thompson diventerà un film, Pierpaolo Festa, Alphabet City 14.04.2010

12 aprile 2010

Mostra-convegno a Ceccano

Sabato 17 aprile si terrà a Ceccano, provincia di Frosinone, una mostra-convegno su Stanley Kubrick, organizzata dall'Associazione CineArte.

Introdotto da Federico Savina del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, il convegno vedrà la partecipazione di Mario Maldesi, direttore del doppiaggio di Arancia Meccanica, Shining, Full Metal Jacket e Eyes Wide Shut, del critico Sergio Bassetti, autore dell'ottimo libro La musica secondo Kubrick e di Emilio D'Alessandro, uomo di fiducia del regista per circa 30 anni.

Come potete leggere sulla locandina, al convegno sono stato invitato anche io: avrò l'onore e il piacere di intervistare Emilio e di chiacchierare con lui ricordando le sue infinite giornate insieme al regista.

Inoltre, ho selezionato alcuni memorabilia kubrickiani dalla collezione personale di Emilio, esposti nel foyer del cinema: oggetti di scena dai film a cui Emilio ha preso parte, costumi, fotografie e lettere di Stanley Kubrick. Se volete vedere da vicino il cappello e il fischietto del Sergente Hartman, consultare il piano di lavorazione di Barry Lyndon e Eyes Wide Shut, aprire le porte dell'Overlook Hotel o farvi confondere dalle dettagliatissime istruzioni per la gestione dei cani e dei gatti scritte da Kubrick, questa è la vostra occasione. Vi aspetto numerosi.
Stanley Kubrick: il fascino discreto di un genio.
17 aprile 2010, ore 17:30
Teatro Cinema Antares
Piazza Municipio, Ceccano (FR)

08 aprile 2010

Vincent D'Onofrio al Kubrick Film Festival

Come avevo già riportato, Vincent D'Onofrio ha introdotto la proiezione di Full Metal Jacket allo Stanley Kubrick Film Festival dell'Università dello Stato della Florida lo scorso 26 marzo.

Uno degli effetti collaterali positivi dell'invasione di microcamere, videocellulari e fotocamere digitali è che ragionevolmente si può sempre sperare che qualcuno documenti in nostra assenza un evento interessante e lo butti su YouTube. Ecco infatti che grazie a una certa BriarRose si possono ascoltare tutte le risposte che D'Onofrio ha regalato alla platea. Riporto qui quelle relative a Kubrick e Full Metal Jacket.

Due: come D'Onofrio ha ottenuto la parte e come è stato il primo incontro con Kubrick.



Tre: il rapporto con Lee Ermey e l'approvazione di Kubrick alla sua recitazione.



Quattro: D'Onofrio attribuisce a Kubrick il merito di aver fatto partire la sua carriera.



Cinque: spassoso aneddoto dal set, grazie alle fantasiose comparse londinesi.



Sette: il simbolismo nei film di Kubrick.



Otto: il personaggio di Palla di Lardo e il mestiere dell'attore.



Dieci: la musica di Full Metal Jacket secondo Jan Harlan, che affiancava D'Onofrio alla presentazione del film.

01 aprile 2010

Mostra delle foto di LOOK a Milano (2)

L'annunciata mostra delle foto scattate da Kubrick per la rivista LOOK negli anni '40 e '50 ha subito un leggero ritardo: glielo perdoniamo tranquillamente visto che non chiuderà più a giugno ma a luglio.
Stanley Kubrick Fotografo
1945-1950

16 Aprile - 04 Luglio 2010
Palazzo della Ragione
Milano
La mostra ha anche un sito internet attualmente in costruzione, dove si annuncia la pubblicazione di un catalogo per la Giunti Arte Edizioni.

Sul sito della CLP Relazioni Pubbliche che si occupa della promozione dell'evento sono disponibili delle foto promozionali in risoluzione migliore di quelle che si trovano in questi giorni sui siti dei vari quotidiani online. Inoltre, tre scatti sono scaricabili ad alta risoluzione, nel caso qualcuno se li volesse stampare e attaccare in camera (io ci sto facendo un pensierino).

Untitled (I Hate Love), pubblicato per l'articolo "What Teenagers Should Know About Love" del 10 ottobre 1950. 2,4 MB jpeg

Rocky Graziano, pubblicato per l'articolo "He's a Good Boy Now" del 14 febbraio 1950. 4,6 MB jpeg

A Tale of a Shoe-shine boy, 1947. 3,9 MB jpeg

Di seguito, la galleria completa.


World sport boxing's two mythic heroes: Rocky Graziano, dicembre 1949.

Untitled (I hate love), 1950.

The world's biggest spectacle: a circus run by a family, marzo 1948.

Personalities of the circus, marzo 1948.

Personalities of the circus, marzo 1948.

Myths of a Paddy Wagon, 1949.

Dailies of a rising star: Betsy von Fürstenberg, 1950.

Columbia University in New York City, 1948.

A tale of a shoe-shine boy, 1947.

A tale of a shoe-shine boy, 1947.

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