Blog

11 dicembre 2014

Intervista al vostro affezionatissimo

Vi segnalo un'intervista, anzi meglio, una chiacchierata che ho recentemente fatto con una mia amica fotografa di Trieste, Marina Raccar, che aveva bisogno di rimpolpare il suo portfolio di ritrattistica.

A due anni di distanza dall'uscita di "Stanley Kubrick e me" racconto quale era per me il vero cuore pulsante del libro, cosa è successo alle varie presentazioni e incontri che io ed Emilio D'Alessandro abbiamo fatto in giro per l'Italia e – cosa che stranamente nessuno dei giornalisti mi ha mai chiesto – quale è stato il metodo di lavoro per trasformare trent'anni di vita e centinaia di fotografie e props in una storia da raccontare.

Poiché Marina non ha il minimo interesse verso il cinema di Kubrick ma ha comunque trovato la lettura di "Stanley Kubrick e me" appassionante, ne è uscita fuori una conversazione scanzonata che spero faccia divertire anche voi.

Buona lettura, e grazie ancora per tutto l'interesse che dimostrate verso queste robe che faccio.

07 dicembre 2014

La confessione di Malcolm McDowell

E' cosa nota che, una volta conclusa la lavorazione di Arancia Meccanica, il rapporto idilliaco che si era creato tra Stanley Kubrick e Malcolm McDowell si incrinò irrimediabilmente.

Dopo la morte di Kubrick, McDowell aveva dichiarato in più occasioni di esser rimasto ferito dalla brusca interruzione da parte del regista di un rapporto che, almeno per Malcolm, era diventato una intensa amicizia. L'attore aveva quindi spiegato che i commenti sempre più ingenerosi, quando non decisamente astiosi, che aveva rilasciato negli anni nei confronti di Kubrick erano un modo per stuzzicare il regista e costringerlo ad alzare la cornetta del telefono e chiamarlo – una spiegazione che era suonata sempre un poco debole.

Qualche anno fa, Jan Harlan si era lasciato scappare un'allusione a un particolare episodio spiacevole: senza rivelare il fatto per non voler parlare alla stampa per conto di McDowell, Harlan aveva comunque ammesso che la responsabilità dell'accaduto era da attribuirsi più a Stanley che a Malcolm, in forza della sua posizione dominante: il grande e acclamato regista avrebbe dovuto vincere l'orgoglio per primo e chiamare il semi-esordiente attore per tentare di ricucire lo strappo.

In occasione di una recente intervista a Entertainment Weekly, McDowell si è sentito pronto a raccontare l'accaduto.
Ero abituato a Lindsay Anderson, che era diventato il mio migliore amico [dopo le riprese di If....]. E poi arriva Stanley, gli do assolutamente tutto quel che avevo – davvero tutto – e lui a malapena si fa vivo. Mi sono sentito rifiutato totalmente, come persona. Certo, mi ha chiamato per farmi andare in America a vendere il suo dannato film, però... mi ha fatto davvero male. E' stato uno shock. In effetti, non sono più riuscito a parlargli. Ci sono state anche altre cose, delle quali non ho granché voglia di parlare, ma ecco... diciamo che abbiamo avuto dei problemi. Mi sono sentito completamente tradito. Doveva darmi il 2 e mezzo per cento del film, cosa che non ha mai fatto. Quando mi è stato detto dai capi della Warner Bros., il film era già diventato un successo incredibile, e loro mi dicono "Beh, sei diventato un uomo ricco." E io, "Ah, sì? Perché?" E loro, "Beh, con il due e mezzo per cento che abbiamo girato a Stanley per darlo a te..." Io gli dico, "Non l'ho mai ricevuto." Loro si guardano, ridono, e fanno "Ohhh, tipico di Stanley!" Al che io penso, Mio Dio, ti capita di fare un film del genere solo una volta nella vita, perché avrebbe dovuto fare questo a un giovane attore? Perché? E' una cosa così ingenerosa e scorretta, specie quando ha avuto ogni cazzo di fibra del mio essere." Insomma, questo mi ha ferito così tanto che non sono più riuscito a parlargli.
Alla luce di questo, le parole di fuoco che l'attore aveva confessato a Paul Joyce in chiusura del suo famigerato The Invisible Man assumono tutto un altro – comprensibile – significato.
Un genio? No. No. Michelangelo è un genio. John Ford è un genio, forse. Stanley, secondo me, quel che gli ha impedito di essere un genio è la sua mancanza di umanità, questo suo tirarsi indietro. Brillante, sì. Straordinario, sì. Uno dei grandi, sì. Sì, tutto questo. Ma di fondo, alla fin fine, quando mi chiedono "Come è come persona? Come è come essere umano?" Questo probabilmente è l'esame che non può superare.
Riguardandolo adesso, più che il disprezzo si vede chiarissimo il dolore, e la tristezza.

02 dicembre 2014

Tutto Kubrick in lingua originale

La Cineteca di Milano ha organizzato una rassegna di tutti i film di Stanley Kubrick in lingua originale. Dal 10 al 23 dicembre sarà possibile vedere o rivedere sul grande schermo l'opera omnia del regista, in inglese con sottotitoli in italiano.

Sabato 13 dicembre, la proiezione di Full Metal Jacket sarà introdotta da me ed Emilio D'Alessandro.

La Sala Oberdan della Cineteca è in Viale Vittorio Veneto 2, angolo piazza Oberdan. Ci vediamo lì tra due sabati. Ma voi di Milano andate a vedere anche gli altri film, mi raccomando.

24 novembre 2014

Intervista a Scatman Crothers del 1980

Segnalata da Lee Unkrich del Tumblr The Overlook Hotel, spunta questa intervista all'attore Scatman Crothers, interprete del cuoco Halloran in Shining, registrata durante il Fantasy Film Festival del 1980.

Per la prima volta possiamo ascoltare la famosa canzone "Stanley (Does it All)" che Scatman, musicista prima che attore, aveva composto durante le riprese del film, il cui testo compare in moltissimi libri e articoli sul cinema di Kubrick.
There's a man lives in London town,
Makes movies, he's world-renowned.
Yes, he's really got the fame,
Stanley Kubrick is his name.
He does it all, he does it all,
I'm telling y'all, Stanley does it all...
He's the writer, he directs,
He produces his projects,
He's the man behind the lens,
And Stanley always wins.
He's a man who looks ahead
To make you think he raised the dead
And he cuts all his flicks,
He's a genius with his tricks.
He does it all, he does it all.
I'm tellin' y'all, Stanley does it all.



Un'altra curiosità: l'intervistatore è Mick Garris, che dirigerà l'adattamento televisivo di Shining scritto da Stephen King per riappropriarsi del suo testo dopo l'interpretazione troppo libera di Kubrick.

21 novembre 2014

Un ritratto di Montgomery Clift

Dalle colonne di Liz Smith, regina del gossip americano, spunta questo esempio di nugae kubrickiane (pescare fatti dal passato nasconde la penuria di notizie nel presente).
Ecco cosa può succedere a una scrittrice di talento quale Patty Boswarth, la cui ben ragionata, enormemente documentata, sensibile e brillante biografia di Montgomery Clift è diventata un successo formidabile, con recensioni entusiastiche... C'è chi si chiede perché la bellissima fotografia del compianto attore usata per la copertina non abbia alcuna indicazione di paternità. La ragione è che è stata scattata dal regista cinematografico Stanley Kubrick quando aveva solo 21 anni ed era un fotografo per la rivista Look. Patty è andata da Kubrick per chiedere il permesso di utilizzare quella foto. Kubrick ha detto che era di proprietà di Look. Patty è allora andata da Look, ma poiché ormai è defunta, tutte le sue foto sono state donate alla Biblioteca del Congresso. Ottenere qualcosa dalla Biblioteca del Congresso potrebbe richiedere ben oltre che il lavoro di una vita, così la foto è stata usata senza crediti. Ma voi potete dar credito all'uomo che anni dopo avrebbe creato il capolavoro "Arancia Meccanica" e tanti altri bei film come "Il Dr Stranamore".

Chancellor may stay; Olga Korbut on BBC?, Liz Smith, The Sun 14.03.1978

15 novembre 2014

Anteprima del nuovo cofanetto Blu-ray Stanley Kubrick: The masterpiece collection

Premettendo che considero i video degli unboxing uno dei cul de sac dell'intelligenza umana su internet, si direbbe che questa volta la Warner Bros. almeno abbia creato un bel prodotto.



La collezione comprende tutti i film da Lolita in avanti, un disco con i documentari di Jan Harlan (A Life in Pictures e O Lucky Malcolm) e un disco con nuovi documentari (Kubrick remembered, Stanley Kubrick in focus e Once Upon a Time... A Clockwork Orange di Michel Ciment precedentemente inserito nell'edizione del 40esimo anniversario di Arancia Meccanica) per un totale di dieci dischi Blu-ray. Un libretto di 80 pagine in copertina rigida chiude il tutto, con una serie di foto inedite dal Kubrick Archive.

I master audiovideo non dovrebbero presentare differenze rispetto alla Visionary Filmmaker Limited Edition del 2011: l'unico dubbio è su Arancia Meccanica che era stato rimasterizzato per la distribuzione nelle sale ma ancora mai distribuito in video (si spera che non sia stato massacrato in 16/9 come già Barry Lyndon). Una recensione più dettagliata quando mi arriva.

31 ottobre 2014

Nuovo trailer per la riedizione di 2001 nelle sale inglesi

Il British Film Institute sta per ridistribuire 2001: Odissea nello Spazio nelle sale cinematografiche inglesi. Per l'occasione, ha realizzato questo trailer nuovo di zecca.



Lasciando perdere il commento del solito Jan Harlan che sull'Hollywood Reporter descriveva il video come "il miglior trailer per 2001 che abbia mai visto" (che uno poi si chiede, ma quello che aveva fatto tuo cognato allora?), il video è stato unanimemente osannato come spettacolare, incredibile, di una perfezione assoluta.

Ora, a me 'sto trailer pare proprio brutto brutto. Non così tanto come quello che fece la Warner per il 40esimo di Arancia Meccanica, ma insomma siamo lì. A voi no?

24 ottobre 2014

La nuova squadra della United Artists (ma non lo dite alla United Artists)

Negli archivi storici di Variety ho rintracciato una pagina piuttosto famosa per chi ha letto la biografia di Vincent LoBrutto.

Forse ricorderete questo aneddoto raccontato da James B. Harris: il giorno dopo aver siglato un accordo con la United Artists per la distribuzione di Rapina a Mano Armata e la produzione di altri tre film in due anni, Harris e Kubrick avevano deciso di farsi un po' di promozione acquistando uno spazio promozionale sulle riviste di settore; Kubrick aveva contattato alcuni ex-colleghi nella redazione di Look e chiesto di poter usare uno degli studi fotografici della rivista: sistemò due sedie da regista e preparò l'autoscatto per sé e il socio. L'impaginazione, che LoBrutto definiva "raffazzonata", prevedeva solo la scritta "La nuova squadra della United Artists" e alludeva a Rapina a Mano Armata come al film di suspense dell'anno.

Quando portarono la bozza dell'annuncio a Max Youngstein, uno dei produttori che stava risollevando le sorti della UA dopo le difficoltà finanziare dell'era Chaplin-Pickford, Harris e Kubrick si presero una bella lavata di capo:
"Siete impazziti voi due? Dovete essere matti! Prima di tutto noi siamo la nuova squadra della United Artists! Bob Benjamin, Arthur Krim, Roger Lew, che è il responsabile del settore pubblicitario, e io stesso, noi siamo la nuova squadra della United Artists! Cosa dovrebbero dire tutti quelli che fanno film per noi? Vorranno tutti fare degli annunci pubblicitari! Voi due mi farete impazzire!" [Harris replicò:] "Va bene, okay, lo faremo da noi, non dovrete pagarcelo, Max." Allora lui disse: "No, no, non avete capito. Non mi importa chi lo paga. Non lo dovete far uscire!"
Pagina 17 di Variety di mercoledì 21 marzo 1956.


Youngstein rintracciò Harris nel suo ufficio a Los Angeles.
"Urlava," ricorda Harris, "Mi avete scavalcato per ben due volte! Vi avevo detto di non farlo! Non farete più uscire la pubblicità, vero?" E noi rispondemmo, "Beh, veramente dovrebbe uscire sull'Hollywood Reporter." Allora lui disse: "Se l'annuncio esce un'altra volta considererò la cosa come una forma di concorrenza alla United Artists, non vi daremo un soldo per il vostro film e il vostro futuro sarà ben lontano da qui!"
Harris bloccò l'uscita del secondo annuncio. Ah, che tempi.

10 ottobre 2014

AAA appartamenti cercansi per Stanley Kubrick

Scartabellando tra gli archivi storici del Times di Londra ho pescato queste due simpatie, contenute nelle pagine delle inserzioni personali.



Era il luglio 1970 e Kubrick stava preparando Arancia Meccanica, un film che, con l'esclusione di un paio di interni ricostruiti in un magazzino, verrà girato interamente in location nel sud est dell'Inghilterra.

Kubrick troverà il negozio di dischi "ultra moderno e futuristico" all'interno del Chelsea Drugstore, oggi un Mac Donald's; l'appartamento "pieno di libri appartenente a un professore o scrittore di scienze politiche" sarà ambientato nella Skybreak House a Radlett; la casa con una ventina di gatti a corredo infine sarà lo Shenley Lodge, una villa dell'Hertfordshire, oggi sede di una scuola materna (non è dato sapere se i gatti erano autoctoni o comparse).

Per maggiori informazioni sulle location di Arancia Meccanica, la pagina Wikipedia del film è stata aggiornata da Alexis Mayans che ha consultato i call sheet delle riprese del film conservati al Kubrick Archive.

08 ottobre 2014

Unfolding Aryan Papers: il video

Ho caricato su Youtube il video di Unfolding Aryan Papers che faceva parte di un'installazione artistica realizzata dalle artiste inglesi Jane e Louise Wilson per una mostra al BFI Southbank del 2009.

Aryan Papers era il titolo del film sull'Olocausto che Kubrick voleva trarre all'inizio degli anni '90 dal romanzo Bugie di guerra di Luis Begley. Il cortometraggio delle sorelle Wilson racconta l'esperienza dell'attrice Johanna ter Steege scelta da Kubrick per interpretare il ruolo principale del film, quello della giovane Tanya che attraversa l'Europa dell'est sotto il dominio Nazista cercando di sfuggire alla cattura per proteggere suo nipote Maciek.

La voce dell'attrice commenta le fotografie delle prove costumi e l'archivio iconografico raccolto da Kubrick per documentarsi sul progetto, legge pagine della sceneggiatura scritta a partire dal romanzo Bugie di Guerra di Luis Begley, e racconta i suoi incontri con Kubrick a St. Albans.

Non solo un documentario su un film irrealizzato, Unfolding Aryan Papers, grazie all'abilità delle sorelle Wilson, diventa un viaggio nella memoria di Johanna ter Steege, per un racconto rarefatto che si sfoglia in un'atmosfera sospesa, quasi onirica.

Il video è sottotitolato in italiano e in inglese.

25 settembre 2014

Stanley Kubrick: New Perspectives - la mostra

A Londra, fino alla fine del mese, è possibile visitare alla piccola galleria d'arte Work su Acton Street, la mostra "Stanley Kubrick: New Perspectives", abbinata alla prossima pubblicazione di un volume omonimo di saggi critici che beneficiano del materiale di ricerca conservato al Kubrick Archive.

La mostra intende far luce sulla paradossale creazione da parte di Kubrick di ambienti cinematografici tanto realistici quanto immaginari. Concentrandosi su tre ambienti iconici – l'astronave Discovery di 2001: Odissea nello Spazio, l'Overlook Hotel di Shining e la città di Hué ricostruita per Full Metal Jacket – la mostra illustra come, a partire da una ricerca meticolosa e da un'attenta preparazione per l'illuminazione dei set, Kubrick fosse in grado di creare ambienti che trascendono la realtà per divenire quasi degli spazi della mente.


L'idea è molto valida: un concetto interessante raramente esplorato dalla critica kubrickiana. Sfortunatamente, la mostra non beneficia di molto materiale e ha un allestimento alquanto scarso: una dozzina di cornici dentro le quali sono esposte una manciata di foto e lettere, senza alcuna nota esplicativa o critica, fornite a parte stampate su un volantino a disposizione dei visitatori (che potete leggere a partire da qui).


Ovviamente qualsiasi mostra che faccia uso di materiali inediti del Kubrick Archive è destinata a regalare almeno un paio di chicche, anche per sbaglio. In questo caso, tra le cose che ho trovato particolarmente divertenti, questa lettera esasperata di Arthur C. Clarke (cito un estratto dal finale):
Ora, veniamo al tuo cablogramma che mi ha dato non pochi problemi. Dopo diverse ore di tentativi, ci rinuncio. Proprio non capisco cosa intendi, perché il punto più importante – che il segnale radio sia diretto verso Saturno – non può essere rivelato in questa parte e deve essere tenuto per la fine della sequenza sulla Discovery. [...] e comunque tutta questa roba andrà ripetuta dopo il volo con Hal perché se la saranno già dimenticata tutti quanti se gliela diciamo troppo presto. Inoltre, quale concepibile urgenza avrà mai la voce narrante in questo momento? Sono disposto, e volentieri, a controllare i dialoghi che dovrai girare nelle prossime settimane, ma per quanto riguarda la narrazione questa dovrà aspettare che finisco prima il romanzo – e al momento sono troppo stanco per occuparmene, almeno per le prossime due settimane. Se sei preoccupato riguardo alla durata, puoi dettarmi una dichiarazione puramente fattuale che copra tutti i punti che intendi dire e ti garantisco che te la posso poetizzare in due secondi, lunga uguale.
Sempre dalla pre-produzione di 2001, una lettera di Kubrick a Roger Caras rivela la noia e la depressione di avere a che fare con consulenti esterni che non sempre si rivelano all'altezza delle aspettative, in questo caso gli esperti della IBM che tentavano di inventare un convincente supercomputer:
Caro Roger,
i disegni della IBM per il computer Athena sono inutili e completamente irrilevanti rispetto a quel che ci serve e a quelle che presumo siano state le discussioni tra Fred [Ordway] e loro, e di sicuro rispetto alla mia discussione con Fred. Sono estremamente annoiato e depresso da tutta questa faccenda. [...] Non c'è assolutamente tempo da perdere. Anche scrivere questa lettera mi dà l'impressione di dar corda a quello che ormai mi appare come un tentativo del tutto inutile. So che non è colpa tua o di Fred, e non prendere queste righe come una critica al vostro operato. Si è semplicemente verificata una cazzata che non solo non ci dà quanto sperato ma ci costa un sacco di tempo.
Da un annoiato e depresso ma sempre affettuoso,
Stanley
Per chiudere, su due tavoli al centro della sala, alcune riviste d'epoca propongono un (esile) sguardo alla percezione mediatica dei film di Kubrick. La chicca qui sta nell'antologia di dichiarazioni di Stephen King su Shining, che contiene questo frammento del 1979.
Mi ha chiamato, ha chiesto la mia opinione e io continuavo a dirgli, le poche volte che ci siamo sentiti, "Guarda, questo è un film. Fai il tuo film." Tutte queste cazzate sugli autori che non vogliono che i loro libri vengano cambiati. Se non vuoi che li cambino, perché allora gli hai venduto i diritti? Io adoro i film.
Se lo sarebbe rimangiato svariate volte!

Se il libro Stanley Kubrick: New Perspectives presenta saggi che illustrano il processo di realizzazione dei film, potrebbe essere un'altra validissima lettura assieme al catalogo della mostra itinerante. Tra un mesetto lo sapremo.

24 settembre 2014

Intervista d'epoca a R. Lee Ermey

Sul sito della giornalista americana Bobbie Wygant è presente questa intervista, condotta nella seconda metà del 1987, a R. Lee Ermey, il sergente istruttore dei Marines chiamato prima come consulente tecnico e poi come attore per interpretare la memorabile parte di Hartman.

Particolarmente interessante l'ultima parte dell'intervista, in cui Ermey racconta le conversazioni preliminari con Kubrick, in cui il regista gli aveva spiegato cosa stava cercando di fare con Full Metal Jacket.

Ah, la televisione di una volta!

25 agosto 2014

Vivian e la colonna sonora di Full Metal Jacket

Ancora altre foto da Vivian Kubrick, questa volta sulla registrazione della colonna sonora di Full Metal Jacket nel 1987. Queste foto non sono mai state stampate: Vivian ha trovato dei vecchi negativi in una busta e li ha scannerizzati per il suo account Twitter.



12 agosto 2014

Script di Kubrick in produzione come miniserie

Terzo capitolo della saga della Philco Films: dopo gli annunci del 2006 e i tentativi alquanto goffi del 2010, la casa di produzione di Phil Hobbs, co-produttore di Full Metal Jacket, torna ad annunciare che uno dei tre script di cui è divenuta proprietaria è (di nuovo) in procinto di essere filmato: questa volta si tratta di God Fearing Man, copione scritto da Kubrick basandosi sulla autobiografia di Herbert Emerson Wilson, uno scassinatore professionista.

L'Hollywood Reporter, in un articolo in esclusiva, comunica che la sceneggiatura è stata sviluppata per divenire una miniserie per la televisione e che il protagonista scelto dalla produzione è Michael C. Hall, l'anti-eroe Dexter dell'omonima serie TV.

Il progetto, all'epoca intitolato I Stole $16,000,000, era stato pensato espressamente per Kirk Douglas alla fine del 1957, subito dopo Orizzonti di Gloria, ma il divo non aveva apprezzato lo script. Nonostante vari tentativi per ottenere una sceneggiatura migliore, probabilmente anche con l'aiuto di Jim Thompson, il progetto non aveva mai del tutto convinto né Kubrick né James Harris ed era caduto nell'oblio insieme alla mezza dozzina di altre ipotesi di quel periodo (The Downslope, una serie TV tratta da Operation Mad Ball, The Last Parallel, The Bridge at Remagen, The German Lieutenant, ecc.).

Vedremo se anche questo annuncio passerà con un nulla di fatto o se succederà qualcosa di concreto. In ogni caso tenete a mente già da adesso che il copione di Kubrick, una prima bozza che non aveva soddisfatto nessuno, lui incluso, è stato riscritto e ampliato da altre mani; considerato che non era neppure un soggetto originale ma l'adattamento da un'autobiografia, azzarderei la serena conclusione che il legame con Kubrick ha esclusivamente una natura promozionale.

'Dexter's' Michael C. Hall to Star in Stanley Kubrick's 'God Fearing Man' Miniseries , The Hollywood Reporter 12.08.2014

11 agosto 2014

Vivian e il montaggio di Barry Lyndon

Dicembre 1974, Stanley Kubrick monta Barry Lyndon nel garage di Abbots Mead convertito in sala montaggio. Sua figlia Vivian scatta queste belle istantanee in bianco e nero.









20 giugno 2014

Nuove foto da Vivian Kubrick

Dopo la prima mandata dello scorso marzo, Vivian Kubrick è tornata a pubblicare sul sul profilo Twitter alcune foto dal suo album di famiglia. Come al solito, sono inedite, oltre che bellissime.








18 giugno 2014

Cine Censura, dossier Stanley Kubrick

La Direzione Generale per il Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha realizzato Cine Censura: Cento anni di revisione cinematografica in Italia, una mostra virtuale che mette a disposizione in formato digitale tutto il materiale d'archivio degli organi censori italiani.

L'iniziativa, ideata da Pier Luigi Raffaelli e Tatti Sanguineti e realizzata dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, è erede della mostra Italia Taglia della Cineteca di Bologna.

Mi risulta per una volta piacevole nominare tutti i responsabili istituzionali dietro il progetto: digitalizzare un archivio storico per metterlo a disposizione del pubblico senza alcuna restrizione è qualcosa di a dir poco inusuale nel nostro paese. Chapeau.

La mostra virtuale, oltre a suddividersi in sezioni tematiche – Violenza, Sesso, Religione, Politica: categorie contro cui si scagliava la scure censoria – e a dichiarare i soggetti coinvolti nelle richieste dei tagli da operare alle pellicole – politici e rappresentanti cattolici, soprattutto – ha due sezioni monotematiche dedicate a due registi che hanno avuto molto a che fare con la censura italiana: Pier Paolo Pasolini e Stanley Kubrick.

Il sito presenta infatti un ricchissimo dossier Kubrick che mostra i documenti delle commissioni censura, i ricorsi al TAR dopo sentenze troppo rigide e le revisioni per la trasmissione televisiva di tutte le tredici pellicole.

Particolarmente interessanti sono i documenti relativi al Dr. Stranamore che riportano un primo sottotitolo italiano – "Ovvero: l'arte di restar calmi e adattarsi alla bomba" che era presente anche in uno dei poster pre-uscita – e ad Eyes Wide Shut inizialmente Vietato ai Minori di 14 Anni "per le scene di sesso che possono turbare la sensibilità dei minori" e poi derubricato a Film per Tutti perché viene fatto presente dalla Warner Bros. che si tratta di "un'opera di elevato valore artistico e morale in cui il grande regista Stanley Kubrick affronta i temi, quantomai attuali, dell'inquietudine esistenziale e della crisi dei valori nella società di oggi." La crisi dei valori è sempre il narcotico più potente per i cattolici & co.

Potete finalmente anche leggere tutto il lunghissimo e a tratti surreale carteggio relativo a Full Metal Jacket che anni fa avevo consultato alla sede romana della Direzione Generale per il Cinema. Tra i vari fogli protocollati c'era la lettera autografa di Stanley Kubrick che chiedeva l'abbassamento dell'iniziale divieto ai minori di 18 anni, una lettera che si chiudeva con la più ficcante auto-dichiarazione di intento poetico, buona per l'intera filmografia di Kubrick: "Credo che tutte le persone debbano avere l'opportunità di vedere le cose per quello che sono."

07 aprile 2014

Libro su 2001 dalla Taschen in arrivo

E' uscita su Amazon la pagina per il pre-ordine del nuovo librone Taschen, questa volta dedicato a 2001: Odissea nello Spazio, in uscita a luglio 2014.

Come da tradizione Taschen, il libro è realizzato in cooperazione con la Stanley Kubrick Estate e ha un prezzo di vendita astronomico: 750 dollari, stando ad Amazon (sarebbero quindi circa 500 Euro o 400 sterline). Il curatore principale non è la famigerata Alison Castle, ma Piers Bizony, uno scrittore di saggistica scientifica che già ci aveva consegnato l'ottimo 2001: Filming the future, di cui questo nuovo libro promette di essere l'espansione definitiva. Ma vediamo in dettaglio dal comunicato stampa della Taschen cosa otterremo co' 'sti du' spicci.
THE MAKING OF 2001: A SPACE ODYSSEY
di Piers Bizony
The ultimate trip: il capolavoro di fantascienza esplorato in dettaglio

Nel marzo 1964, Stanley Kubrick decise che il suo prossimo progetto sarebbe stato "il proverbiale buon film di fantascienza." Cinquant'anni dopo la sua realizzazione, Taschen ricorda la lunga realizzazione del più importante film di fantascienza di tutti i tempi. Anche se 2001 ha dato alla luce più libri e analisi critiche di qualsiasi altro film, per la prima volta viene dedicato a quest'opera un volume davvero esaustivo.

I lettori Taschen si erano goduti un estratto del materiale inedito su 2001 nel precedente volume The Stanley Kubrick Archives; questo set di quattro libri torna sull'argomento esplorando in grande dettaglio ogni aspetto del film e della sua realizzazione: gli innovativi effetti speciali, le straordinarie scenografie e l'affascinante collaborazione tra Stanley Kubrick e Arthur C. Clarke. Realizzato con l'esclusiva collaborazione della Kubrick Estate e della Warner Bros., quest'opera riccamente illustrata comprende centinaia di documenti unici, disegni preparatori, superbe scene dal dietro le quinte conservate al Kubrick Archive (la maggior parte delle quali non sono mai state pubblicate prima) e anche materiale esclusivo dagli archivi del co-sceneggiatore Clarke.

The Making of Stanley Kubrick’s '2001: A Space Odyssey' è una pietra miliare per i fan del film e la celebrazione dell'inventiva dei tecnici degli effetti speciali meccanici prima dell'avvento dell'era digitale. Il libro è progettato dagli stessi designer Taschen che avevano prodotto l'oggetto da collezione subito andato a ruba “Stanley Kubrick's Napoleon: The Greatest Movie Never Made.”

I quattro libri che compongono The Making of Stanley Kubrick's 2001. A Space Odyssey sono contenuti in una scatola a forma di monolite, progettata dalla M/M Paris:

Volume 1: Fotogrammi dal film
Volume 2: Dietro le quinte (include nuove interviste agli attori protagonisti, ai principali designer del film e agli esperti di effetti speciali)
Volume 3: Facsimile della sceneggiatura originale
Volume 4: Facsimile delle originali note di produzione del 1965

Data di pubblicazione: 1 luglio 2014
1384 pages
$750.00
Edizione limitata di 1,000 copie: Art Edition No 1-500 (Art Edition A and B), Collector's Edition No. 501-1,000
Ora lo so che va a finire sempre che io m'incazzo e me la prendo con Jan Harlan, il giochino sta anche diventando ripetitivo e noioso, però santiddio! Tre libri di fuffa su quattro? Un libro intero di fotogrammi? Un libro per la copia stampata della sceneggiatura, un file che si trova su internet da 10 anni? Stanno ripetendo pari pari le bestialità commesse con The Stanley Kubrick Archives (metà pagine a disposizione buttate via per inutili stampe di fotogrammi) e lo Stanley Kubrick's Napoleon (esplosione di libercoli, fac-simili di sceneggiature lette e rilette online e cose casuali fotografate alla cazzodicane).

Stai a vedere che la colpa non era tutta di Alison Castle ma del cognato produttore: in effetti, in questa pagina di Spaced Design, un'azienda di progettazione creativa di manufatti, si dice che Bizony aveva iniziato a lavorare con loro per realizzare questo libro e che l'intervento di Jan Harlan ha assicurato il contratto con la Taschen a condizione che il design finale fosse realizzato dalla loro fedele M/M Paris. Splendido.

Azzardo e faccio un po' di dietrologia, così, per un divertissement polemico: Piers Bizony aveva in programma un'espansione del suo libro su 2001 per il cinquantennale del film, ci inizia a lavorare con la Spaced Design e produce una bozza per uno splendido volume illustrato di 500 pagine, con un costo ipotizzato di 75 sterline lorde; la presenta a Jan Harlan per facilitare il disbrigo dei diritti e ottenere l'uso del materiale che aveva spulciato al Kubrick Archive; Harlan, che prima di conoscere Kubrick lavorava nel reparto contabilità di un'azienda tedesca, sente l'irresistibile richiamo dei soldi, prende il comando, va dalla Taschen e insieme progettano un'edizione limitata per svenare gli onnivori fan accorpando al testo di Bizony altri tre libri di cazzate grafiche. Quanto ci sono andato vicino?

31 marzo 2014

Video inedito del Dr. Strangelove narrato da Kubrick

Una scoperta incredibile: un rullo di pellicola con scene non montate da Il Dottor Stranamore, narrato da una voce che suona in certi momenti inconfondibilmente come quella di Kubrick.

Quando uno ormai pensa di aver perso per sempre la verginità kubrickiana, spunta fortunatamente qualcosa di inatteso e sorprendente. Nonostante sia su Youtube da tre anni, il video è stato intercettato solo ora dai forum kubrickiani; l'utente che l'ha caricato dice di aver acquistato il rullo di pellicola da un collezionista.

Con ogni probabilità, si tratta di un filmato a uso interno, un "demonstration reel" come viene definito dallo speaker, realizzato da Kubrick per dare un'idea ai manager della Columbia Pictures di come stava venendo il film a cui il regista stava lavorando da tempo negli studi inglesi: la voce narrante riassume la storia e presenta i personaggi, introducendo alcune delle scene chiave per ogni attore.

Anche se la qualità audio è scadente, tanto da non rendere subito riconoscibile la voce di Kubrick, sarei propenso a confermare che lo speaker è proprio il nostro affezionatissimo: l'insistenza con cui specifica che le scene non sono ancora montate e che ci sono "molti, molti altri punti macchina su tutti gli attori del cast" tradisce quel suo tipico trattare i boss degli studios come fossero dei bimbi da rassicurare.

Man mano che il filmato va avanti, sempre meno sono i dubbi. Siamo di fronte a una autentica, inaspettata, vera scoperta kubrickiana. Godetevi scene inedite, ciak alternativi o non tagliati e frammenti di dialogo mai uditi prima. Se non ho udito male, c'è anche il nostro che inveisce e si irrita perché qualcosa nel registratore non funziona come dovrebbe. Più Kubrick di così!



10 marzo 2014

Foto inedite da Vivian Kubrick

Vivian Kubrick ha da qualche mese aperto un account Twitter. Da qualche giorno sta postando alcune foto di famiglia che la ritraggono con suo padre Stanley, la sorella Anya e in location sui film, da 2001: Odissea nello Spazio a Full Metal Jacket.



















06 marzo 2014

Quindici anni senza Kubrick, su SegnoCinema

In occasione dei quindici anni dalla scomparsa di Stanley Kubrick, avvenuta il 7 marzo 1999, la rivista SegnoCinema ospita un mio intervento sulla sceneggiatura inedita The German Lieutenant, scritta dal regista nel 1959.

Il copione apparve nell'anno 2000 in vendita su eBay e successivamente iniziò a diffondersi in rete grazie soprattutto al volano dell'ormai abbandonato gruppo di discussione alt.movies.kubrick. Assieme al Napoleon pubblicato dalla Taschen, The German Lieutenant è l'unica sceneggiatura non realizzata da Kubrick che possiamo leggere.

E la lettura riserva delle sorprese: lo script è curiosamente maldestro e risulta un calco quasi esatto di personaggi e situazioni dell'appena concluso Orizzonti di gloria. Cosa spinse allora il regista che proverbialmente non si ripete mai verso un nuovo film di guerra?

La risposta è sulle pagine di SegnoCinema. Buona lettura e grazie della vostra sempre cortese attenzione.

24 gennaio 2014

L'antesignano di Emilio D'Alessandro

Riporto anche qui, condito con informazioni più precise su Kubrick, un post che ho scritto per il blog di "Stanley Kubrick e me" visto che è una simpatica curiosità.

Scartabellando tra i ritagli dei miei vecchi articoli, mi sono imbattuto in un reportage dal set del film Il Dr. Stranamore, in fase di ripresa agli Shepperton Studios fuori Londra. Stranamore rappresenta infatti un'eccezione del rapporto tra Kubrick e i media, essendo l'unico film in cui numerosi giornalisti da tutto il mondo, inclusa l'Italia, furono invitati a curiosare sul set per scrivere articoli sull'immaginaria War Room del Pentagono conditi da dichiarazioni degli attori e dello stesso Kubrick.

L'articolo di Film Daily per la rubrica "Along the Rialto with Phil Daly" esordisce in questo modo:
Avevamo cinque ore prima che il nostro volo per gli States partisse e ci domandavamo come avremmo fatto a mantenere l'impegno di visitare gli Shepperton Studios fuori la città di Londra tornando all'aeroporto in tempo... Nonostante il traffico labirintino che ci si parava davanti, capimmo di aver appena risolto i nostri problemi quando venne fuori che il nostro autista era un ex pilota automobilistico in grado non solo di schivare abilmente il traffico ma anche di superare i limiti di velocità senza farsi beccare dalla polizia.
Sono andato a controllare nella cronologia della vita di Emilio D'Alessandro e no, non si tratta di lui. Nel marzo 1963, quando l'articolo è stato pubblicato, Emilio lavorava al calzificio di Borehamwood e non aveva ancora iniziato ad interessarsi alle corse automobilistiche limitandosi a guidare la sua Ford Zephir blu notte.

L'infrazione del codice della strada avrebbe dovuto in effetti insospettirmi: Emilio ha superato solo una volta i limiti di velocità urbani, come ci racconta in questa "scena tagliata" dal libro, avvenuta nel 1970, poco prima dell'incontro con Kubrick.
La settimana dopo aver iniziato il lavoro con la Mac's Minicabs, Tony mi disse che un cliente aveva richiesto un passaggio dall'aeroporto privato di Elstree all'Hotel Europa in centro a Londra; quando arrivai sul posto vidi scendere dal piccolo Cessna Colin Chapman, il fondatore del Lotus Team, colui che per primo mi aveva incoraggiato a intraprendere la carriera di pilota automobilistico. Non lo avevo più visto dopo quella domenica di tre anni prima, ora avrei avuto modo di ringraziarlo. Lo vidi però correre verso la mia auto, lanciare la sua valigia nel portabagagli e salire prima che potessi aprir bocca. Senza perder tempo, tornai al posto di guida e misi in moto. Emozionato, lo osservavo dallo specchietto retrovisore mentre armeggiava con una piccola borsa da cui tirava fuori dei pantaloni e una giacca elegante. "La conosce la strada fino l'Hotel Europa?" domandò sempre senza guardarmi. Dovevamo attraversare mezza Londra, circa una ventina di chilometri, dalla periferia al centro città, superando incroci, code e semafori. "Potrebbe per favore spingere un po' di più sull'acceleratore?" mi disse la sua voce da dietro. Pensai per un attimo che in tutta la Greater London vigeva il limite di 30 miglia orarie ma realizzai immediatamente quanto un simile commento sarebbe stato un insulto a tutto ciò che Colin aveva fatto nella sua vita; schiacciai l'acceleratore e mi concentrai sulla strada. "Drive like a lighting, that's right!" esclamò ridendo forte. Arrivai a toccare le 70 miglia orarie, sfrecciando accanto a palazzi, auto posteggiate e passanti mentre Colin si annodava il papillon lungo Finchley Rd. "Wow, fantastico tempo," commentò uscendo dalla Zodiac e correndo verso l'ingresso dell'hotel; ma fece giusto due passi, si voltò e tornò indietro. Dal finestrino spuntò la sua faccia sorridente: "Ottima guida! La prossima volta chiederò di lei come autista." Mai complimento più grande.

10 gennaio 2014

Video intervista a Sue Lyon del 1962

Lo stesso utente che aveva caricato l'intervista a Malcolm McDowell del 1973 ha diffuso su YouTube un'intervista a Sue Lyon realizzata per una fonte olandese poco dopo l'uscita di Lolita: un'altra chicca per cinefili che riemerge dal passato.



Nonostante l'indubbio talento, , la protezione di Harris e Kubrick e l'intelligenza dimostrata in questa e in altre interviste, Sue Lyon non troverà una strada facile a Hollywood: il ruolo scandaloso interpretato segnerà la sua carriera irrimediabilmente. In questa intervista del 1987, Sue Lyon fa intuire l'impatto complicato del film e del circo mediatico sulla sua vita.

09 gennaio 2014

Video interviste d'epoca a Malcolm McDowell

E' stata pubblicata su YouTube un'intervista del 1973 a un giovanissimo Malcolm McDowell. A guardarla, nella sua rozzezza di montaggio, sembrerebbe una registrazione integrale realizzata per essere inserita in qualche trasmissione TV o speciale sul film.



Questo contributo mi ha fatto ricordare che anni fa avevo cercato di caricare su YouTube una trasmissione del 1972, ma la solita violazione del copyright sulle musiche aveva bloccato il tentativo. Ho caricato oggi il video su Vimeo, quindi buona visione anche per "An Examination of a Clockwork Orange" con Malcolm McDowell e Anthony Burgess.

© 2001-2011 ArchivioKubrick