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22 marzo 2012

I primi film di Kubrick in Blu-ray

Questo autunno ci aspetta una gran bella sorpresa. La Kino Films ha annunciato l'uscita in Blu-ray di tutte le opere di gioventù di Stanley Kubrick: i tre cortometraggi – Day of the Fight, Flying Padre, The Seafarers – e il film Fear and Desire.

Per i primi due corti si tratta del debutto assoluto in home video: non esiste al momento alcuna edizione in DVD o altri supporti per i documentari girati da Kubrick dopo il suo lavoro come fotografo. Al momento non è dato sapere quale sia la copia in pellicola da cui verranno effettuati i trasferimenti. Per Flying Padre, l'unica copia con qualità apprezzabile conosciuta, è quella trasmessa sul canale televisivo Turner Classic Movies e scaricabile mediante Torrent.

Questa edizione segnerà invece il debutto in alta definizione per The Seafarers, distribuito in DVD dalla Indian Relay Films di Alexander Pietrzak qualche anno fa. Il fatto che lo stesso Pietrzak sia coinvolto in questo Blu-ray potrebbe indicare che la copia che la Kino Films utilizzerà sarà la stessa da cui era stato ricavato il DVD. Poiché era piuttosto sporca e incompleta di alcuni fotogrammi, si spera che facciano un lavoro almeno di ripulitura. In realtà il MoMA aveva annunciato di aver restaurato una pellicola superstite del film, quindi non si può escludere che sia questa la fonte del trasferimento, anche se lo giudicherei sfortunatamente poco probabile.

Per Fear and Desire infine si tratta della prima edizione ufficiale in home video, dopo una serie di uscite un po' fortunose. Recentemente il film era stato proiettato sempre dalla Turner Classic Movies: dalle clip visibili online, la qualità della copia superstite della George Eastman House era ottima, quindi non possiamo che sperare un trasferimento da questa pellicola. O ancora meglio, chissà che non vedrà la luce proprio con la Kino Films quell'annunciato restauro per una edizione di alta qualità fatto dalla George Eastman House nel 2010.

Non ci resta che aspettare.


4 commenti:

Marco ha detto...

So che la mia è una posizione "talebana", so che è nettamente minoritaria e se vogliamo "anti-storica" (e soprattutto anti-economica), però sappiamo tutti benissimo (noi che amiamo il lavoro di Kubrick intendo) qual'era la posizione di Kubrick stesso nei confronti di queste prime opere e il suo fermo desiderio di non divulgarle.
Curiosamente, acquisati una delle famigerate copie italiane di Fear and Desire ma, credeteci o meno, il DVD è ancora lì, nella mia collezione, ancora nel cellophane...

Ciao!
Marco

Filippo Ulivieri ha detto...

Ciao Marco,
comprendo il tuo punto di vista. Ogni volta che un artista muore e perde il controllo sulla sua opera, nascono sempre le due fazioni di chi vuol seguire alla lettera i dettami lasciati quando era in vita congelando l'esistente, e chi vuole che sia diffuso il più possibile tutto quello che è stato prodotto. Non solo per una valutazione di tipo economico, capita sempre che gli archivi degli artisti vengano svuotati e offerti al pubblico: edizioni ampliate, appunti e note, diari, opere incompiute e così via.

Fintanto che queste operazioni non vanno a modificare quanto fatto dall'artista, le trovo comprensibili e perfino utili: permettono di conoscerlo meglio. Penso: ora che non può più produrre niente, dall'analisi di tutto quello che ha realizzato è possibile tratteggiarne un ritratto più completo e possibilmente veritiero.

Nel caso specifico, saluto positivamente queste edizioni perché ci permetteranno di vedere questi film, che ormai già tutti hanno visto in qualche maniera di contrabbando, in modo qualitativamente migliore. Tra l'altro, Kubrick si è opposto solo alla diffusione di Fear & Desire, mentre sui cortometraggi non ha mai speso parole negative.

Mi trovo invece fermamente contrario, e assisto con impotenza, ai vari stupri fatti via via con certe asinine operazioni come le edizioni coi formati errati, e anche ai tentativi di mungitura inutile, come l'ennesimo libro-fotocopia che sfrutta Kubrick per non aggiunger nulla.

In conclusione, è la ratio dietro a ogni operazione che me la fa valutare positivamente o negativamente: se è volta ad ampliare la conoscenza di Kubrick, a chiarire meglio il suo contributo, il suo metodo di lavoro, la sua personalità e così via, penso sia un prodotto che vale i suoi soldi. Uno può scegliere di acquistarlo o non acquistarlo, e finisce lì. Sono, in un'altra accezione, prodotti innocui: non causano danno. Se al contrario il nuovo prodotto non aggiunge nulla (ennesima riedizione), tradisce malafede e desiderio di sfruttamento. Ancora peggio se modifica qualcosa, rovinando o distorcendo l'opera originaria. In questi due ultimi casi mi irrito, ma più che tenersi i soldi ahimé non si può fare.

Smyslov ha detto...

Condivido quanto detto da Filippo. Senza contare che Fear&Desire (per essere un film girato da un ventiquattrenne senza nessuna esperienza cinematografica) è un piccolo capolavoro. E poi io credo che l'autore non sia, salvo rare eccezioni (Borges, per esempio), il miglior critico della propria opera. Petrarca era fermamente convinto che i suoi capolavori fossero le opere scritte in latino (che oggi solo pochi specialisti osano leggere) mentre considerava il Canzoniere un'opera minore.

Franco ha detto...

Intanto, Open Culture pubblica un bel post su Day of the Fight, Flying Padre e The Seafarers, comprensivo dei cortometraggi integrali ed un articolo retrospettivo - naturalmente in lingua inglese:
http://www.openculture.com/2012/04/stanley_kubricks_very_first_films_three_short_documentaries.html

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