Ho acquistato su Amazon US il
cofanetto di Blu-ray Stanley Kubrick Limited Edition Collection. Ho scelto l'edizione americana perché contiene tutti i film da
Spartacus in poi, nelle migliori edizioni disponibili ad oggi in alta definizione. Il
cofanetto pubblicato in Europa, ribattezzato
Visionary Filmmaker Collection e tuttora assente in Italia, non gode degli accordi di distribuzione tra la Warner e la Sony (per
Stranamore) e la Universal (per
Spartacus), così presenta solo i film da
2001: Odissea nello Spazio in avanti.
L'etichetta "Edizione limitata" è ovviamente solo un espediente di marketing per far aumentare le vendite, perché non c'è nulla nella confezione che garantisca un limite numerico di copie stampate.
La confezione consta di una
custodia in cartoncino, che contiene due libretti in copertina rigida, uno con fotografie e testi e l'altro con pagine spesse in cui sono inseriti i dischi. Questa confezione, sicuramente elegante e d'effetto, aveva suscitato qualche polemica all'uscita per la
difficoltà di estrazione dei dischi, intrappolati nelle rigide pagine di cartone. Confermo che tirar fuori i dischi non è semplice e che la frizione del disco contro le pareti può causare graffi. Si raccomanda cautela, e un panno per afferrare meglio i dischi.
Il libretto con i testi contiene mini-saggi che presentano l'opera del regista. Riporto qui l'introduzione, traducendola dall'inglese:
La parola "visionario" suggerisce che un artista possiede un particolar modo di vedere il mondo, che mostra al pubblico qualcosa che non ha mai visto prima. Stanley Kubrick era un vero visionario, capace di spingere le frontiere sia dell'immaginazione che della regia in modi sorprendenti, scioccanti e spesso controversi. I suoi film, pur diversi l'uno dall'altro, condividono un'unica visione: l'uomo messo di fronte a forze caotiche, spesso contenute dentro se stesso. Contrariamente alla tradizione di Hollywood, i suoi protagonisti raramente prevalgono e il regista rifiuta di dare al pubblico la soddisfazione del lieto fine. Più che eroi, Kubrick ci presenta personaggi moralmente ambigui che funzionano più spesso come antieroi che come protagonisti, persone che possono anche affrontare l'impossibile ma che alla fine si rivelano solo pedine sotto le leggi della società e di un universo di frequente spaventoso.
La collezione quindi prosegue organizzando ciascun film sotto una parola chiave, come se ogni opera toccasse i temi cardine della riflessione sull'uomo nella società. Il che, pur con qualche leggera forzatura, non è del tutto errato. Così
Spartacus vale come avventura sulla RIBELLIONE,
Lolita come una storia TABOO,
Il Dr. Stranamore come SATIRA (avrei trovato più appropriato Follia, essendo Satira uno stile e non un concetto),
2001 come riflessione sulla TECNOLOGIA,
Arancia Meccanica come analisi della VIOLENZA,
Barry Lyndon come parabola sull'IDENTITÀ',
Shining come racconto SOPRANNATURALE (avrei tranquillamente messo Famiglia),
Full Metal Jacket come film di GUERRA e
Eyes Wide Shut come trattato sul SESSO.
I
mini-saggi introduttivi ai film risultano al pari dell'introduzione alquanto perspicaci, e devo ammettere una certa sorpresa nel trovare condensate in così poche righe concetti appropriati e a volte perfino illuminanti, validi tanto per presentare il film allo spettatore neofita quanto a contestualizzare l'opera all'interno del canone Kubrick. Particolarmente incisivi quelli su
Arancia Meccanica e
Barry Lyndon. Non è dato sapere chi li abbia scritti.
Non avendo né le competenze né un impianto home theatre adatto a valutare la qualità audio/video dei dischi, mi limito a fare qualche piccola osservazione generale, rimandando ai siti dedicati all'argomento.
Anche se non indicato dalle schede tecniche,
tutti i film hanno l'audio italiano, tranne
Spartacus,
Stranamore e
Shining, essendo quest'ultimo nella versione lunga americana. Si tratta ovviamente dei remix del 2001, non dei mono originali. L'unico film contenente l'audio monofonico inglese è
Stranamore, disponibile nel cofanetto nell'edizione limitata per il 45° anniversario (l'edizione Blu-ray standard non includeva il mono).
I vantaggi dell'alta definizione dei trasferimenti sono innumerevoli e ben documentati, ma sorprende sempre poter guardare i film con tale chiarezza di dettaglio. Particolarmente gustoso mi è sembrato il trasferimento di
Stranamore che riesce ad essere
assolutamente pulito e stabile senza risultare artefatto. Nelle scene con il Generale Ripper si riesce anche a leggere il titolo del libro sulla scrivania, un meraviglioso "Razzi e satelliti funzionano così".
Il
lavoro di pulizia su Lolita è buono e l'immagine è presentata nel rapporto d'immagine 1,66:1. Kubrick aveva scelto di trasferire questo film in open matte per l'edizione Criterion da lui supervisionata, rivelando in alcune scene inquadrature a 1,37:1 in un film prevalentemente mascherato a 1,66. Con il formato nativo 16/9 dell'alta definizione, preservare l'1,66:1 costante è una scelta corretta anche filologicamente.
Lo stesso non si può dire di
Barry Lyndon trasferito in 16/9 (1,78:1) nonostante
innumerevoli prove abbiano dimostrato l'erroneità di questo formato. Non si tratta di una questione esclusivamente filologica (mantenere il formato di proiezione nei cinema d'allora), né di semplice rispetto delle volontà del regista (messe nero su bianco e attuate in edizioni home-video precedenti); il punto è che
Barry Lyndon in questo formato
non funziona. Si avverte chiaramente la strettezza del formato 16/9 che toglie aria e respiro alle immagini. La bellezza della fotografia e la precisione del trasferimento non riescono a impedire una continua e costante distrazione durante la visione.
A differenza di
Shining,
Full Metal Jacket e
Eyes Wide Shut, anch'essi trasferiti in 16/9 e guardabili tranquillamente in questo formato,
Barry Lyndon soffre irrimediabilmente della scelta errata compiuta dalla Warner.
Detto per inciso, non giustifico i trasferimenti in 16/9 per gli ultimi tre film di Kubrick, dico solo che questi film, girati in open matte e proiettati in 1,85:1 tollerano un'apertura a 1,78:1 senza che lo spettatore ne risenta. D'altronde il trasferimento in HD di questi tre film è una misura intermedia tra quello in DVD e la proiezione cinematografica, mentre
Barry Lyndon è stato trasferito in un formato più stretto rispetto a qualsiasi altro che il film abbia mai avuto, con conseguente perdita di immagine.
A parte
Lolita e
Barry Lyndon che debuttano con questo cofanetto nel mercato HD,
i trasferimenti per gli altri film sono quelli già usciti qualche anno fa (mantenendone
pregi e difetti).
Arancia Meccanica, che viene presentato qui nell'edizione del 40° anniversario, nonostante contenga nuovi contenuti extra, ha lo stesso trasferimento del disco uscito nel 2007. Rispetto al DVD mi è comunque sembrato di notare una maggiore discontinuità cromatica e una serie di disturbi video nelle due fasce nere verticali utilizzate per adattare l'1,66:1 del film al 16/9. Il
documentario inedito, intitolato Turning Like Clockwork, si concentra sull'impatto culturale del film, mentre l'intervista
Malcolm McDowell Looks Back presenta l'attore mentre sfoglia materiale d'epoca relativo al film e lo condisce con aneddoti. Entrambi i contenuti sono meno interessanti di quanto avrebbero potuto essere.
La cosa ironica (per non dire tragica) è che nel nuovo documentario gli estratti del film sono derivati dalla copia restaurata, presentata al Festival di Cannes di quest'anno, segno che un trasferimento in HD della nuova pellicola già esiste. La Warner però si è guardata bene dall'includerlo, tenendolo sicuramente in serbo per la
prossima edizione davverodavvero speciale. Avanti così. E già che sono in vena polemica, faccio anche notare che gli estratti del film restaurato sono in 16/9, gettando una simpaticissima ombra nefasta su come potrebbe essere il prossimo trasferimento del film.
Alla fine dei nove dischi, spunta l'onnipresente
A Life In Pictures di Jan Harlan, in standard definition, abbinato al brutto
O Lucky Malcolm! in HD.
Per chiudere con una nota positiva, il corpus d'opere kubrickiano, messo tutto insieme e visto compattamente un film dopo l'altro, rivela una volta di più una
straordinaria coerenza tanto formale quando tematica, e questo non c'è negligenza e pressappocaggine che lo possa danneggiare.
Aggiornamento 16.08.2013: Il cofanetto a 10 dischi è stato infine distribuito anche in Italia, con l'audio italiano per tutti i film; questo comporta ovviamente che l'edizione di
Shining inclusa sia quella europea che dura 20 minuti in meno. Il packaging esterno del cofanetto è stato tradotto, mentre il libretto interno è rimasto in inglese. Ringrazio Antonio Calfapietra per le informazioni.