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08 febbraio 2023

Il fallimento di A.I. Intelligenza Artificiale

L'ultima puntata della serie Cracking the Kube è un approfondimento su uno specifico progetto lasciato incompiuto da Stanley Kubrick: il film di fantascienza A.I. Intelligenza Artificiale

Nel secondo episodio della serie avevo accennato a come l'impresa di adattare il racconto breve di Brian Aldiss "Supergiocattoli Che Durano Tutta L'Estate" avesse occupato Kubrick per quasi vent'anni, dal 1976 ai primi anni '90. Super-Toys, dal titolo originale della storia, era infatti uno dei "progetti prediletti" a cui Kubrick tornava subito dopo aver concluso uno dei suoi film.

In questo sesto episodio, ripercorro questi venti anni di tentativi fornendo un resoconto per la prima volta completo dell'intera impresa

Oltre al materiale consultato al Kubrick Archive di Londra, ho completato la ricerca visitando l'Università di Liverpool dove sono custodite alcune delle carte di Aldiss, e ho fatto uso del materiale proveniente dalla Collezione Arthur Clarke dello Smithsonian di Washington. Soprattutto però, questo studio beneficia dell'accesso esclusivo che lo scrittore Ian Watson mi ha concesso al suo archivio personale

Nel luglio del 2017 ho incontrato Ian nella sua casa in Spagna e ho fotografato le pagine che scrisse e spedì via fax a Kubrick giorno per giorno nel corso del 1990, i suoi quaderni con gli appunti presi durante gli incontri e le telefonate col regista, e i libri annotati che consultò per il progetto. Qui di fianco una foto di tutto il materiale, con mappamondo decorativo e il mio vecchio MacBook Pro.

Nei pomeriggi di quella memorabile settimana, Ian mi ha raccontato la sua esperienza con Kubrick e ha risposto a dozzine e dozzine di domande. 

Siccome mi piace tenere le statistiche, posso dirvi che Ian Watson ha scritto 234.000 parole per Kubrick (Guerra e Pace di Tolstoj è più corto) e insieme abbiamo registrato 12 ore e 23 minuti di conversazione. Sono poi tornato da Ian nel novembre del 2019 per un nuovo giro di interviste, con le domande nate dalla lettura di tutto il suo materiale: altre 17 ore e 14 minuti di registrazione. 

Sapete qual è la cosa sorprendente? Che questo di Ian Watson non è che un tassello del mosaico rappresentato dalla storia di A.I. Altrettanto materiale è stato scritto da Brian Aldiss, da Bob Shaw, da Arthur Clarke, da Sara Maitland e da Kubrick stesso. Riuscite a vedere ora la mole di questo progetto-monstre

Per orientarvi un po' meglio, guardate l'episodio. Alla fine della cronistoria, propongo una spiegazione sul perché questo progetto è rimasto incompiuto – oltre all'ovvia ragione che Kubrick è morto, s'intende. Secondo me, ed è un punto piuttosto controverso su cui mi piacerebbe sapere la vostra, Kubrick non avrebbe mai fatto A.I., nemmeno fosse campato altri dieci anni. Ascoltate la mia teoria nell'ultima parte dell'episodio. 

Buona visione, attivate i sottotitoli in italiano, e come sempre grazie del tempo che mi dedicate. 

23 gennaio 2023

Cosa si cela dietro Eyes Wide Shut

Nel luglio 1999 quando Eyes Wide Shut uscì nelle sale americane causò, come sempre succedeva con un film di Kubrick, reazioni molto polarizzate. Ma anche quelli a cui non era piaciuto erano pronti a sostenere che il film appariva come un'opera molto personale per il regista, se non quella più personale in assoluto. 

Nessuno però sapeva spiegare il perché. 

Andando ad analizzare alcune scene chiave del film e soprattutto intervistando testimoni che conoscevano molto bene Kubrick, nella quinta puntata della serie Cracking the Kube cerco di dare io una risposta. 

Eyes Wide Shut è "il film di gelosia" di Kubrick, un tipo di film che il regista voleva realizzare fin dai suoi esordi. L'annuncio per un film tratto da Doppio Sogno di Schnitzler risale agli inizi degli anni '70, ma l'interesse di Kubrick per questa novella era già nato nella metà degli anni '50. Perfino prima, anzi: ho scoperto di recente al Kubrick Archive consultando i suoi scritti giovanili che gran parte delle storie che pensava di girare trattavano di matrimoni in crisi, tradimenti, mogli fedifraghe e mariti libertini. 

Come mai – viene quindi da chiedersi – Kubrick era così attratto da storie di infedeltà coniugale? La risposta me l'ha data Gerry Fried, il compositore delle colonne sonore dei primi film e uno dei migliori amici di Kubrick durante gli anni al Greenwich Village, con cui ho chiacchierato a lungo del giovane Kubrick. 

Questo episodio è forse il mio preferito dell'intera serie, in parte perché lo studio su Eyes Wide Shut è il più recente che ho fatto. L'avevo preparato per una conferenza tenutasi all'Università delle Arti di Londra nel dicembre 2019. Dovrebbe essere pubblicato alla fine di quest'anno in una versione estesa in un libro accademico a cura di Nathan Abrams e Georgina Orgill, intitolato Eyes Wide Shut: Behind Stanley Kubrick's Masterpiece. Seguitemi per gli aggiornamenti sulla data di uscita.  

16 gennaio 2023

L'Arancia dello Scandalo: Burgess contro Kubrick

Quando uscì Arancia Meccanica, Anthony Burgess si disse "deliziato" dal film di Kubrick: "è il miglior adattamento di un romanzo che abbia mai visto." Qualche mese dopo lo scrittore stupì tutti proclamando invece che il film era "un capovolgimento delle mie intenzioni." 

Per i successivi venti anni, Burgess non smise mai di lamentarsi del successo di Arancia Meccanica, esasperando perfino Kubrick tanto da fargli dire che avrebbe voluto che "Burgess la piantasse di fare lo stronzo." 

A prima vista sembrerebbe il classico screzio tra regista e scrittore: il primo che si prende troppe libertà nell'adattare un'opera letteraria per il cinema, il secondo che se ne lamenta e si sente depredato della propria creatività. Ma non è affatto così.

Avete di fronte voi un viaggio dentro la tortuosa psiche di Burgess, un autore che col tempo finì per detestare la sua più famosa creazione letteraria. Oppure – di nuovo – non è così. Autore incontenibile, contraddittorio, inevitabilmente polemico, Anthony Burgess sfugge a ogni chiara analisi. Godetevi questa furibonda cavalcata tra le sfuriate burgessiane nel quarto episodio di Cracking the Kube.



La lezione deriva da un intervento che avevo preparato per la conferenza A Clockwork Symposium tenuta al London College of Communication nel Novembre 2018. 

Il materiale, largamente ampliato grazie a una visita alla International Anthony Burgess Foundation a Manchester, è alla base di un mio saggio, pubblicato questo mese in apertura del libro Anthony Burgess, Stanley Kubrick and A Clockwork Orange, a cura di Matthew Melia, professore della Kingston University, e Georgina Orgill, capo archivista del Kubrick Archive. 

Per chi fosse appassionato degli screzi tra registi e romanzieri, segnalo il saggio gemello King vs. Kubrick: The Origins of Evil dove ripercorro il quarantennale odio di Stephen King per il film che Kubrick ha tratto da Shining e ne spiego le origini, attingendo dal passato di alcolismo e violenza repressa di King. Buona visione e buona lettura. 

27 dicembre 2022

Come si diventa "Stanley Kubrick"

Perché pensiamo a Stanley Kubrick come fosse un tiranno megalomane? Cosa c'è di vero dietro alla sua immagine da regista onnisciente e onnipotente

Il terzo episodio della serie di lezioni sul cinema di Kubrick presenta il mio studio su quella che ho definito la Mitologia Kubrickiana, ossia l'insieme di dicerie, leggende, storie e storielle che circondano Stanley Kubrick e i suoi film. Perché sono nati questi aneddoti spesso bizzarri? Cosa nascondono in realtà? 

Nella prima parte della lezione critico la spiegazione tipica alla mitologia, che poi è quella che ne dava lo stesso Kubrick: i miti derivano dal fatto che lui parlava poco coi giornalisti così che loro si inventavano un sacco di assurdità. Io però non ne sono per niente convinto. 

Il video si apre con una chicca, in esclusiva per ArchivioKubrick: un estratto da un'intervista audio di Kubrick mai sentita prima


Nella seconda parte, ripercorro la nascita e lo sviluppo dell'immagine pubblica di Kubrick dagli anni '40, quando lavorava per la rivista fotografia Look, fino alla metà degli anni '80 quando, in occasione dell'uscita di Full Metal Jacket, si mise a combattere i miti uno per uno. 

La conclusione del mio studio è alquanto sorprendente – ma, in effetti, molto in linea col personaggio Kubrick. 


Che ne pensate? 

21 dicembre 2022

Il Kubrick sconosciuto: i progetti incompiuti

La seconda puntata di Cracking the Kube, la mia nuova serie di videolezioni sul cinema di Stanley Kubrick, è incentrata sui film pensati ma mai realizzati del regista. 

È divisa in due parti. Nella prima presento alcuni dei progetti sconosciuti che ho rintracciato grazie alle mie ricerche presso vari archivi e alle interviste che ho condotto negli ultimi anni; ho incluso nel video alcuni estratti audio dalle mie chiacchierate con James B. Harris, il socio di Kubrick negli anni '50 e '60, e con John le Carré, il romanziere inglese che ha discusso col regista due spy stories negli anni '80 e '90.

La seconda parte analizza questo corpus d'opere espanso di Kubrick, una filmografia immaginaria che passa dai 13 film realizzati a circa 60 progetti possibili, al fine di trovare l'ingrediente essenziale di ogni film di Kubrick – quell'elemento senza il quale il regista non riusciva a decidersi di fare un film. 

La serie continua sul canale YouTube di ArchivioKubrick: iscrivetevi e attivate le notifiche così da non perdere nessuna puntata. 

All'interno del sito trovate un'intera sezione dedicata ai progetti incompiuti di Kubrick, con interviste ai suoi collaboratori e approfondimenti sul Napoleon. Il mio saggio Waiting for a Miracle, con l'elenco esaustivo di tutti i 60 progetti, è disponibile sulla rivista Cinergie, in formato HTML o in PDF stampabile.

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