Ovviamente qualcuno ha più tempo di me e mi ha preceduto: su YouTube si trova una serie di video di 2001: Odissea nello Spazio con la colonna sonora composta da Alex North che Kubrick ha scartato in favore dei brani di musica classica. Guardate e poi ditemi se non vi aspettate che esca da un momento all'altro Spartacus con la spada o Varinia con le poppe al vento.
30 novembre 2010
29 novembre 2010
The Kubrick Series - Movie Geeks United
Movie Geeks United è un podcast interamente dedicato al mondo del cinema, con puntate monotematiche ogni domenica pomeriggio. Il gruppo aveva già dedicato una serie di podcast ai film di Kubrick, ma a partire da questo dicembre ha deciso di fare le cose in grande organizzando una Kubrick Series di tutto rispetto.

2) The Ultimate Trip: puntata monotematica su 2001: Odissea nello Spazio. Intervengono Dan Richter (la scimmia Moonwatcher), il direttore della fotografia Allen Daviau, i critici Vincent LoBrutto, Mario Falsetto, Randy Rasmussen, Keith Uhlich, e il regista del sequel Peter Hyams. 19.12.2010
3) A Bit of the Ultraviolence: puntata monotematica su Arancia Meccanica. Intervengono Allen Daviau e i critici VIncent LoBrutto, Stuart Y. McDougal, Mario Falsetto, Randy Rasmussen e Keith Uhlich. Gennaio 2011.
4) Picture imperfect: puntata su Barry Lyndon. Intervengono l'attore e assistente di Kubrick Leon Vitali, l'aiuto regista Andy Anderson, e i critici Vincent LoBrutto, Mario Falsetto e Keith Uhlich. Gennaio 2011.
5) Redrum: puntata su Shining. Intervengono Leon Vitali, l'inventore della Steadicam Garrett Brown, l'aiuto regista Brian Cook e i critici Mario Falsetto, Randy Rasmussen, Keith Uhlich. Gennaio 2011.
6) Born to Kill: puntata su Full Metal Jacket, con Matthew Modine, Leon Vitali, Vincent LoBrutto, e Keith Uhlich. Febbraio 2011.
7) The Waking Dream: puntata su Eyes Wide Shut, con Leon Vitali, Brian Cook, il direttore della fotografia Larry Smith, l'attrice Julienne Davis (entrambi già ospiti in passato di Movie Geeks United), Vincent LoBrutto e critic Keith Uhlich. Febbraio 2011.
8) The living legacy: puntata sui progetti incompiuti, da Napoleon ad Aryan Papers. Febbraio 2011.
Tutte le puntate sono gratuite, ascoltabili in streaming e scaricabili. Un ottimo regalo di Natale.
26 novembre 2010
GIF animate
Il blog If We Don't, Remember Me presenta una serie di GIF animate da film famosi, accompagnate da una citazione memorabile. Non potevano mancare i classici kubrickiani.

"If you men only knew..."
Eyes Wide Shut, 1999

"Gee, I wish we had one of them doomsday machines."
Dr. Stranamore, 1964

"That ain't no Kraut name is it? ... He changed it when he became a citizen. Used to be Merkwürdigeliebe."
Dr. Stranamore, 1964

"You are the caretaker. You've always been the caretaker."
Shining, 1980

"I want you to like it here. I wish we could stay here forever... and ever... and ever."
Shining, 1980

"Wendy, I'm home."
Shining, 1980

"Hi, Lloyd. Little slow, tonight, isnt'it?"
Shining, 1980

"If you men only knew..."
Eyes Wide Shut, 1999

"Gee, I wish we had one of them doomsday machines."
Dr. Stranamore, 1964

"That ain't no Kraut name is it? ... He changed it when he became a citizen. Used to be Merkwürdigeliebe."
Dr. Stranamore, 1964

"You are the caretaker. You've always been the caretaker."
Shining, 1980

"I want you to like it here. I wish we could stay here forever... and ever... and ever."
Shining, 1980

"Wendy, I'm home."
Shining, 1980

"Hi, Lloyd. Little slow, tonight, isnt'it?"
Shining, 1980
08 novembre 2010
Bill Gold: designer delle locandine
Sul Telegraph di oggi c'è un'intervista al designer Bill Gold, responsabile di un'infinità di locandine cinematografiche per oltre 70 anni di successi. Presentando il suo libro appena uscito, Gold ha l'opportunità di fare chiarezza sul suo lavoro, spesso misconosciuto: la maggior parte delle volte sulla locandina viene inserito il nome dell'artista che ha realizzato materialmente il disegno, e il lavoro di chi compone il layout, sceglie i caratteri o addirittura inventa l'idea e dirige il disegnatore resta ignoto.
Bill Gold ha lavorato due volte per Stanley Kubrick, sulle locandine di Arancia Meccanica e Barry Lyndon. Nel classico scontro di personalità sicure del proprio mestiere, Kubrick ha fatto andare fuori di testa Gold, come da copione.
Chi volesse vedere i poster dal vivo, c'è una mostra alla Reel Poster Gallery di Londra, 72 Westbourne Grove.
Bill Gold: the Mad Man of movie posters, Horatia Harrod, The Telegraph 08.11.2010
Bill Gold ha lavorato due volte per Stanley Kubrick, sulle locandine di Arancia Meccanica e Barry Lyndon. Nel classico scontro di personalità sicure del proprio mestiere, Kubrick ha fatto andare fuori di testa Gold, come da copione.
Era un grande onore lavorare con lui, ma il detto preferito di Kubrick era "Se vuoi qualcosa fatta bene, falla da solo," cosa che diventava molto invasiva nei confronti di coloro che lavoravano con lui e che erano creativi.L'editore del libro presenta una mini-galleria delle pagine, con questo poster di Arancia Meccanica che personalmente non avevo mai visto e che probabilmente sarà stato scartato successivamente in favore del poster triangolare di Philip Castle.
Chi volesse vedere i poster dal vivo, c'è una mostra alla Reel Poster Gallery di Londra, 72 Westbourne Grove.

07 novembre 2010
Momenti Intimi di Marisa Berenson
E' uscito qualche settimana fa il libro Momenti Intimi, autobiografia in ordine alfabetico di Marisa Berenson, modella e attrice che ha interpretato Lady Lyndon per Kubrick.
Il libro è pubblicato in italiano dalla casa editrice Barbes di Firenze e si trova nelle maggiori librerie al prezzo di 18€. Tre le voci alfabetiche che qui ci interessano: "Kubrick, Stanley"; "Lyndon, Barry" e "Lyndon, Lady".
Nella prima Marisa racconta una chiacchierata con il suo amico Stanley Kramer in cui per la prima volta seppe che sarebbe stata contattata da Kubrick. Segue la prima telefonata tra i due, in cui Marisa, a letto con la febbre a 40°, farfuglia qualcosa paralizzata dall'emozione. Kubrick, a sentire lei, pur dicendo "non le posso dir molto sul film", le rivela praticamente tutto prima di spedirle una copia del romanzo di Thackeray. La lavorazione del film è trattata molto brevemente, con un paio di aneddoti senza troppo peso (la Berenson si truccava per tre ore da sola ogni mattina mentre la truccatrice Barbara Daly pensava agli altri attori; un fantasma di una giovane e sfortunata nobildonna le faceva visita nel castello in cui soggiornava), e serve sostanzialmente per dire che la Berenson serba un ottimo ricordo di Kubrick.
La voce "Lyndon, Barry" parla della première e delle recensioni all'uscita del film, e rivela come Kubrick avesse deciso che l'ambasciatrice unica del film presso il pubblico fosse proprio lei, escludendo apertamente Ryan O'Neal, comprensibilmente deluso.
Nella voce "Lyndon, Lady" la Berenson ci confida che l'iconico personaggio che ha interpretato, così impostato, lontano, etereo e romantico, l'ha intrappolata nell'immaginario collettivo sovrapponendola a quell'immagine. Gli uomini si innamoravano di lei perché innamorati di Lady Lyndon. Eppure non lo dice con delusione o con fastidio: ha partecipato alla costruzione di un mito, e ne resta contenta.
"Marisa, abbi pazienza," le diceva Kubrick durante le interminabili riprese dove sorgeva sempre un problema tecnico. "Non sarai mai bella come in questo film." E Marisa ammette che Stanley aveva ragione.
Il libro è pubblicato in italiano dalla casa editrice Barbes di Firenze e si trova nelle maggiori librerie al prezzo di 18€. Tre le voci alfabetiche che qui ci interessano: "Kubrick, Stanley"; "Lyndon, Barry" e "Lyndon, Lady".
Nella prima Marisa racconta una chiacchierata con il suo amico Stanley Kramer in cui per la prima volta seppe che sarebbe stata contattata da Kubrick. Segue la prima telefonata tra i due, in cui Marisa, a letto con la febbre a 40°, farfuglia qualcosa paralizzata dall'emozione. Kubrick, a sentire lei, pur dicendo "non le posso dir molto sul film", le rivela praticamente tutto prima di spedirle una copia del romanzo di Thackeray. La lavorazione del film è trattata molto brevemente, con un paio di aneddoti senza troppo peso (la Berenson si truccava per tre ore da sola ogni mattina mentre la truccatrice Barbara Daly pensava agli altri attori; un fantasma di una giovane e sfortunata nobildonna le faceva visita nel castello in cui soggiornava), e serve sostanzialmente per dire che la Berenson serba un ottimo ricordo di Kubrick.
La voce "Lyndon, Barry" parla della première e delle recensioni all'uscita del film, e rivela come Kubrick avesse deciso che l'ambasciatrice unica del film presso il pubblico fosse proprio lei, escludendo apertamente Ryan O'Neal, comprensibilmente deluso.
Nella voce "Lyndon, Lady" la Berenson ci confida che l'iconico personaggio che ha interpretato, così impostato, lontano, etereo e romantico, l'ha intrappolata nell'immaginario collettivo sovrapponendola a quell'immagine. Gli uomini si innamoravano di lei perché innamorati di Lady Lyndon. Eppure non lo dice con delusione o con fastidio: ha partecipato alla costruzione di un mito, e ne resta contenta.
"Marisa, abbi pazienza," le diceva Kubrick durante le interminabili riprese dove sorgeva sempre un problema tecnico. "Non sarai mai bella come in questo film." E Marisa ammette che Stanley aveva ragione.
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