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07 novembre 2010

Momenti Intimi di Marisa Berenson

E' uscito qualche settimana fa il libro Momenti Intimi, autobiografia in ordine alfabetico di Marisa Berenson, modella e attrice che ha interpretato Lady Lyndon per Kubrick.

Il libro è pubblicato in italiano dalla casa editrice Barbes di Firenze e si trova nelle maggiori librerie al prezzo di 18€. Tre le voci alfabetiche che qui ci interessano: "Kubrick, Stanley"; "Lyndon, Barry" e "Lyndon, Lady".

Nella prima Marisa racconta una chiacchierata con il suo amico Stanley Kramer in cui per la prima volta seppe che sarebbe stata contattata da Kubrick. Segue la prima telefonata tra i due, in cui Marisa, a letto con la febbre a 40°, farfuglia qualcosa paralizzata dall'emozione. Kubrick, a sentire lei, pur dicendo "non le posso dir molto sul film", le rivela praticamente tutto prima di spedirle una copia del romanzo di Thackeray. La lavorazione del film è trattata molto brevemente, con un paio di aneddoti senza troppo peso (la Berenson si truccava per tre ore da sola ogni mattina mentre la truccatrice Barbara Daly pensava agli altri attori; un fantasma di una giovane e sfortunata nobildonna le faceva visita nel castello in cui soggiornava), e serve sostanzialmente per dire che la Berenson serba un ottimo ricordo di Kubrick.

La voce "Lyndon, Barry" parla della première e delle recensioni all'uscita del film, e rivela come Kubrick avesse deciso che l'ambasciatrice unica del film presso il pubblico fosse proprio lei, escludendo apertamente Ryan O'Neal, comprensibilmente deluso.

Nella voce "Lyndon, Lady" la Berenson ci confida che l'iconico personaggio che ha interpretato, così impostato, lontano, etereo e romantico, l'ha intrappolata nell'immaginario collettivo sovrapponendola a quell'immagine. Gli uomini si innamoravano di lei perché innamorati di Lady Lyndon. Eppure non lo dice con delusione o con fastidio: ha partecipato alla costruzione di un mito, e ne resta contenta.

"Marisa, abbi pazienza," le diceva Kubrick durante le interminabili riprese dove sorgeva sempre un problema tecnico. "Non sarai mai bella come in questo film." E Marisa ammette che Stanley aveva ragione.

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