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04 ottobre 2007

Proiezioni e incontri della mostra SK

In concomitanza con la mostra Stanley Kubrick in programma al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 6 ottobre al 6 gennaio, vengono proiettati tutti i film del regista, in pellicola e in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Killer's kiss
(Il bacio dell'assassino - USA 1955)
Proiezioni: 10 e 30 ottobre, 9 e 25 novembre, 11 dicembre, 2 gennaio - ore 20,30
The Killing
(Rapina a mano armata - USA 1956)
Proiezioni: 11 e 26 ottobre, 10 e 27 novembre, 12 dicembre, 3 gennaio - ore 20,30
Paths of glory
(Orizzonti di gloria - USA 1957)
Proiezioni: 12 e 27 ottobre, 11 e 28 novembre, 19 dicembre, 4 gennaio - ore 20,30
Spartacus
(USA 1960)
Proiezioni: 13 e 28 ottobre, 13 e 22 novembre, 14 dicembre, 5 gennaio - ore 20,30
Lolita
(Gran Bretagna 1962)
Proiezioni: 14 e 25 ottobre, 14 e 30 novembre, 15 e 27 dicembre - ore 20,30
Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb
(Il dottor Stranamore - Gran Bretagna 1963)
Proiezioni: 16 ottobre, 6 e 15 novembre, 1, 16 e 28 dicembre - ore 20,30
2001: A Space Odyssey
(2001: Odissea nello spazio - Gran Bretagna 1968)
Proiezioni: 9 e 17 ottobre, 8 e 16 novembre, 2, 18 e 29 dicembre - ore 20,30
A Clockwork Orange
(Arancia meccanica - Gran Bretagna 1971)
Proiezioni: 19 ottobre, 2 e 17 novembre, 4, 13 e 30 dicembre - ore 20,30
Barry Lyndon
(Gran Bretagna 1975)
Proiezioni: 18 ottobre, 3 e 18 novembre, 5 e 23 dicembre, 6 gennaio - ore 20,30
The Shining
(Shining - Gran Bretagna 1980)
Proiezioni: 20 ottobre, 4 e 20 novembre, 6 e 21 dicembre - ore 20,30
Full Metal Jacket
(Gran Bretagna-USA 1987)
Proiezioni: 21 e 31 ottobre, 29 novembre, 7 e 22 dicembre - ore 20,30
Eyes Wide Shut
(Gran Bretagna 1999)
Proiezioni: 23 ottobre, 7 e 23 novembre, 8 e 20 dicembre - ore 20,30
A.I. Artificial Intelligence
(USA 2001)
Regia di Steven Spielberg
Proiezioni: 24 ottobre, 1 e 24 novembre, 9 e 26 dicembre - ore 20,30
Per una recensione delle proiezioni in pellicola dei film di Kubrick, leggi il mio racconto dopo il Gent Film Festival del 2006 con la tappa belga della Exhibition. All'Auditorium verranno inoltre organizzati degli incontri per discutere il cinema di Stanley Kubrick in compagnia di registi, critici cinematografici e scienziati.
Sabato 6 ottobre ore 21
Stanley Kubrick: A Life in Pictures (2001), regia di Jan Harlan
proiezione del documentario, interviene l'autore
Martedì 9 ottobre ore 19
Enrico Ghezzi: Io e Kubrick
Giovedì 18 ottobre ore 19
Paolo Sorrentino e Luca Bigazzi: La fotografia di Barry Lyndon
Giovedì 25 ottobre ore 19
Antonio Scurati: Lolita o della fine dell'amore
Mercoledì 31 ottobre ore 19
Guido Coscino: Addestramento Kubrick
Giovedì 8 novembre ore 19
Franco Pacini: Interviste extraterrestri
Giovedì 15 novembre ore 19
Mario Monicelli: La guerra secondo Kubrick
Giovedì 22 novembre ore 19
Steve della Casa: Il peplum
Giovedì 29 novembre ore 19
Marco Delogu: Kubrick fotografo
Giovedì 6 dicembre ore 19
Dario Argento: Il mattino ha l'oro in bocca: il thriller in Kubrick
Giovedì 13 dicembre ore 19
Jacopo Quadri: Il montaggio
Giovedì 20 dicembre ore 19
Umberto Curi: Un filosofo al cinema

Sala Cinema
Biglietto per le proiezioni cinematografiche: € 4
Abbonamento a tutte le proiezioni: € 25
Ingresso consentito fino ad esaurimento posti
Incontri “Io e Kubrick”
Auditorium
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti

Palazzo delle Esposizioni, ingresso da via Milano, 9A, Roma
Info 06 39967500
www.palazzoesposizioni.it

23 agosto 2007

Il MOIGE di nuovo contro EWS

Ci risiamo. Mediaset programma la messa in onda di Eyes Wide Shut in prima serata e quelli del MOIGE (Movimento Italiano dei Genitori) protestano in nome della difesa dei bambini.
Tv, il Moige sfida Mediaset: "Niente Kubrick in prima serata"
Il movimento dei genitori chiede che Eyes Wide Shut venga posticipato
ROMA
Non trasmettete quel film. L'osservatorio Media Moige critica Mediaset per aver programmato all'ora di cena per l'ennesima volta Eyes Wide Shut, l'ultimo film di Stanley Kubrick. E chiede all'azienda che la messa in onda sia spostata in seconda serata.
"Voler mandare in onda il film di Kubrick Eyes wide shut in prima serata sembra essere, per Mediaset, una vera e propria ossessione; la prima a provarci, nel 2002, fu Rete 4, che dovette però, per le proteste, rinviare alla seconda serata, poi nel gennaio 2003 fu la volta di Italia 1, che dovette inserire una premessa e farlo slittare alle 22, l'ultima volta, nel marzo 2005, fu Canale 5 che volle riproporlo in prima serata mandandolo in onda alle 21,15." Lo afferma Elisabetta Scala, responsabile dell'Osservatorio Media del Moige (Movimento Italiano Genitori).
Ogni volta - prosegue Scala - sono arrivate valanghe di proteste dai genitori, ogni volta sono state fatte segnalazioni al Comitato Tv e Minori. Non paga di ciò Mediaset ci riprova, di nuovo con Canale 5, programmando il film per domenica prossima alle 21,20. Una scelta irresponsabile, quasi provocatoria: non si capisce proprio perché voler a tutti i costi abusare dell’emotività dei minori. Si sperava forse di poter contare sulla distrazione estiva di quanti si battono per la tutela dei minori per propinare l’ennesima replica?"
"Non vogliamo entrare nel merito artistico del film - aggiunge Scala - ma il rispetto e l'ammirazione per Kubrick non possono farci dimenticare la tutela dei bimbi. Un film come questo, pieno di immagini inquietanti, orgiastiche, nudi e abuso di sostanze stupefacenti non è certo adatto ad un pubblico di minori. Per questo - conclude la responsabile dell’Osservatorio Media del Moige - abbiamo sempre chiesto, e chiediamo ancora, sia a Mediaset che al Comitato Tv e Minori, che si sposti il film in seconda serata, anche in considerazione del fatto che, nel periodo estivo, molti bimbi si attardano più del solito davanti alla tv." [La Stampa, 22/8/2007]
Sogno, per la nuova edizione in DVD di ottobre, un retro di copertina con:
"His final haunting masterpiece" - Time
"Un film pieno di immagini inquietanti, orgiastiche, nudi e abuso di sostanze stupefacenti" - MOIGE

Per comprendere la pochezza intellettuale e l'ignoranza delle persone che stanno dietro la sigla MOIGE, leggete la risposta del loro responsabile a seguito di una protesta in occasione della precedente messa in onda di Eyes Wide Shut. E mi raccomando, domenica sera, tutti davanti Canale 5!

08 agosto 2007

Ultime sulla mostra a Roma

Annunciata ufficialmente la prossima stazione della Stanley Kubrick Exhibition: Roma, Palazzo delle Esposizioni, dal 5 ottobre 2007 al 7 gennaio 2008.

All'evento di apertura saranno presenti Christiane Kubrick e le figlie del regista, Jan Harlan, Malcolm McDowell, Ken Adam, Matthew Modine e molti altri collaboratori di Stanley Kubrick.

Per l'occasione, lo splendido catalogo della mostra verrà tradotto anche in italiano.

Maggiori informazioni sul sito della mostra.

04 agosto 2007

Edizioni speciali in DVD (3)

Fine delle scommesse, sono usciti i dettagli per le prossime edizioni dei DVD. L'elenco degli extra e le specifiche tecniche sono su DVD Times. Oltre ai quattro film precedentemente annunciati, anche Full Metal Jacket sarà rieditato in edizione a due dischi, con extra.

Come prevedevo, il formato video è 1,78:1 e non c'è traccia dell'audio originale monofonico. Visto che nessuno ci farà caso, sommersi dai notevoli contenuti extra, voglio rimarcare che il formato video che stanno sbandierando come "original theatrical aspect ratio" non è affatto originale, poiché gli ultimi film di Kubrick sono stati girati a 1,37:1 e proiettati in sala a 1,85:1. Il formato 1,78:1 è un ibrido, creato solo per accontentare i possessori di TV panoramici 16/9. Vogliamo parlare di rispetto delle opere di un autore? Vogliamo ricordare tutte le dichiarazioni di Leon Vitali, Jan Harlan e compagnia bella sul preservare la visione del regista-fotografo?

Vabbè, tuffiamoci in quella valanga di extra...
2001: Odissea nello spazio
Commento audio di Keir Dullea e Gary Lockwood
Trailer cinematografico
2001: The Making of a Myth (doc. di Paul Joyce)
Standing on the Shoulders of Kubrick: The Legacy of 2001
Vision of a Future Passed: The Prophecy of 2001
2001: A Space Odyssey - A Look Behind the Future (raro doc. del 1967)
2001: FX and Early Conceptual Artwork
Look: Stanley Kubrick!
Intervista audio a Stanley Kubrick

Arancia Meccanica
Commento di Malcolm McDowell e Nick Redman
Trailer cinematografico
Still Tickin’: The Return of Clockwork Orange
Great Bolshy Yarblockos! Making A Clockwork Orange
O Lucky Malcolm! (documentario di Jan Harlan)

Shining
Commento di Garrett Brown e John Baxter
Trailer cinematografico
The Making of the Shining (documentario di Vivian Kubrick)
View from The Overlook: Crafting the Shining
The Visions of Stanley Kubrick
Wendy Carlos, Composer

Full Metal Jacket
Commento di Adam Baldwin, Vincent D’Onofrio, R. Lee Ermey e Jay Cocks
Full Metal Jacket: Between Good and Evil
Trailer cinematografico

Eyes Wide Shut
Commento di Sydney Pollack e Peter Loewenberg
Trailer cinematografico e spot TV
The Last Movie: Stanley Kubrick and Eyes Wide Shut (doc. di Paul Joyce)
Lost Kubrick: The Unfinished Films of Stanley Kubrick
Discorso di accettazione del premio DGA D.W Griffith
Interviste a Tom Cruise, Nicole Kidman e Steven Spielberg

Aggiunta, gennaio 2008: Ho acquistato il cofanetto e segnalo che il commento di Sydney Pollack e Peter Loewenberg su EWS non esiste, nonostante sia segnalato nella fascetta. Inoltre, i vari documentari di Paul Joyce sono stati tagliati e sono più corti di quelli trasmessi a suo tempo da Channel4. Sempre meglio.

26 luglio 2007

Edizioni speciali in DVD (2)

La Warner ha annunciato l'uscita delle nuove edizioni a due dischi di alcuni film di Stanley Kubrick. Il 23 ottobre 2007 saranno messi in vendita Eyes Wide Shut, Shining, Arancia Meccanica e 2001: Odissea nello spazio. Più informazioni e copertine disponibili su DVDTimes.

Si accettano scommesse sul formato video. Non si accettano per la presenza dell'audio originale monofonico perché pagherebbero troppo poco.

21 giugno 2007

Gli archivi Kubrick a Londra (3)

Alcuni link con tutte le informazioni date dall'Università delle Arti di Londra sulla collezione permanente del materiale cinematografico di Stanley Kubrick.

Informazioni generali
http://www.arts.ac.uk/kubrick.htm

FAQ dell'iniziativa
http://www.arts.ac.uk/announcements_34613.htm

Articolo dal magazine dell'Università con alcune foto
http://www.arts.ac.uk/docs/mag_issue5.pdf

Preparazione degli ambienti
http://www.lccnews.org.uk/index.php?opt=article&siid=1562

Articolo del Guardian
http://observer.guardian.co.uk/uk_news/story.html

18 giugno 2007

Ken Adam all'Ischia Film Location Festival

Ken Adam, due volte scenografo per Stanley Kubrick, sarà presente come ospite all'Ischia Film Location Festival, che si terrà ad Ischia dal 24 al 30 giugno prossimi. Ken Adam ha realizzato le scenografie di Dr. Stranamore e ha vinto un premio Oscar per il suo superbo lavoro per Barry Lyndon.

Maggiori informazioni su Il Quotidiano.

10 maggio 2007

Non Ho Risposte Semplici

Un bel titolo, tratto dall'intervista al Rolling Stone, per la traduzione italiana del libro Stanley Kubrick Interviews a cura di Gene D. Phillips pubblicato nel 2001. Il libro, appena uscito per la collana Cinema della Minimum Fax, presenta sedici interviste che Kubrick ha rilasciato dagli anni '50 fino al 1987.

Invece delle solite pedanti raccolte di saggi pubblicate sotto il pretesto di una cornice unitaria, ben vengano libri (o traduzioni di libri) come questo che forniscono documenti per comprendere il lavoro del regista.

La prefazione di Emiliano Morreale evidenzia il carattere di regista-altro di Kubrick, difficilmente inquadrabile, spesso frainteso, sempre diverso dagli altri, al punto da definirlo un anarchico. La visione cinematografica di Kubrick si accorda secondo Morreale ad una ugualmente radicale ed estrema visione del mondo, in un "amaro, titanico sforzo" tra forma cinematografica e pessimismo apocalittico.

Traduzioni scorrevoli di Anna Mioni.

22 marzo 2007

Documentari su Google Video

Ho caricato su Google Video alcuni dei documentari su Stanley Kubrick e i suoi film che ho raccolto in questi anni. Potrete così vedere o rivedere interviste a Tom Cruise e Nicole Kidman, Steven Spielberg, Frederic Raphael, Anthony Burgess, Malcolm McDowell e altri.

La maggior parte dei contributi è su Eyes Wide Shut, ma trovate anche perle rare come una discussione televisiva su Arancia Meccanica del 1972 che ho recuperato fortunosamente su eBay e un documentario che racconta la storia di Alan Conway, l'uomo che per anni si è spacciato per Stanley Kubrick sfruttando l'ignoranza sul reale aspetto del regista e che è oggi al centro del discutibile film Color Me Kubrick di Brian Cook.

L'intera collezione di documentari e interviste si trova su questa pagina, che raccoglierà anche i prossimi video che riuscirò a caricare.

Dalle pagine sui Documentari della sezione Risorse invece è possibile scaricare due trasmissioni radiofoniche inglesi, con altre interviste e due messaggi lasciati da Stanley Kubrick nella segreteria di un collaboratore (si rasenta la morbosità, qui). Inoltre, nella stessa sezione, altri documentari presenti su Google Video o YouTube, non caricati da me.

Buona visione.

07 marzo 2007

Rapina a Mano Armata di Roberto Curti

Roberto Curti ha scritto un saggio compatto, di piacevole lettura ed estremamente accurato nell'impostazione. Lo sguardo dell'autore spazia dal contesto di produzione dell'opera fino all'accoglienza degli spettatori, tanto negli Stati Uniti che in Europa, e il testo situa il vero debutto nel cinema da parte di Kubrick in relazione sia alla cinematografia dell'epoca sia alla successiva produzione del regista.

Il primo merito dell'autore è infatti quello di individuare in Rapina a Mano Armata i prodromi delle idee e degli obiettivi del futuro cinema di Kubrick, senza per questo arrivare a una forzata rilettura del film in funzione della successiva produzione del regista. Raccontando la scelta del soggetto e il processo di adattamento del romanzo di White da parte di Kubrick con Jim Thompson, abile scrittore hard-boiled, ed illustrando le differenze tra romanzo e film ultimato, Curti riesce a evidenziare gli aspetti del romanzo che potrebbero aver attratto Kubrick e gli spazi in cui il regista ha inserito frammenti della propria nascente visione del mondo.

Naturalmente gran parte delle pagine sono dedicate all'analisi della particolare struttura narrativa del film, densa di flashback, riavvolgimenti, incastri e differenti punti di vista per ciascun evento dell'intreccio. Questa "decronologia" - come ebbe a chiamarla Godard - fu l'aspetto che più impattò sul pubblico e sulla critica all'uscita del film ed è l'elemento che nel corso del tempo è rimasto più di altri ad identificare Rapina a Mano Armata, tanto da generare un consistente numero di omaggi, citazioni, variazioni sul tema.

L'analisi di Curti non si limita a descrivere la narrazione a incastro degli eventi ma scende in profondità per individuare sottili contraddizioni insite nell'apparentemente perfetto meccanismo di frammentazione temporale. Questi scostamenti dalla perfezione sono secondo l'autore opera del regista che richiama nella struttura logica di Rapina a Mano Armata i piccoli imprevisti che, all'interno del preciso piano di rapina dell'ippodromo, minano la bellezza del progetto criminale preannunciandone il definitivo fallimento.

L'autore indaga i contenuti del film senza dimenticare che esso vede la luce nel periodo finale del noir americano: attraverso la descrizione del carattere dei personaggi e dei dialoghi che esprimono le rispettive psicologie, Curti mostra come la soggiacente filosofia permeata di disillusione attinga sì dagli stilemi del noir ma presenti al contempo una serie di importanti prese di distanza da parte del giovane regista.

La personale lettura del film è supportata da un approccio antologico che comprende numerosi estratti da recensioni d'epoca e da lavori più recenti di altri critici kubrickiani, coprendo con buona approssimazione tutto quanto di importante è stato scritto su Rapina a Mano Armata ed esaurendo virtualmente qualunque altro tentativo di parlare di questo film.

In linea con la collana Universale Film della Lindau, a fine libro sono riportati estratti da recensioni e scritti di altri autori. Il capitolo introduttivo è disponibile in esclusiva per ArchivioKubrick.

01 marzo 2007

Shining Weekend

Singolare iniziativa (come altro chiamarla) per il prossimo aprile: andare in uno sperduto hotel in Val D'Aosta per giocare a fare Jack Torrance.
La strada è tortuosa, montagne alte e selvagge dominano la valle. La natura incontaminata che vi circonda sembra dolce e amica: qualche camoscio sbircia qua e là, uno stambecco vi guarda passare, perplesso. Ma sarà proprio così come sembra?
E' venerdì 13 e siete diretti ad un hotel isolato, circondato da monti innevati. Siete sicuri di non voler tornare indietro?
Maggiori informazioni e modulo per iscriversi su shiningweekend.com. Buon divertimento. Dimenticavo: a me non mi ci vedrete! ;-)

10 febbraio 2007

Retrospettiva a Torino

Dal 12 al 27 febbraio, al Museo del Cinema di Torino, verrà organizzata una retrospettiva dedicata alla cinematografia di Stanley Kubrick, in collaborazione con Warner Bros. Italia, MGM, Sony Pictures Releasing UK, NBC Universal e Hollywood Classics. Saranno proiettati tutti i film di Kubrick, da Il Bacio dell'Assassino a Eyes Wide Shut, in versione originale sottotitolata.

Per maggiori informazioni e per scaricare il programma delle proiezioni giorno per giorno, visitate il sito TorinoCultura.

Sempre a Torino, il Circolo dei Lettori ha in programma un incontro attinente al cinema di Kubrick: il 27 febbraio alle ore 21 Ruggero Pierantoni conduce una conferenza dal titolo "La storia segreta di Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio (da Anthony Burgess a Stanley Kubrick)". Informazioni sul sito dell'associazione.

Prime uscite in HD-DVD / Blu-ray

Sono disponibili in vendita i primi due film di Stanley Kubrick nei nuovi formati digitali ad alta definizione: Full Metal Jacket è distribuito sia in HD-DVD che Blu-ray dalla Warner Bros. mentre Spartacus è in uscita per la Universal nel solo formato HD-DVD.

L'edizione di Spartacus è presentata con le corrette proporzioni video 2,20:1 (come l'edizione in DVD della Criterion e contrariamente alla precedente edizione DVD Universal) con un audio 5.1 DTS e Dolby. Apparentemente, la qualità video non è all'altezza delle possibilità di definizione del nuovo formato: alcune recensioni online affermano che il film resta migliore nell'edizione Criterion.

Per Full Metal Jacket si parla di un miglioramento rispetto all'edizione in DVD, sia nella versione HD-DVD che Blu-ray, anche se il titolo non viene indicato tra i migliori dischi in circolazione. I miglioramenti sostanziali dovrebbero essere nella naturalezza della profondità di campo.

Per questo film ci sono da fare delle precisazioni sul formato video. Nelle edizioni europee Full Metal Jacket è presentato in formato panoramico 1,85:1, diversamente quindi dalle precedenti edizioni homevideo (sia VHS che DVD erano a schermo pieno, cioè 1,33:1). Il formato che era stato scelto da Kubrick per la vendita del film è soppiantato da quello originale per la proiezione cinematografica, e fin qui ci possiamo anche stare. L'edizione americana invece presenta il film in 1,78:1, un formato totalmente illegittimo, dovuto solo alla volontà di riempire interamente gli schermi dei televisori HD, ossia dettato da esigenze di mercato, in barba all'arte. E di nuovo, l'audio monofonico, l'unico veramente missato da Kubrick, è assente in tutte le edizioni.

E' alquanto disgustoso vedere come i responsabili della Stanley Kubrick Estate (o la Warner o chi per loro) si stiano rimangiando le parole dette all'uscita della DVD Collection, che anche in quel caso non erano apparse proprio limpide. Ma tanto, ne sono convinto, non frega niente a nessuno.

08 febbraio 2007

Stanley Kubrick's Shining

Monografia dedicata al film horror di Stanley Kubrick, nella collana Falsopiano Light che già aveva ospitato il fondamentale saggio su Eyes Wide Shut. Questo lavoro, al contrario della perspicace analisi di Simone Ciaruffoli, è un ottimo esempio di "sovrainterpretazione" e tradisce fin troppo chiaramente la sua natura da tesi di laurea.

Marco Carosso esegue una puntigliosa analisi di Shining caricando il più minuscolo dettaglio di un valore che difficilmente appare giustificato. L'autore, impegnato per pagine e pagine a descrivere minuziosamente sequenze del film, finisce anche per dimenticare lo scopo che anima la sua ricerca: in più di un'occasione infatti ci si accorge che ciò che è annunciato da Carosso come la tesi da dimostrare viene presto abbandonato in favore di esasperanti elenchi di dettagli, calcoli della durata delle sequenze, numero di fotogrammi, movimenti di macchina ecc.

Più che ad un'analisi delle scelte registiche di Kubrick, l'autore sembra interessato ad utilizzare Shining per illustrare una serie di concetti appresi dai libri di critica cinematografica, limitando l'apporto originale e personale a un paio di intuizioni sulla geometria degli ambienti. La scrittura è poi estremamente faticosa, imbevuta di termini tecnici che lungi dall'aumentare la precisione espositiva contribuiscono solo all'oscurità del testo.

Questa foga sovra-interpretativa condotta a colpi di citazioni da manuali di cinema fa commettere all'autore anche qualche passo falso: descrivendo l'inserto dell'urlo di Danny a inizio film come un'inquadratura fuori contesto e piegando l'estraneità di tale immagine alla sua teoria, Carosso non si accorge che questo inserto è solo una premonizione del futuro del bambino, quando si troverà ad urlare in quel modo nel mobile della cucina alla fine del film. Inoltre, anche lui cade nell'abitudine di indicare l'ombra dell'elicottero visibile nella sequenza iniziale come portatrice di senso, quando ormai è appurato che si tratta di un normale imperfezione di montaggio (l'ombra non è visibile al cinema e l'assistente montatore Gordon Stainforth ha confermato che non era presente nel primo montaggio ed è comparsa a seguito di piccoli spostamenti dei tagli volti a migliorare il ritmo della sequenza).

In conclusione, Carosso tenta affannosamente di rintracciare attraverso una lettura completamente astratta del film, lontana anni luce anche dalla più attenta visione cinematografica, quello che qualunque spettatore capisce da solo, ossia che il film si basa su un meccanismo di spiazzamento e di disattesa delle aspettative, giocando su una messincena rigorosa messa costantemente in crisi dal regista.

Marco Carosso risponde

Gentile Filippo Ulivieri,
dopo aver letto la sua recensione del libro Stanley Kubrick's Shining, le scrivo una breve nota relativa ai presunti "passi falsi" imputati all'autore.

- riguardo alla "svista" inerente il valore premonitorio dell'inserto dell'urlo di Danny a inizio film, le segnalo che alla questione viene dedicata una specifica nota (nota 14 a p. 171 - il testo della nota è a p. 188). Aggiungo inoltre che questo valore premonitorio non può che venire inteso come tale dallo spettatore solo verso la conclusione della storia, caricando il piano di un valore deliberatamente ambiguo per la quasi totale durata del film.

- riguardo alla comparsa dell'ombra dell'elicottero (nota 16 a p. 83, il testo della nota è a p. 116) nella sequenza di apertura del film: su http://www.visual-memory.co.uk/faq/index.html (ove le dichiarazioni di Stainforth vengono riportate per esteso), la questione viene dibattuta in modo "aperto" e - necessariamente - ironico; sia per quanto riguarda la più o meno ricorrente visibilità dell'ombra in sala ("Mark Ervin noticed the shadow on The Shining's third showing at Mann's Chinese Theater May 23, 1980 and he has never failed to see it since"), che per le interpretazioni a cui può essere sottoposta. Lo stesso Stainforth dichiara in chiusura alle sue dichiarazioni: "IF the helicopter shadow was fleetingly visible, either Stanley did not notice it, or it was so trivial that it did not bother him" e, successivamente, "Incidentally (or not so incidentally!), Stanley was NOT at all bothered by the vague shadow of the rotors at the top of the frame." Alle sue (di Stainforth) dichiarazioni seguono, inoltre, alcune riflessioni (sempre attinenti la questione dell'ombra) degli autori della risposta alla FAQ, afferenti i potenziali rapporti tra le teorie Brechtiane ("alienation effect") e la messinscena kubrickiana (vengono citati come esempio Lolita e Full Metal Jacket) che - mantenendo un doveroso margine di incertezza nei confronti della questione - concludono in questi termini: "So it seems fair to say that a Brechtian sensibility is detectable in Kubrick's filmmaking, and furthermore not outrageous to suggest that, if he had seen the shadow, he might have left the it in. This is not to say he DELIBERATELY CONTRIVED the helicopter shadow to be there: just that he wasn't concerned enough about concealing the artifice in his art to reject such an amazing shot. I think the bottom line of this whole debate is that it says more about Kubrick fans than Kubrick himself. The myth about his absolute perfectionism is pervasive, but like every myth about Kubrick, it can't ever be the whole truth."

Ora, indipendentemente dagli accadimenti che hanno preceduto il montaggio definitivo stabilito da Kubrick (che sono convinto non avesse prestabilito la comparsa dell'ombra, tanto quanto credo che difficilmente possa averla ignorata, nel momento in cui incidentalmente si è presentata), per quanto riguarda il testo della mia nota, ho rilevato due qualità intrinseche alla presenza dell'ombra stessa (l'implicito rimando a un'entità narrante e la sua natura extradiegetica) sottolineando una coincidenza significativa, ovvero che la sua comparsa convergesse con l'avvento - nella stessa inquadratura - di un seconda entità extradiegetica: i titoli di testa (con tutta la complessità semantica di cui essi, a mio parere, sono portatori). Tutto questo in un brano del libro dedicato ai titoli di testa e non certo incentrato sull'inflazionata questione dell'elicottero.

Come credo emerga chiaramente, desidero limitarmi ai fatti, senza permettermi alcun commento o considerazione in merito alle questioni da lei indotte in relazione ai "passi falsi" a me imputati o alla natura "astratta" da lei attribuita alla mia lettura (la mia intenzione non è certo quella di far cambiare parere al recensore riguardo al libro). Ci tengo a sottolineare - se non dovesse risultare evidente - che non sono mosso da alcuna velleità polemica, ma da un semplice principio di esatta o corretta informazione. Non mi permetterei di contestare qualsiasi libera critica negativa dovesse venire al mio saggio, che ritengo debba, in questi casi, difendersi da sé.

Approfitto inoltre dell'occasione per confermare il mio apprezzamento verso ArchivioKubrick per il suo evidente potenziale - soprattutto nell'ambito della ricerca su Kubrick.

Un cordiale saluto,
Marco Carosso

06 febbraio 2007

Stanley Kubrick: l'umano né più né meno

Il critico francese completa il suo percorso di analisi dei film di Kubrick con questo volume, pubblicato nel 2005 in Francia e da poco tradotto in Italia dalla Lindau.

Il titolo suggerisce l'impostazione critica del saggio: Chion ripercorre tutti i film del regista per rintracciare l'interesse di Kubrick a tratteggiare "l'essere umano né più né meno", nella sua interezza, coi suoi limiti e i suoi pregi, le sue debolezze e i suoi fallimenti. Un'impostazione senza dubbio corretta, che mette in luce l'approccio molto teorico e cerebrale del cinema di Kubrick, e che risulta anche sufficientemente diversa da altre monografie kubrickiane.

Chion dimostra una innegabile conoscenza del cinema di Stanley Kubrick e del cinema tout court, cosa che gli permette di analizzare ogni film ponendolo nel giusto contesto cinematografico mondiale e del corpus d'opere di Kubrick, in modo da mostrarne le peculiarità, l'importanza e il carattere distintivo. Ugualmente, si ritrovano in ogni capitolo connessioni del film in esame con altre opere di Kubrick, per illustrare temi comuni e ossessioni del regista, il tutto senza eccessive forzature da critico intellettuale (tranne nell'ultima parte del capitolo su Eyes Wide Shut in cui, a mio avviso, Chion si lascia prendere un po' la mano con la teoria del figlio maschio preannunciato fin da 2001).

Nonostante queste buone premesse, il libro soffre di due difetti. Il primo è di ordine metodologico: il saggio è purtroppo solo un enorme discorso puramente interpretativo. Chion racconta i film, spiega i temi sollevati dal regista, illustra "la filosofia" - per così dire - di Kubrick, senza mostrare come tali idee vengano veicolate filmicamente, se non in rari casi. La maggior parte dei film viene analizzata senza alcun riferimento alla messinscena, alle scelte di montaggio, di inquadratura, alla recitazione richiesta agli attori, insomma senza attenzione alla forma cinematografica. L'effetto negativo è duplice: come regola generale, omettendo riferimenti concreti a ciò che il film è e a come è si rischia di arrivare a dire qualunque cosa, cioè in sostanza ad applicare all'opera le proprie idee senza "ascoltarla" veramente, o peggio di sovrainterpretare; in secondo luogo, questa mancanza è particolarmente pesante per un regista come Kubrick, che ha sempre dimostrato un costante entusiasmo per la forma, per i modi specificamente cinematografici di raccontare storie.

Fa eccezione il solo capitolo su Eyes Wide Shut, il migliore del libro, che si preoccupa di illustrare in dettaglio le scelte di decoupage realizzate dal regista: pagine puntuali, precise e ricche di riflessioni che ne stimolano altre da parte del lettore. Ma è anche vero che questo capitolo è solo un aggiornamento della monografia pubblicata dal British Film Institute nel 2002.

Il secondo difetto è, per così dire, formale: arrivati alla fine del testo ci si accorge che l'autore ha trascurato il tema dell'umano da cui l'analisi era partita. Dopo aver illustrato l'interesse da umanista di Kubrick presente già in Fear & Desire e averlo rintracciato anche nelle opere seguenti, una volta che la filmografia kubrickiana diventa più matura, da Lolita in poi, Chion perde di vista la tesi del suo libro e si limita a parlare sopra i vari film. Non basta un paragrafetto finale per riprendere questo filo (che voleva essere) rosso, ormai perduto da centinaia di pagine.

Non gioca a favore dell'uniformità neanche aver integrato nell'opera il precedente suo saggio su 2001: la parte dedicata a questo film è infatti la riproposizione integrale del volume Un'Odissea del Cinema, pubblicato nel 2000 sempre dalla Lindau. Questo capitolo eredita dunque una struttura differente, perdendosi per di più in racconti sui fatti di produzione e sul contesto socio-culturale degli anni '60, temi superflui all'interno di questo libro. Privo anche delle piacevoli connessioni con le altre opere che punteggiavano gli altri capitoli, questa parte non si integra con il resto e stona notevolmente nell'insieme.

Il libro avrebbe guadagnato molto con un serio lavoro di editing: anche il capitolo su Eyes Wide Shut appare, pur aggiornato rispetto alla monografia del 2002, privo di coesione perché contiene un lungo paragrafo sul mestiere del critico, monito che risulta decisamente fuori luogo dopo oltre 500 pagine. Si ha l'impressione che Chion si sia limitato a prendere due suoi libri e ad aggiungerci altri capitoli, col pretesto di una cornice unitaria.

Non aiuta neppure un certo tono paternalistico dell'autore che finisce per infastidire il lettore, in particolare quando cerca di spiegare pedantemente come si dovrebbe guardare un film o, molto peggio, quando finge di dialogare con Kubrick dando suggerimenti di montaggio per Shining, un film per cui l'autore non nasconde la sua scarsa considerazione, al pari di Arancia Meccanica.

[Per soddisfare la curiosità: il difetto imputato a Shining è una certa sovrabbondanza di elementi e l'aver fallito come opera horror capace di spaventare, mentre l'accusa per Arancia Meccanica è quella di essere un film ormai ampiamente datato nel decor, nell'uso pop del colore e nei giochetti tipicamente anni '70 quali il ralenti, l'accelerazione, ecc. Critiche legittime s'intende: personalmente la penso diversamente ma è utile leggere anche opinioni opposte.]

Il merito più grande di Chion è aver posto l'accento sul carattere "de-fusionale" dei film di Kubrick, ossia sulle scelte di messinscena che tradiscono la somma delle parti di cui è composto il film: le musiche, la recitazione, le inquadrature, il sonoro e ogni altro elemento della grammatica cinematografica viene aggiunto da Kubrick per accumulo, senza una fusione completa e perfetta. Lo spettatore è sempre cosciente del meccanismo registico grazie a questa sorta di scarti tra i vari ingredienti, che ne valorizzano l'importanza e aiutano la visione critica. Per questa idea però sarebbe stato sufficiente un saggio breve e la pesantezza (anche fisica) del volume non ha una effettiva controparte di soddisfazione per il lettore.

A margine della recensione, non riesco a trattenermi dal far notare la veste grafica imbarazzante: d'altra parte un libro è anche un oggetto e come tale subisce l'applicazione dei criteri di piacevolezza estetica. La Lindau ha prodotto un volume inutilmente pesante, tozzo, con una copertina graficamente sciatta. L'impaginazione uniforme e piatta non aiuta la comprensione del testo rendendo i paragrafi confusi: leggere 600 pagine tutte uguali non è una passeggiata. Inoltre i fotogrammi stampati alla fine di ogni capitolo sono, causa collocazione, pressoché inutili perchè mai richiamati dal testo e lontani da esso: meglio sarebbe stato disseminarli tra le varie pagine (come era ad esempio nella monografia su EWS del BFI). Come non bastasse, le riproduzioni sono di pessima qualità (colore troppo saturo, "squadrettature" digitali), in formato non sempre corretto e in alcuni casi con incongrui sottotitoli francesi.

16 gennaio 2007

ArchivioKubrick versione 2!

Finalmente, grazie soprattutto a Nicola, la nuova versione di ArchivioKubrick è online! L'intera struttura di navigazione è stata cambiata, organizzando meglio le pagine già presenti e creando nuove sezioni per ulteriore materiale. Anche la grafica è del tutto nuova.

Sono in corso alcune piccole modifiche per ottimizzare il codice delle varie pagine, eliminare gli inevitabili errori e convertire tutte le foto al nuovo stile, quindi vi chiedo di chiudere un occhio se non tutto quello che troverete sarà perfetto. Analogamente, la veste grafica ha bisogno di qualche ritocco: il logo non è che sia uno splendore (ma non ho mai detto di essere un grafico, nemmeno nei miei giorni di auto-esaltazione più sfrenata) e i tab di navigazione "ispirati" (copiati?) al sito della Apple sono provvisori (e lo dico ben consciente che "niente è più definitivo di ciò che è provvisorio"). Anzi, se qualcuno di voi fosse interessato a darmi una mano in questo campo si faccia avanti.

Gli aggiornamenti del materiale comprendono tutte le sezioni. In particolare, la lista delle fotografie scattate da Kubrick per la rivista LOOK è stata rivista e ampliata. Ho aggiunto anche una pagina con le ristampe dei servizi fotografici e informazioni sulla Biblioteca del Congresso a Washington dove sono conservati gli originali delle foto.

Ogni film ha una pagina introduttiva con la trama: ho recuperato il testo scritto o approvato da Kubrick per la presentazione dei film al momento della loro uscita nelle sale, quindi anche le sinossi sono documenti d'epoca.

La lista delle interviste di Stanley Kubrick è stata rivista e ampliata in collaborazione con Matthew Hunt: oltre 150 articoli e interviste catalogate, più lettere, prefazioni, e comunicati stampa approvati da Kubrick. Sono disponibili per la prima volta in italiano le seguenti interviste: Camera Quiz Kid (1948) e The Film Director as Superstar (1970).

La sezione Risorse contiene tutti i libri, le riviste, i documentari, i DVD e i CD disponibili in vendita in Italia e nel resto del mondo. La più completa bibliografia su Kubrick mai redatta. Inoltre, nuovi link e saggi critici scritti dai visitatori del sito.

Nella sezione Vintage ci sono le scansioni del programma inglese di 2001: Odissea nello Spazio.

Infine, ho inaugurato un servizio di newsletter per ricevere via email gli aggiornamenti del sito. A breve conto di aprire anche le nuove sezioni, come Critica d'Epoca, Speciali, ecc.

Buona navigazione e mandatemi pure i vostri commenti su AK2!
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