Un bel titolo, tratto dall'intervista al Rolling Stone, per la traduzione italiana del libro Stanley Kubrick Interviews a cura di Gene D. Phillips pubblicato nel 2001. Il libro, appena uscito per la collana Cinema della Minimum Fax, presenta sedici interviste che Kubrick ha rilasciato dagli anni '50 fino al 1987.
Invece delle solite pedanti raccolte di saggi pubblicate sotto il pretesto di una cornice unitaria, ben vengano libri (o traduzioni di libri) come questo che forniscono documenti per comprendere il lavoro del regista.
La prefazione di Emiliano Morreale evidenzia il carattere di regista-altro di Kubrick, difficilmente inquadrabile, spesso frainteso, sempre diverso dagli altri, al punto da definirlo un anarchico. La visione cinematografica di Kubrick si accorda secondo Morreale ad una ugualmente radicale ed estrema visione del mondo, in un "amaro, titanico sforzo" tra forma cinematografica e pessimismo apocalittico.
Traduzioni scorrevoli di Anna Mioni.
10 maggio 2007
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