Qualcuno si sarà accorto che il sito si è destato dal letargo biennale in cui era caduto. Non sarei poi troppo ottimista, ma intanto vi segnalo le novità che il tempo mi ha concesso di produrre.
La home page è stata ridisegnata eliminando la pletora di link che presentava prima; al suo posto ho inserito sei pulsantoni a prova di scimmia che dovrebbero facilitare l'ingresso nei contenuti del sito. Per darvi un'idea dell'errore concettuale della precedente home, è molto probabile che verrà recuperata come mappa del sito.
Della biografia di Kubrick vi ho già scritto qui, quindi passo subito all'altra pagina nuova, la guida alle risorse, che risponde alle decine di richieste di aiuto che mi arrivano via email per districarsi tra la (effettivamente notevole) mole di scritti sul cinema di Kubrick. Ho scelto i libri che si possono prendere a colpo sicuro dagli scaffali delle librerie e li ho divisi in categorie, così che ciascuno possa individuare subito quel che fa al caso suo. Naturalmente il giudizio è soggettivo (leggi: mio), ma si basa comunque sulla lettura di oggettivamente tutti i libri elencati tra le Risorse.
Mi preme sottolineare che la scelta non significa che i libri non presenti siano brutti o inutili o che ad acquistarli e leggerli si buttino via soldi e tempo: ogni libro, tranne rare eccezioni, merita di essere letto. Tuttavia di fronte alla domanda "quale prendo?" credo sia preferibile rispondere scegliendo uno dei libri presenti nella guida e lasciando gli altri sugli scaffali, pronti per la prossima volta.
Infine, ho inserito il motore di ricerca per trovare facilmente le pagine sugli argomenti che ci interessano o ripescare al volo qualcosa che si era letto ma non sappiamo rintracciare (lo uso anche io così). Grazie a Google Ricerca Personalizzata.
Spero che le novità vi siano utili. Arrivederci tra due anni.
15 maggio 2009
11 maggio 2009
Eyes Wide Shut peggior film di grande regista
Per controbilanciare il "premio" dato ad Eyes Wide Shut un paio di mesi fa dalla rivista Total Film come film più sottovalutato della storia, il programma radiofonico All Things Considered della NPR ha eletto l'ultimo film di Kubrick come vincitore in uno scontro all'ultimo sangue tra trentadue schifezze cinematografiche dirette da grandi registi.
Dopo aver superato tra gli altri La Minaccia Fantasma di George Lucas e Jack di Francis Ford Coppola, Eyes Wide Shut si è battuto contro Alexander di Oliver Stone che nell'altro girone aveva agilmente sconfitto Dune di David Lynch e The Ladykillers dei fratelli Cohen.
La motivazione del premio recita: "Oliver Stone vi dirà che il suo film avrebbe dovuto essere un capolavoro e i devoti appassionati di Kubrick insistono che il suo ultimo film è davvero unico. Per essere davvero il peggiore, piuttosto che semplicemente un brutto film, un'opera deve possedere almeno un'impronta di grandezza. Neppure le più allucinanti sequenze in Persia o in India girate da Stone possono competere con la ridicola solennità di quell'orgia in maschera a Long Island."
Povero povero Eyes Wide Shut, vittima dell'era moderna.
Dopo aver superato tra gli altri La Minaccia Fantasma di George Lucas e Jack di Francis Ford Coppola, Eyes Wide Shut si è battuto contro Alexander di Oliver Stone che nell'altro girone aveva agilmente sconfitto Dune di David Lynch e The Ladykillers dei fratelli Cohen.
La motivazione del premio recita: "Oliver Stone vi dirà che il suo film avrebbe dovuto essere un capolavoro e i devoti appassionati di Kubrick insistono che il suo ultimo film è davvero unico. Per essere davvero il peggiore, piuttosto che semplicemente un brutto film, un'opera deve possedere almeno un'impronta di grandezza. Neppure le più allucinanti sequenze in Persia o in India girate da Stone possono competere con la ridicola solennità di quell'orgia in maschera a Long Island."
Povero povero Eyes Wide Shut, vittima dell'era moderna.
10 maggio 2009
Stephen King ex alcolista
Una biografia su Stephen King in uscita questo mese in Gran Bretagna rivela i lati oscuri della vita del celebre scrittore horror, in particolare le sue continue dipendenze da alcol e cocaina.
L'articolo promozionale della biografia dipinge un quadro sinistro, all'altezza dei migliori romanzi dello scrittore, ma per quel che qui ci compete offre anche una prospettiva autobiografica su alcuni temi che King ha espresso in Shining.
Esasperato dai lavori saltuari che era costretto a cercare per arginare la mancanza di denaro e frustrato dai continui rifiuti delle case editrici ai suoi racconti, King avrebbe confessato di aver provato l'impulso di sfogare la rabbia contro i propri figli: "Volevo afferrarli e colpirli. Anche se non l'ho fatto, mi sentivo colpevole per i miei istinti brutali. Non ero preparato ad essere padre."
Finora sapevamo che l'ambientazione del romanzo era stata ispirata da una vacanza che King aveva fatto con sua moglie in un desolato albergo sulle montagne. Ora sappiamo anche cosa gli frullava per la testa.
L'articolo promozionale della biografia dipinge un quadro sinistro, all'altezza dei migliori romanzi dello scrittore, ma per quel che qui ci compete offre anche una prospettiva autobiografica su alcuni temi che King ha espresso in Shining.
Esasperato dai lavori saltuari che era costretto a cercare per arginare la mancanza di denaro e frustrato dai continui rifiuti delle case editrici ai suoi racconti, King avrebbe confessato di aver provato l'impulso di sfogare la rabbia contro i propri figli: "Volevo afferrarli e colpirli. Anche se non l'ho fatto, mi sentivo colpevole per i miei istinti brutali. Non ero preparato ad essere padre."
Finora sapevamo che l'ambientazione del romanzo era stata ispirata da una vacanza che King aveva fatto con sua moglie in un desolato albergo sulle montagne. Ora sappiamo anche cosa gli frullava per la testa.
02 maggio 2009
Documentario su Veit Harlan
In Germania è stato prodotto Veit Harlan: Im Schatten von Jud Suess, un documentario su Veit Harlan, uno dei più influenti registi del periodo Nazista. Nel 1940 Harlan diresse Suss L'Ebreo, un film che Goebbels salutò dichiarando entusiasta: "Non potevamo augurarci un film antisemita migliore." Talmente potente, il film è tuttora bandito in Germania e le sue proiezioni sono soggette a severe restrizioni. Il regista del documentario ritiene che ancora oggi il film possa avere un notevole fascino sulle fazioni neonaziste: "Il suo potenziale negativo probabilmente supererebbe i benefici che si potrebbero ottenere dal mostrarlo."
Veit Harlan, morto nel 1964, era lo zio paterno di Christiane e Jan Harlan. Il regista del documentario li ha intervistati entrambi, assieme a gran parte dei membri della famiglia ancora in vita. Christiane ha ricordato come Kubrick, di discendenza ebraica, dovette farsi un bicchiere di vodka prima di riuscire a incontrare Veit.
Jan Harlan aveva dichiarato in alcune interviste che Kubrick aveva avuto in effetti l'intenzione di girare un film sulla vita di Veit Harlan e l'incontro tra i due potrebbe essere avvenuto a questo scopo. Negli anni '70 Kubrick aveva intervistato anche la moglie del regista, Kristina Soderbaum, famosa attrice, alla ricerca di particolari sulla vita e l'industria cinematografica sotto il dominio Nazista.
Kubrick è stato attratto dalla Seconda Guerra Mondiale e in particolare dal Terzo Reich per tutta la sua vita. Fin dagli anni '50, durante i primi tentativi di affermarsi nello show business americano, aveva preparato sceneggiature su vari eventi del conflitto europeo (The Bridges at Remagen, The German Lieutenant, The Last Hundred Hours).
Nel 1991 Kubrick aveva trovato un romanzo adatto a fornire una base narrativa ai suoi interessi: iniziò così la preparazione di Aryan Papers, un film che doveva seguire le disavventure di una coppia di ebrei nella Polonia occupata dalle SS. Il progetto restò irrealizzato, anche se una lettera alla costumista Barbara Baum rivela un Kubrick disposto solo ad accantonare il film, non ad abbandonarlo definitivamente ("Non preoccuparti, vedrai che tutto il lavoro non sarà stato invano").
Veit Harlan sarebbe stato un soggetto perfetto per un film di Kubrick: come ricorda il figlio Thomas nel documentario, l'aspetto più oscuro del personaggio era la sua duplicità, essendo "colui che aveva affilato il coltello senza essere davvero un antisemita."
New film explores legacy of Hitler's top director, Dave Graham, The Washington Post 30.04.2009
Veit Harlan, morto nel 1964, era lo zio paterno di Christiane e Jan Harlan. Il regista del documentario li ha intervistati entrambi, assieme a gran parte dei membri della famiglia ancora in vita. Christiane ha ricordato come Kubrick, di discendenza ebraica, dovette farsi un bicchiere di vodka prima di riuscire a incontrare Veit.
Jan Harlan aveva dichiarato in alcune interviste che Kubrick aveva avuto in effetti l'intenzione di girare un film sulla vita di Veit Harlan e l'incontro tra i due potrebbe essere avvenuto a questo scopo. Negli anni '70 Kubrick aveva intervistato anche la moglie del regista, Kristina Soderbaum, famosa attrice, alla ricerca di particolari sulla vita e l'industria cinematografica sotto il dominio Nazista.
Kubrick è stato attratto dalla Seconda Guerra Mondiale e in particolare dal Terzo Reich per tutta la sua vita. Fin dagli anni '50, durante i primi tentativi di affermarsi nello show business americano, aveva preparato sceneggiature su vari eventi del conflitto europeo (The Bridges at Remagen, The German Lieutenant, The Last Hundred Hours).
Nel 1991 Kubrick aveva trovato un romanzo adatto a fornire una base narrativa ai suoi interessi: iniziò così la preparazione di Aryan Papers, un film che doveva seguire le disavventure di una coppia di ebrei nella Polonia occupata dalle SS. Il progetto restò irrealizzato, anche se una lettera alla costumista Barbara Baum rivela un Kubrick disposto solo ad accantonare il film, non ad abbandonarlo definitivamente ("Non preoccuparti, vedrai che tutto il lavoro non sarà stato invano").
Veit Harlan sarebbe stato un soggetto perfetto per un film di Kubrick: come ricorda il figlio Thomas nel documentario, l'aspetto più oscuro del personaggio era la sua duplicità, essendo "colui che aveva affilato il coltello senza essere davvero un antisemita."
New film explores legacy of Hitler's top director, Dave Graham, The Washington Post 30.04.2009
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