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27 dicembre 2025

Sul rivedere Eyes Wide Shut (e sui complotti)

Questo è un post sul rivedere Eyes Wide Shut per intero. (E, ahimè, sulle teorie del complotto dopo un recente articolo di Vulture che indagava quanto c’è di vero in tali idee — senza però interrogarsi sul perché siano nate: per capirlo, vi rimando al capitolo su EWS in Sulla Luna con Stanley Kubrick.)

Come ormai saprete, venerdì 19 dicembre si è tenuta al cinema Visionario di Udine una serata dedicata a Kubrick, con la presentazione del mio libro Sulla Luna con Stanley Kubrick e una proiezione eccezionale di Eyes Wide Shut in pellicola 35mm, una copia stampata nel 1999 per la distribuzione italiana e ora gentilmente messa a disposizione dalla Cineteca del Friuli. 

Non rivedevo il film per intero da parecchio tempo, e nel frattempo ho studiato i sottotesti complottisti che ci si sono incrostati sopra: illuminati, denuncia delle élite di potere, premonizioni di Epstein, pedofilia rituale e compagnia brutta. Ed è stata una visione sorprendente: tornare al film sapendo quel che del film si dice di recente è uno shock. 

È uno shock perché non c’è nulla, assolutamente nulla nel film che supporti o anche solo provochi tali letture complottiste. Sì, certo, c’è la sequenza dell’orgia di potenti mascherati, che “se ti dicessi i loro nomi non dormiresti più tranquillo,” ma poi? Nient’altro. È una parte infinitesimale di un racconto-fiume tutto incentrato sulla coppia, o meglio sulle certezze in caduta libera del maschio arrapato e stolido. Per forza che si inventano quei famigerati 24 minuti censurati e fatti sparire. Senza, il complotto non regge mica. 

Davvero, basterebbe rivedere il film per accorgersi di come le letture sulle perversioni del potere siano pretestuose, appicciate all’opera per malafede, ignoranza, pigrizia e gusto del “io sì che so le cose”, tenute in piedi dalla mitologia kubrickiana del vate sapiente che tutto sa e tutto rivela agli adepti del suo culto. Suvvia. Davvero vi serviva Kubrick per pensare che i super ricchi paghino le meglio prostitute per i loro festini di sesso acchittato? Cosa sarebbero ricchi a fare, sennò? Quando puoi comprare tutto, tutto ti diventa merce, esseri umani inclusi — capirai che verità rivelata. Mi pare proprio l’ovvio, sia come archetipo che come dato di fatto, da che mondo è mondo. 

Naturale che gli americani, ossessionati da sempre dai complotti (ci sono studi che rintracciano la paranoia come cifra standard del loro dibattito politico già nel 1800, per dire), non possano non vedere in Kubrick il paladino della verità rivelata. (Mi viene in realtà da ridere quando sento fare questi discorsi da gente italiana: vi siete già scordati del Bunga Bunga? È la stessa cosa.) 

Il meccanismo è quello che ha trasformato Shining da film dell’orrore psicologico a un congegno mistico che irradia sapienza ma solo agli iniziati: appendere un’idea esterna (estranea) a uno dei ganci che il film offre. E non vorrei che proprio Shining fosse in effetti l’origine della fandonia dei 24 minuti censurati di Eyes Wide Shut: mi hanno fatto notare all'incontro a Udine che 24 sono i minuti tagliati da Kubrick tra la versione americana di Shining (144 minuti) e quella internazionale (120). Taaac, tutto torna! 

PS: sono contento che a Vulture sono riusciti a stanare Avery (a me non aveva risposto) e l’hanno mostrato per quel che è: un complottaro che come tutti brama conferme per le sue balzane idee e, quando non le trova, come tutti se le inventa. 

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