Due parole sul trasferimento 4K di Eyes Wide Shut per la nuova edizione Criterion perché, nella pletora di commenti online (chi si straccia le vesti e chi orgasma, chi grida al sacrilegio e chi lodi nell’alto dei cieli, qualcuno pure invoca una petizione perché la Warner rettifichi lo scempio) mi pare che tutti immancabilmente manchino il punto della questione.
Premessa: non mi è ancora arrivato il disco, quindi posso solo commentare generalmente la qualità e le caratteristiche del nuovo trasferimento. Dai fotogrammi diffusi online, c’è molta più grana (che deriva dalla scelta di Kubrick di sottoesporre e tirare allo sviluppo, e che corrisponde a quanto ho rivisto di recente con una pellicola 35mm della distribuzione italiana del 1999) e molta meno luce (a differenza invece della pellicola, che ha toni caldi e luminosi); mi preoccupa un po’ il tono teal (un blu verdastro) che va tanto di moda di recente e che quindi mi puzza di incongruo. Vedrò meglio col disco. (Le immagini del post sono prese da Reddit: la copia chiamata "35mm raw scan" è un trasferimento amatoriale che si trova online e che non mi pare poi così fedele alla versione in pellicola vista al cinema.)
Il punto che tutti mancano è che per Eyes Wide Shut, a differenza degli altri film di Kubrick, non c’è una versione home video che possiamo considerare fedele alle intenzioni del regista. Anzi, di più: anche le copie in pellicola furono stampate senza Kubrick, morto quattro mesi prima dell’uscita del film, per cui neppure quelle prestano fede alle sue intenzioni. Come il film appare, la sua qualità visiva, è insomma uno dei diversi aspetti di incompiutezza dell’opera.
Peraltro, abbiamo scoperto solo ora che le copie in pellicola furono realizzate senza coinvolgere il direttore della fotografia Larry Smith, che adesso, con la versione Criterion, ha operato scelte diverse da quelle fatte nel 1999 chissà da chi (Leon Vitali, penso). Smith dice che la nuova versione segue quello che lui pensa sarebbe stato il volere di Kubrick per quanto visto e sentito durante la lavorazione del film. Smith è stato sufficientemente onesto da dire che comunque si tratta una sua interpretazione, perché non sa di fatto cosa avrebbe fatto il regista. (Come non lo sa nessun altro. Tengo sempre in mente quanto mi disse Julian Senior della Warner: tutti dicono Kubrick avrebbe fatto, Kubrick avrebbe detto, quando io in trent’anni di lavoro assieme non ho mai saputo anticipare una sua mossa.)
In conclusione: le copie in pellicola hanno il look del film per come uscì nel 1999; le versioni home-video non sono granché rispettose di quel look, non avendo per nulla la grana della pellicola e attenuando tutti i colori con una tinta color pesca che le varie copie in pellicola che ho visto non hanno; la versione Criterion restituisce la grana e opera scelte diverse sui colori e la luminosità, secondo l’idea del film che si è fatto il direttore della fotografia. Trovo le copie in pellicola e questo ultimo trasferimento entrambi legittimi. Nessuna versione però è migliore, né tantomeno quella di Kubrick.










Nessun commento:
Posta un commento