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23 dicembre 2025

Eyes Wide Shut in pellicola

Venerdì 19, grazie al Cineclub Eccentrico di Udine, ho rivisto Eyes Wide Shut in una copia italiana 35mm messa gentilmente a disposizione dalla Cineteca del Friuli. 

Si tratta con ogni probabilità di una copia stampata per la distribuzione del film nelle sale italiane nel 1999, dopo il debutto in quelle statunitensi: nella sequenza dell’orgia, il brano Migrations di Jocelyn Pook contiene i versetti sacri della Bhagavad Gita e non il testo generico sostituito qualche mese dopo l’uscita a seguito delle proteste di un’associazione di difesa della comunità Hindu statunitense. 

Oltre le ovvie considerazioni sull’esperienza cinematografica che resta imbattibile (maggior coinvolgimento e tenuta del film grazie alla maggior immersione data dalla sala, dal buio e dalla collettività), voglio fare qualche commento sulla qualità audio e video visto che è appena arrivato un nuovo trasferimento della pellicola supervisionato dal direttore della fotografia Larry Smith. 

Non ho ancora avuto modo di vederlo, ma di sicuro c’è da dire la copia in pellicola vista al cinema Visionario di Udine non era per nulla simile alle versioni DVD e Blu-ray finora in commercio, notoriamente prive di grana e con una tinta color pesca che appiattisce e slava le immagini molto più vivide e sature girate da Kubrick. Soprattutto mi ha sorpreso la ricchezza e dinamica della colonna sonora: non solo i bassi erano naturalmente molto più potenti di quanto un impianto casalingo standard possa ottenere, ma per la prima volta si riusciva a udire, e anche molto chiaramente, la battuta sussurrata da Leelee Sobieski all’orecchio di Tom Cruise, nella scena ambientata nel negozio di costumi, “Io ti metterei un mantello di ermellino,” che nelle copie home-video è comprensibile giusto coi sottotitoli (in inglese poi è quasi impercettibile).


Nel complesso, una visione che mi ha restituito il film per come lo ricordavo alla sua uscita nelle sale e che, per quanto mi riguarda, ne ha ribadito la grandezza, pur con le imperfezioni di un lavoro non finito. 

(Una chicca per adepti e complottisti: le pizze erano state riciclate dal film La Nona Porta di Polanski… Coincidenze? :D) 

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