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04 novembre 2024

Sulla Luna con Stanley Kubrick: la confezione

Dopo le motivazioni dietro alla genesi del libro, oggi scambiamo qualche parola sulla confezione del libro. 

Il titolo Sulla Luna con Stanley Kubrick si riferisce ovviamente alla leggenda secondo cui Kubrick avrebbe girato per conto della NASA le riprese di un finto allunaggio, o come piano B nel caso in cui la missione dell’Apollo 11 non fosse andata a buon fine o proprio per mettere in piedi una totale messinscena di un allunaggio mai avvenuto. È la leggenda più pop — nel 2018/19, con i doppi cinquantenari di 2001: Odissea nello Spazio e dell’allunaggio, era dappertutto — e mi sembrava utile come gancio per un libro che è una collezione di miti da sfatare e dicerie da correggere. Alla fine del testo però scoprirete che il titolo non è solo un pretesto per attrarre attenzione: oltre che a far chiarezza tra le leggende, il libro ambisce a una ridefinizione del ruolo di Kubrick nel panorama della cultura occidentale (nientemeno!).

Il sottotitolo, come è ovvio, dà qualche informazione in più. La parte “miti, leggende e verità” c’è sempre stata, mentre l’idea del “mostro sacro del cinema” è arrivata neanche un mese fa, nelle ultime fasi di revisione. Mi piace perché mette l’accento sulla nostra venerazione per Kubrick, che è uno dei temi ricorrenti del libro, e perché suggerisce un’intenzione birichina: se è un mostro sacro viene subito voglia di dissacrarlo, come in effetti faccio ripetutamente tra le pagine. 

La copertina: Avevo un’idea grafica per questo libro — Kubrick a cavallo del razzo Saturn V diretto verso la Luna, con in mano la sua Arriflex come il Maggiore Kong di Stranamore cavalcava la bomba H sventolando lo stetson — ma ripensandoci mi pareva una trovata sì simpatica ma banale. Ho sempre voluto fare una copertina di solo lettering e questo libro, con la sua sequela di luoghi comuni, mi ha offerto l’occasione ideale. Dal chiacchiericcio delle dicerie emerge il titolo del libro, come se finalmente si mettesse ordine in quel caos. 

Sulla Luna con Stanley Kubrick continua a essere disponibile in anteprima per voi lettori fedeli qui. Potete leggere le prime 40 pagine qui.



01 novembre 2024

Sulla Luna con Stanley Kubrick: dietro le quinte

Intanto che Sulla Luna con Stanley Kubrick è disponibile in anteprima for my fans only (ma non per gli onlyfans) – lo trovate qui – vi racconto un po’ di dietro-le-quinte

Il libro nasce dalla mia perplessità verso la spiegazione che Kubrick stesso dava della sua bizzarra immagine pubblica. Secondo lui, la figura da genio pazzoide aveva preso forma nel corso degli anni perché lui parlava malvolentieri del proprio lavoro così che i cronisti di costume, con il loro classico debole per il sensazionalismo, avevano dovuto inventarsi storie e storielle da dare in pasto ai lettori. Non gli ho mai creduto. Tanto per cominciare, alcune delle storie sono indubbiamente vere: vero era il perfezionismo, vera l’ossessione, verissima la maniacale cura di ogni aspetto della lavorazione dei suoi film. Mi è così venuta la curiosità di capire quali leggende avessero fondamento e quali fossero delle esagerazioni o invenzioni belle e buone. Se date un’occhiata all’estratto – è qui – vedete che le prime quattro sezioni del libro sono una collezione esaustiva di “Ma è vero che…?” Sono convinto di aver sbrogliato tutte le matasse che erano rimaste ingarbugliate per più di cinquant’anni. (Se vi accorgete che manca qualche diceria, fate come si fa ai matrimoni: tacete per sempre.) 

La domanda a cui però volevo trovare risposta era come quella classica dei bambini (e come quella, innocente solo all’apparenza): perché? Perché è nata questa reputazione da megalomane invasato? E perché, nonostante gli sforzi di Kubrick, e dei suoi amici e familiari dopo la sua morte nel 1999, ancora ci crediamo? 

Mentre scrivevo avevo l’idea di mettere in piedi un’indagine quasi poliziesca: raccoglievo indizi, interrogavo testimoni oculari, scartabellavo tra vecchi giornali nelle polverose emeroteche di mezzo mondo. (Okay, l’immaginario da film noir crolla col digitale: i database ora sono consultabili da casa.) Alla fine ho portato l’indiziato numero 1 sul banco degli imputati. Ma a processo ci siamo finiti anche noi, con la nostra venerazione (spesso) cieca e tetragona. 

Avrete voglia di mettervi in discussione? Lo spero. Io mi ci sono divertito tantissimo. Non vedo l’ora di sentire che ne pensate. 



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