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11 novembre 2024

Sulla Luna con Stanley Kubrick: Miti, leggende e verità sul mostro sacro del cinema. Da oggi disponibile

È arrivato! Sulla Luna con Stanley Kubrick: Miti, leggende e verità sul mostro sacro del cinema è disponibile da oggi in tutte le librerie e i negozi online. Grazie a tutti voi per l’entusiasmo, in particolare a quelli che l’hanno già acquistato su StreetLib in anteprima (siete fantastici 🙏🏻). 

Stanley Kubrick è il regista più leggendario, misterioso e discusso della storia del cinema. La sua immagine pubblica è unica: un perfezionista maniaco del controllo, un genio ossessivo, un tiranno per attori e tecnici, un misantropo paranoico che non usciva mai di casa e concedeva rarissime interviste. Personaggio davvero mitologico, Kubrick è diventato anche protagonista di alcune delle più bislacche teorie del complotto, tra cui quella del falso allunaggio che lo vorrebbe autore delle immagini dello sbarco sulla Luna. In tutto questo, che fine ha fatto il vero Stanley Kubrick?

Grazie a un meticoloso lavoro di ricerca presso l’archivio personale del regista e dozzine di interviste ai suoi più stretti collaboratori, Sulla Luna con Stanley Kubrick è il primo libro a presentare la verità dietro le leggende kubrickiane e a investigare la venerazione collettiva per il suo monumento immortale. 

Dopo Stanley Kubrick e Me, la biografia di Emilio D’Alessandro che ci ha fatto conoscere l’uomo dietro al regista, Filippo Ulivieri torna con una nuova, altrettanto rivoluzionaria indagine che guarda oltre il mito di Kubrick e presenta un ritratto accurato, inedito e sorprendente dell’artista.

Non potrete più guardare Stanley Kubrick con gli stessi occhi. 

*** 
Grazie e buona lettura,

Filippo

08 novembre 2024

Sulla Luna con Stanley Kubrick: la pubblicazione

Come forse avrete intuito dalle chiacchiere sul titolo e la copertina, Sulla Luna con Stanley Kubrick è un libro autopubblicato

Avevo già testato questa possibilità editoriale con il precedente 2001 tra Kubrick e Clarke, un libro che necessitava di una certa snellezza produttiva per arrivare sugli scaffali in tempo per il cinquantenario del film e dell’allunaggio. Era anche un libro piccolo, molto specialistico, e mi era parsa l’occasione ideale per provare il self-publishing e verificarne i risultati sul mercato. 

Per Sulla Luna con Stanley Kubrick l’autopubblicazione è invece una necessità. Poiché compie un’operazione di rilettura radicale della percezione collettiva di Stanley Kubrick, il libro necessitava di una casa editrice solida che potesse aiutarmi a farlo arrivare al maggior numero possibile di lettori (banalmente: per fare una rivoluzione si deve essere in tanti). Ho sottoposto il manoscritto a oltre trenta case editrici senza ottenere proposte adeguate al mio lavoro. 

Le ragioni possono essere diverse: una flessione notevole nelle vendite dei libri con conseguente riduzione della propensione al rischio delle case editrici, un decrescente interesse verso il cinema e l’editoria di cinema (avete fatto caso all’erosione dello spazio sugli scaffali delle librerie?), la saturazione della pubblicistica su Kubrick… Credo anche che gli ultimi dieci anni siano stati complicati per tutto il settore culturale, cosa che ahimè si rispecchia in contratti anacronistici (o in qualche caso risibili). 

Nonostante tutto questo, ero – e sono – convinto che Sulla Luna con Stanley Kubrick sia un libro che merita di essere pubblicato e di raggiungere i lettori. D’altra parte, avevo ricevuto un numero simile di rifiuti per Stanley Kubrick e Me, e poi abbiamo visto come è andata. Questo nuovo libro mi pare anche più pop, e avrei perfino scommesso sulla facilità di trovare un interesse presso gli editori. Non ho avuto ragione. 

(In alcuni casi i rifiuti sono stati motivati da incompatibilità con la linea editoriale. Non sono stato sempre d’accordo quando me lo sono sentito dire, ma l’ho accettato senza problemi. Il problema è il resto.) 

Non sono in realtà particolarmente dispiaciuto per l’autopubblicazione. È ormai un sistema collaudato che produce un libro di qualità paragonabile a quelli delle case editrici piccole e medie, ed è anche un mercato maturo, ben rodato. Permette inoltre una totale autonomia decisionale, il che, per uno come me che si diverte a progettare anche l’oggetto libro (titolo, copertina, impaginazione e così via) e a pensare ai modi in cui promuoverlo (anteprime, banner, slogan, ecc.) è fonte di gran divertimento. 

Quel che mi rincresce di questo Piano B però è che, come Stanley Kubrick e me aveva ribaltato la percezione del Kubrick uomo anche grazie alla diffusione del libro data dal Saggiatore, per la rivoluzione sul Kubrick regista che il nuovo libro propone ci sarebbe bisogno di un impatto non semplice da raggiungere con le sole mie forze. A fronte di tanti “pro,” questo è l’indubbio “contro” dell’autopubblicazione. 

Per cui, se Sulla Luna con Stanley Kubrick vi piacerà quando l’avrete letto, vi chiedo di aiutarmi a compiere la tanto sbandierata “rivoluzione dal basso:” parlate del libro ai vostri amici, consigliatelo agli appassionati di cinema, regalatelo a chi ama (e a chi odia!) Stanley Kubrick. 

Intanto potete già comprarlo qui e leggere le prime 40 pagine qui

Grazie, come sempre ma stavolta anche di più



04 novembre 2024

Sulla Luna con Stanley Kubrick: la confezione

Dopo le motivazioni dietro alla genesi del libro, oggi scambiamo qualche parola sulla confezione del libro. 

Il titolo Sulla Luna con Stanley Kubrick si riferisce ovviamente alla leggenda secondo cui Kubrick avrebbe girato per conto della NASA le riprese di un finto allunaggio, o come piano B nel caso in cui la missione dell’Apollo 11 non fosse andata a buon fine o proprio per mettere in piedi una totale messinscena di un allunaggio mai avvenuto. È la leggenda più pop — nel 2018/19, con i doppi cinquantenari di 2001: Odissea nello Spazio e dell’allunaggio, era dappertutto — e mi sembrava utile come gancio per un libro che è una collezione di miti da sfatare e dicerie da correggere. Alla fine del testo però scoprirete che il titolo non è solo un pretesto per attrarre attenzione: oltre che a far chiarezza tra le leggende, il libro ambisce a una ridefinizione del ruolo di Kubrick nel panorama della cultura occidentale (nientemeno!).

Il sottotitolo, come è ovvio, dà qualche informazione in più. La parte “miti, leggende e verità” c’è sempre stata, mentre l’idea del “mostro sacro del cinema” è arrivata neanche un mese fa, nelle ultime fasi di revisione. Mi piace perché mette l’accento sulla nostra venerazione per Kubrick, che è uno dei temi ricorrenti del libro, e perché suggerisce un’intenzione birichina: se è un mostro sacro viene subito voglia di dissacrarlo, come in effetti faccio ripetutamente tra le pagine. 

La copertina: Avevo un’idea grafica per questo libro — Kubrick a cavallo del razzo Saturn V diretto verso la Luna, con in mano la sua Arriflex come il Maggiore Kong di Stranamore cavalcava la bomba H sventolando lo stetson — ma ripensandoci mi pareva una trovata sì simpatica ma banale. Ho sempre voluto fare una copertina di solo lettering e questo libro, con la sua sequela di luoghi comuni, mi ha offerto l’occasione ideale. Dal chiacchiericcio delle dicerie emerge il titolo del libro, come se finalmente si mettesse ordine in quel caos. 

Sulla Luna con Stanley Kubrick continua a essere disponibile in anteprima per voi lettori fedeli qui. Potete leggere le prime 40 pagine qui.



01 novembre 2024

Sulla Luna con Stanley Kubrick: dietro le quinte

Intanto che Sulla Luna con Stanley Kubrick è disponibile in anteprima for my fans only (ma non per gli onlyfans) – lo trovate qui – vi racconto un po’ di dietro-le-quinte

Il libro nasce dalla mia perplessità verso la spiegazione che Kubrick stesso dava della sua bizzarra immagine pubblica. Secondo lui, la figura da genio pazzoide aveva preso forma nel corso degli anni perché lui parlava malvolentieri del proprio lavoro così che i cronisti di costume, con il loro classico debole per il sensazionalismo, avevano dovuto inventarsi storie e storielle da dare in pasto ai lettori. Non gli ho mai creduto. Tanto per cominciare, alcune delle storie sono indubbiamente vere: vero era il perfezionismo, vera l’ossessione, verissima la maniacale cura di ogni aspetto della lavorazione dei suoi film. Mi è così venuta la curiosità di capire quali leggende avessero fondamento e quali fossero delle esagerazioni o invenzioni belle e buone. Se date un’occhiata all’estratto – è qui – vedete che le prime quattro sezioni del libro sono una collezione esaustiva di “Ma è vero che…?” Sono convinto di aver sbrogliato tutte le matasse che erano rimaste ingarbugliate per più di cinquant’anni. (Se vi accorgete che manca qualche diceria, fate come si fa ai matrimoni: tacete per sempre.) 

La domanda a cui però volevo trovare risposta era come quella classica dei bambini (e come quella, innocente solo all’apparenza): perché? Perché è nata questa reputazione da megalomane invasato? E perché, nonostante gli sforzi di Kubrick, e dei suoi amici e familiari dopo la sua morte nel 1999, ancora ci crediamo? 

Mentre scrivevo avevo l’idea di mettere in piedi un’indagine quasi poliziesca: raccoglievo indizi, interrogavo testimoni oculari, scartabellavo tra vecchi giornali nelle polverose emeroteche di mezzo mondo. (Okay, l’immaginario da film noir crolla col digitale: i database ora sono consultabili da casa.) Alla fine ho portato l’indiziato numero 1 sul banco degli imputati. Ma a processo ci siamo finiti anche noi, con la nostra venerazione (spesso) cieca e tetragona. 

Avrete voglia di mettervi in discussione? Lo spero. Io mi ci sono divertito tantissimo. Non vedo l’ora di sentire che ne pensate. 



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