Perché pensiamo a Stanley Kubrick come fosse un tiranno megalomane? Cosa c'è di vero dietro alla sua immagine da regista onnisciente e onnipotente?
Il terzo episodio della serie di lezioni sul cinema di Kubrick presenta il mio studio su quella che ho definito la Mitologia Kubrickiana, ossia l'insieme di dicerie, leggende, storie e storielle che circondano Stanley Kubrick e i suoi film. Perché sono nati questi aneddoti spesso bizzarri? Cosa nascondono in realtà?
Nella prima parte della lezione critico la spiegazione tipica alla mitologia, che poi è quella che ne dava lo stesso Kubrick: i miti derivano dal fatto che lui parlava poco coi giornalisti così che loro si inventavano un sacco di assurdità. Io però non ne sono per niente convinto.
Il video si apre con una chicca, in esclusiva per ArchivioKubrick: un estratto da un'intervista audio di Kubrick mai sentita prima.
Nella seconda parte, ripercorro la nascita e lo sviluppo dell'immagine pubblica di Kubrick dagli anni '40, quando lavorava per la rivista fotografia Look, fino alla metà degli anni '80 quando, in occasione dell'uscita di Full Metal Jacket, si mise a combattere i miti uno per uno.
La conclusione del mio studio è alquanto sorprendente – ma, in effetti, molto in linea col personaggio Kubrick.
La seconda puntata di Cracking the Kube, la mia nuova serie di videolezioni sul cinema di Stanley Kubrick, è incentrata sui film pensati ma mai realizzati del regista.
È divisa in due parti. Nella prima presento alcuni dei progetti sconosciuti che ho rintracciato grazie alle mie ricerche presso vari archivi e alle interviste che ho condotto negli ultimi anni; ho incluso nel video alcuni estratti audio dalle mie chiacchierate con James B. Harris, il socio di Kubrick negli anni '50 e '60, e con John le Carré, il romanziere inglese che ha discusso col regista due spy stories negli anni '80 e '90.
La seconda parte analizza questo corpus d'opere espanso di Kubrick, una filmografia immaginaria che passa dai 13 film realizzati a circa 60 progetti possibili, al fine di trovare l'ingrediente essenziale di ogni film di Kubrick – quell'elemento senza il quale il regista non riusciva a decidersi di fare un film.
All'interno del sito trovate un'intera sezione dedicata ai progetti incompiuti di Kubrick, con interviste ai suoi collaboratori e approfondimenti sul Napoleon. Il mio saggio Waiting for a Miracle, con l'elenco esaustivo di tutti i 60 progetti, è disponibile sulla rivista Cinergie, in formato HTML o in PDF stampabile.
tralascio le scuse per la mancanza di aggiornamenti che, dopo oltre due anni di silenzio, sarebbero solo imbarazzanti.
Passiamo subito alla novità: inizio oggi a pubblicare su YouTube una serie di video per presentare le mie ricerche sulla vita e i film di Kubrick. Si tratta di versioni aggiornate e ripensate per internet delle presentazioni che ho portato negli anni passati ad alcune conferenze che si sono tenute presso istituti di ricerca internazionali.
Ho pensato fosse utile rendere disponibile a tutti il mio lavoro accademico: il pubblico agli incontri nelle università è sempre specialistico, e bene o male ridotto, mentre sono convinto che sia importante raggiungere più appassionati del cinema di Kubrick possibile, specialmente perché è in corso nientemeno che una rivoluzione negli studi sul regista.
Il primo episodio, online adesso, racconta proprio questo cambiamento epocale in atto, offrendo un campione rappresentativo del lavoro che io e i miei colleghi ricercatori stiamo facendo grazie ai documenti d'epoca presenti soprattutto allo Stanley Kubrick Archive di Londra. L'episodio funziona come un'introduzione alle così dette Nuove Prospettive degli Studi su Kubrick e riassume le scoperte rivoluzionarie compiute negli ultimi anni.
La serie si chiama Cracking the Kube, un gioco di parole sulla frase inglese che si usa per dire: risolvere il Cubo di Rubik. Le lezioni sono infatti in lingua inglese. Ma non temete: per chi non la capisse, ho sottotitolato i video in italiano.
Per l'occasione, ho anche dato una rinfrescata alla presenza social di ArchivioKubrick, con un nuovo logo disegnato da Gianni Denaro e una nuova grafica coordinata. Sfortunatamente impiegherei troppo tempo per rifare la veste grafica anche al sito, che quindi resterà con questo bel sapore "alba dell'internet" (sono giusto vent'anni che l'ho fatta, capace tra un po' torna di moda.) La potete vedere sui profili Twitter e Facebook, e sul canale YouTube.
Bando alle ciance, come si dice, e quindi via col primo episodio: e se vi dicessi che tutto quello che sapete su Stanley Kubrick è falso?
I prossimi episodi usciranno con cadenza (circa) quindicinale. Iscrivetevi al canale YouTube di ArchivioKubrick così da non perderne neppure uno. Grazie dell'attenzione e fatemi sapere cosa ne pensate: l'obiettivo della serie è proprio stimolare la discussione su questa nuova idea di Kubrick che sta pian piano emergendo. Condividete i video coi vostri amici kubrickiani per sorprenderli e distruggere quanto più possibile la vecchia immagine di Kubrick.
Filippo Ulivieri si è laureato in Scienze della Comunicazione (aka Scienze dell'Amicizia). Fa siti, gira e monta video, scrive cose. E' d'accordo con Stanley Kubrick, Michel Gondry, Bjork, Philip Glass, Godfrey Reggio, M.C. Escher, H.R. Giger. Litiga con Steven Spielberg, i fratelli Coen e un sacco di altra gente.