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16 luglio 2018

Kubrick: il perfezionista ossessivo, l'eremita misantropo, il genio folle

E' appena uscito il numero speciale della rivista accademica Essais dell'Università di Bordeaux-Montaigne, interamente dedicato al cinema di Stanley Kubrick. Il volume raccoglie gli interventi presentati alla conferenza "Stanley Kubrick: Nouveaux Horizons" tenutasi a Bordeaux il 16 e 17 maggio dell'anno scorso. Tra questi, il mio saggio "From 'boy genius' to 'barking loon': an analisys of Stanley Kubrick's mythology."

Se si chiedesse alla casalinga di Voghera chi sia stato Stanley Kubrick, la risposta molto probabilmente sarebbe un misto di espressioni quali un genio del cinema, un perfezionista infaticabile, un regista despota per attori e tecnici, un autore criptico, un uomo progressivamente scollegato dal mondo reale, arroccato nella sua casa nella campagna inglese, raramente disponibile a concedere interviste, praticamente un recluso, quando non un misantropo.

Nonostante Kubrick stesso abbia ripetutamente criticato questa sua immagine così particolare, e nonostante gran parte dei suoi collaboratori abbiano parlato di lui in toni diametralmente opposti, la personalità mitologica di Kubrick ha colpito l'immaginario collettivo ed è rimasta indelebile nella mente del pubblico tanto che è ancora oggi largamente creduta.

Eppure, non c'è stato finora nessuno studio sistematico di questa immagine. La mitologia kubrickiana è semplicemente stata data per scontata, come qualcosa che ha seguito Kubrick suo malgrado, e che ha avuto origine chissà dove, chissà quando e chissà perché.

Il mio saggio indaga per la prima volta la mitologia attorno alla figura di Stanley Kubrick, con l'obiettivo di capirne la nascita e lo sviluppo nel corso degli anni, per capire come mai Kubrick sia passato dall'essere un "enfant prodige" negli anni '50 al "pazzo scatenato" degli anni '90.

Potete scaricare il numero speciale di Essais a questo indirizzo. Naturalmente tutti gli altri saggi sono assolutamente di rilievo e meritano ugualmente la vostra attenzione. Buona lettura a tutti.


PS: nel saggio scrivo che Kubrick ha in realtà concesso almeno 350 interviste. Ora, con solo 13 film realizzati ditemi se 350 interviste sono poche o tante. Non voglio più sentir dire che "Kubrick non rilasciava mai interviste" o frasi tipo "in una rara intervista," intesi?

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