Il British Film Institute sta per ridistribuire 2001: Odissea nello Spazio nelle sale cinematografiche inglesi. Per l'occasione, ha realizzato questo trailer nuovo di zecca.
Lasciando perdere il commento del solito Jan Harlan che sull'Hollywood Reporter descriveva il video come "il miglior trailer per 2001 che abbia mai visto" (che uno poi si chiede, ma quello che aveva fatto tuo cognato allora?), il video è stato unanimemente osannato come spettacolare, incredibile, di una perfezione assoluta.
Ora, a me 'sto trailer pare proprio brutto brutto. Non così tanto come quello che fece la Warner per il 40esimo di Arancia Meccanica, ma insomma siamo lì. A voi no?
31 ottobre 2014
24 ottobre 2014
La nuova squadra della United Artists (ma non lo dite alla United Artists)
Negli archivi storici di Variety ho rintracciato una pagina piuttosto famosa per chi ha letto la biografia di Vincent LoBrutto.
Forse ricorderete questo aneddoto raccontato da James B. Harris: il giorno dopo aver siglato un accordo con la United Artists per la distribuzione di Rapina a Mano Armata e la produzione di altri tre film in due anni, Harris e Kubrick avevano deciso di farsi un po' di promozione acquistando uno spazio promozionale sulle riviste di settore; Kubrick aveva contattato alcuni ex-colleghi nella redazione di Look e chiesto di poter usare uno degli studi fotografici della rivista: sistemò due sedie da regista e preparò l'autoscatto per sé e il socio. L'impaginazione, che LoBrutto definiva "raffazzonata", prevedeva solo la scritta "La nuova squadra della United Artists" e alludeva a Rapina a Mano Armata come al film di suspense dell'anno.
Quando portarono la bozza dell'annuncio a Max Youngstein, uno dei produttori che stava risollevando le sorti della UA dopo le difficoltà finanziare dell'era Chaplin-Pickford, Harris e Kubrick si presero una bella lavata di capo:
Youngstein rintracciò Harris nel suo ufficio a Los Angeles.
Forse ricorderete questo aneddoto raccontato da James B. Harris: il giorno dopo aver siglato un accordo con la United Artists per la distribuzione di Rapina a Mano Armata e la produzione di altri tre film in due anni, Harris e Kubrick avevano deciso di farsi un po' di promozione acquistando uno spazio promozionale sulle riviste di settore; Kubrick aveva contattato alcuni ex-colleghi nella redazione di Look e chiesto di poter usare uno degli studi fotografici della rivista: sistemò due sedie da regista e preparò l'autoscatto per sé e il socio. L'impaginazione, che LoBrutto definiva "raffazzonata", prevedeva solo la scritta "La nuova squadra della United Artists" e alludeva a Rapina a Mano Armata come al film di suspense dell'anno.
Quando portarono la bozza dell'annuncio a Max Youngstein, uno dei produttori che stava risollevando le sorti della UA dopo le difficoltà finanziare dell'era Chaplin-Pickford, Harris e Kubrick si presero una bella lavata di capo:
"Siete impazziti voi due? Dovete essere matti! Prima di tutto noi siamo la nuova squadra della United Artists! Bob Benjamin, Arthur Krim, Roger Lew, che è il responsabile del settore pubblicitario, e io stesso, noi siamo la nuova squadra della United Artists! Cosa dovrebbero dire tutti quelli che fanno film per noi? Vorranno tutti fare degli annunci pubblicitari! Voi due mi farete impazzire!" [Harris replicò:] "Va bene, okay, lo faremo da noi, non dovrete pagarcelo, Max." Allora lui disse: "No, no, non avete capito. Non mi importa chi lo paga. Non lo dovete far uscire!"Pagina 17 di Variety di mercoledì 21 marzo 1956.
Youngstein rintracciò Harris nel suo ufficio a Los Angeles.
"Urlava," ricorda Harris, "Mi avete scavalcato per ben due volte! Vi avevo detto di non farlo! Non farete più uscire la pubblicità, vero?" E noi rispondemmo, "Beh, veramente dovrebbe uscire sull'Hollywood Reporter." Allora lui disse: "Se l'annuncio esce un'altra volta considererò la cosa come una forma di concorrenza alla United Artists, non vi daremo un soldo per il vostro film e il vostro futuro sarà ben lontano da qui!"Harris bloccò l'uscita del secondo annuncio. Ah, che tempi.
10 ottobre 2014
AAA appartamenti cercansi per Stanley Kubrick
Scartabellando tra gli archivi storici del Times di Londra ho pescato queste due simpatie, contenute nelle pagine delle inserzioni personali.
Era il luglio 1970 e Kubrick stava preparando Arancia Meccanica, un film che, con l'esclusione di un paio di interni ricostruiti in un magazzino, verrà girato interamente in location nel sud est dell'Inghilterra.
Kubrick troverà il negozio di dischi "ultra moderno e futuristico" all'interno del Chelsea Drugstore, oggi un Mac Donald's; l'appartamento "pieno di libri appartenente a un professore o scrittore di scienze politiche" sarà ambientato nella Skybreak House a Radlett; la casa con una ventina di gatti a corredo infine sarà lo Shenley Lodge, una villa dell'Hertfordshire, oggi sede di una scuola materna (non è dato sapere se i gatti erano autoctoni o comparse).
Per maggiori informazioni sulle location di Arancia Meccanica, la pagina Wikipedia del film è stata aggiornata da Alexis Mayans che ha consultato i call sheet delle riprese del film conservati al Kubrick Archive.
Era il luglio 1970 e Kubrick stava preparando Arancia Meccanica, un film che, con l'esclusione di un paio di interni ricostruiti in un magazzino, verrà girato interamente in location nel sud est dell'Inghilterra.
Kubrick troverà il negozio di dischi "ultra moderno e futuristico" all'interno del Chelsea Drugstore, oggi un Mac Donald's; l'appartamento "pieno di libri appartenente a un professore o scrittore di scienze politiche" sarà ambientato nella Skybreak House a Radlett; la casa con una ventina di gatti a corredo infine sarà lo Shenley Lodge, una villa dell'Hertfordshire, oggi sede di una scuola materna (non è dato sapere se i gatti erano autoctoni o comparse).
Per maggiori informazioni sulle location di Arancia Meccanica, la pagina Wikipedia del film è stata aggiornata da Alexis Mayans che ha consultato i call sheet delle riprese del film conservati al Kubrick Archive.
08 ottobre 2014
Unfolding Aryan Papers: il video
Ho caricato su Youtube il video di Unfolding Aryan Papers che faceva parte di un'installazione artistica realizzata dalle artiste inglesi Jane e Louise Wilson per una mostra al BFI Southbank del 2009.
Aryan Papers era il titolo del film sull'Olocausto che Kubrick voleva trarre all'inizio degli anni '90 dal romanzo Bugie di guerra di Luis Begley. Il cortometraggio delle sorelle Wilson racconta l'esperienza dell'attrice Johanna ter Steege scelta da Kubrick per interpretare il ruolo principale del film, quello della giovane Tanya che attraversa l'Europa dell'est sotto il dominio Nazista cercando di sfuggire alla cattura per proteggere suo nipote Maciek.
La voce dell'attrice commenta le fotografie delle prove costumi e l'archivio iconografico raccolto da Kubrick per documentarsi sul progetto, legge pagine della sceneggiatura scritta a partire dal romanzo Bugie di Guerra di Luis Begley, e racconta i suoi incontri con Kubrick a St. Albans.
Non solo un documentario su un film irrealizzato, Unfolding Aryan Papers, grazie all'abilità delle sorelle Wilson, diventa un viaggio nella memoria di Johanna ter Steege, per un racconto rarefatto che si sfoglia in un'atmosfera sospesa, quasi onirica.
Il video è sottotitolato in italiano e in inglese.
Aryan Papers era il titolo del film sull'Olocausto che Kubrick voleva trarre all'inizio degli anni '90 dal romanzo Bugie di guerra di Luis Begley. Il cortometraggio delle sorelle Wilson racconta l'esperienza dell'attrice Johanna ter Steege scelta da Kubrick per interpretare il ruolo principale del film, quello della giovane Tanya che attraversa l'Europa dell'est sotto il dominio Nazista cercando di sfuggire alla cattura per proteggere suo nipote Maciek.
La voce dell'attrice commenta le fotografie delle prove costumi e l'archivio iconografico raccolto da Kubrick per documentarsi sul progetto, legge pagine della sceneggiatura scritta a partire dal romanzo Bugie di Guerra di Luis Begley, e racconta i suoi incontri con Kubrick a St. Albans.
Non solo un documentario su un film irrealizzato, Unfolding Aryan Papers, grazie all'abilità delle sorelle Wilson, diventa un viaggio nella memoria di Johanna ter Steege, per un racconto rarefatto che si sfoglia in un'atmosfera sospesa, quasi onirica.
Il video è sottotitolato in italiano e in inglese.
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