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23 gennaio 2013

Il finale originale di Shining

Secondo colpaccio di fila del blog Overlook Hotel: oggi Lee Unkrich ha postato le quattro pagine finali dello script originale di Shining, contenenti la famigerata scena tagliatacon il direttore Ullman che va a visitare Wendy e Danny all'ospedale.

Kubrick aveva concluso il montaggio di Shining pericolosamente a ridosso dell'uscita americana del film. Dopo la premiere del 23 maggio 1980 a New York, un venerdì, Kubrick decise di eliminare questa scena finale e assunse un montatore perché durante il weekend lavorasse fisicamente sulle copie stampate e già distribuite nei cinema. Julian Senior aveva ricordato l'accaduto in un'intervista per l'Elstree Project.



Fino ad oggi sapevamo solo che questa scena si collocava tra l'inquadratura di Jack congelato nel labirinto e il carrello conclusivo verso la foto del ballo del 4 luglio 1921. Preceduta forse da una piccola sequenza in cui dei ranger vagano nel labirinto innevato passando accanto al busto congelato di Jack senza riuscire misteriosamente a vederlo, la sequenza si apriva con Ullman alla reception dell'ospedale dove Wendy e Danny erano stati ricoverati.



SC. A153 INT. OSPEDALE
Ullman cammina in avanti e si ferma alla reception dove un'Infermiera e Danny stanno facendo una partita a "Serpenti e scale".

ULLMAN
Ciao a tutti.

INFERMIERA
Buonasera Signor Ullman.

ULLMAN
Come andiamo, Danny?

DANNY
Okay.

INFERMIERA
Stiamo andando alla grande, vero Danny?

DANNY
Sì.

ULLMAN
Bene. E' una notizia meravigliosa. Come sta la Signora Torrance oggi?

INFERMIERA
Oh, sta molto meglio. Ha avuto un bel pranzo e ha passeggiato qui intorno nel pomeriggio.

ULLMAN
Oh, fantastico. Posso andare nella sua stanza a vederla?

INFERMIERA
Ma certo Signor Ullman.

Ullman lascia la reception e si avvicina alla porta della stanza, dove davanti è seduto un Poliziotto.

ULLMAN
Come va?

POLIZIOTTO
Tutto a posto.

Ullman bussa alla porta.

ULLMAN
Signora Torrance?

WENDY
Entri pure.

Ullman entra.

ULLMAN
Ciao. Come sta oggi?

WENDY
Molto meglio.

ULLMAN
Bene. Mi fa proprio piacere sentirlo. Ha davvero un bell'aspetto. Oh, ecco, le ho portato dei fiori.

WENDY.
Grazie.

ULLMAN
Danny sembra stare davvero bene. Mi pare si sia adattato molto bene, considerato tutto quanto. Oh, ho parlato col tenente Elliott mentre venivo qui, e mi ha detto che hanno concluso con quell'inezia della loro indagine. Ha detto che sarebbe venuto lui stesso qui stasera per informarla.



WENDY
Vuol dire che siamo liberi di andarcene?

ULLMAN
Certamente. Oh, riguardo le cose che avete visto all'Hotel. Mi ha detto che hanno setacciato tutto l'albergo e non hanno trovato la benché minima prova di qualcosa fuori dall'ordinario. Signora Torrance, credo di sapere come si possa sentire a riguardo, ma è perfettamente comprensibile immaginarsi certe cose quando si è passati attraverso quello che ha passato lei. Non ci deve più pensare. Ha già deciso quando partirete da qui?

WENDY
No.

ULLMAN
Signora Torrance, mi prenderei la libertà di suggerirle, per lei e Danny, di trascorrere un po' di tempo a casa mia a Los Angeles. Se non altro, almeno finché non ci sarete ristabiliti. E' perfetto per Danny, è proprio davanti la spiaggia. Vi addormenterete col suono delle onde e la mattina aprirete le persiane ed eccolo lì - l'oceano, il cielo blu e i raggi del sole. Non sareste di alcun disturbo. Ho una domestica meravigliosa e due camere per gli ospiti. Credo proprio che sarebbe la cosa migliore per lei e Danny. Non accetterò un no come risposta.

Ullman torna alla reception.

ULLMAN (Continua)
Vado. Oh, ho portato dei fiori per la Signora Torrance. C'è qualcuno che può metterli in un vaso?

INFERMIERA
Lo farò io.



ULLMAN
Ciao Danny, ci vediamo domani.

DANNY
Ciao.

Ullman fa per andarsene, poi si volta.

ULLMAN
Oh, Danny. Mi sono dimenticato di darti questa. Prendi.

Lancia la palla gialla a Danny.

ULLMAN (Continua)
Ci vediamo domani, Danny.

Ullman esce. Ci soffermiamo su Danny.


SC. 153A

INT. INGRESSO DELL'HOTEL
Carrello attraverso il mobilio coperto di lenzuola, verso una fotografia appesa alla parete.

DISSOLVENZA SU QUESTO CARTELLO, POI NERO

"L'Overlook Hotel sarebbe sopravvissuto a questa tragedia come era sopravvissuto a molte altre. E' tuttora aperto ogni anno dal 20 Maggio al 20 Settembre. E' chiuso per l'inverno."


FINE


Attualmente non si conoscono copie superstiti contenenti questo finale; alla fine del 2011 era sembrato che una copia fosse in possesso della George Eastman House, ma la notizia si era rivelata infondata.

2 commenti:

Filippo Ulivieri ha detto...

Per evitare di allungare ulteriormente questo post, includo qui due dichiarazioni relative al taglio di questa scena, entrambe presenti nel libro di Michel Ciment.

Shelley Duvall aveva detto: "Credo abbia avuto torto [a tagliarla], perché quella scena spiegava certe cose che rimangono oscure per il pubblico, come l'importanza della palla gialla e il ruolo del direttore dell'hotel nell'intreccio. Wendy si trova in ospedale col figlio. Il direttore va a trovarli, si scusa per ciò che era successo e le propone d'andare ad abitare da lui. Lei non risponde né sì né no. Quindi lui va nella hall dell'ospedale, passa di fronte a Danny che sta giocando per terra con dei giocattoli. Giunto vicino all'uscita, si volta e dice «Dimenticavo, ho una cosa per te.» Ed estrae dalla tasca la palla gialla che le gemelle avevano lanciato a Danny. Rimbalza due volte (abbiamo girato un'intera giornata perché il rimbalzo fosse giusto!), Danny la prende, la guarda, poi guarda stupito il direttore dell'albergo, e si rende conto che per tutta la vicenda lui era al corrente del mistero di quel posto. C'era un coté alla Hitchcock in quella soluzione e, come lei sa, Kubrick ama molto Hitchcock."

Diane Johnson, la co-sceneggiatrice del film aveva detto: "Kubrick pensava che dovessimo vederli all'ospedale per sapere che stavano bene. Provava tenerezza per Wendy e Danny, pensava che bisognava essere rassicurati alla fine di un film horror, che dovesse svolgersi un ritorno alla normalità."

Principe di Montenevoso ha detto...

L'OverLook Hotel è una sorta di camera di compensazione atemporale che ha la funzione e il dovere di ristabilire un equilibrio a livello energetico (senza equilibrio non c’è ordine).
In questa terra di mezzo, il rito di sangue ancestrale gerontocratico evoca le entità che conferiscono stabilità al regno.
Tutto si ripete, la celebrazione del potere come avvenne nel 1921, si procrastina all'infinito, circolarmente (Il 4 Luglio è una data simbolica e potente, il Giorno dell'Indipendenza).
Chiunque entri in questo cerchio magico replicherà gli stessi ruoli in un loop senza fine.
La liturgia nera avviene nel tempio edificato sul cimitero degli indiani d'america e ha il compito di uccidere il portatore di luce, nutrendosi della sua energia vitale, del suo spirito.
Il messaggero della luccicanza è colui che svela l'inganno, colui che vede oltre le apparenze, colui che mette in discussione i ruoli della piramide sociale.
Al contrario degli abitanti millenari dell'OverLook Hotel, il portatore di Shine, ha il ruolo di fermare e bloccare il loop infernale, congelandolo, ben sapendo che prima o poi qualcuno rievocherà quel cerchio magico con nuovi sacrifici rituali.
Jack Torrance è il sinonimo di Jack the ripper, e di come una certa tradizione magico-rituale operi attraverso l'omicidio per evocare egregore e forme pensiero necessarie all'edificazione del tempio del potere costituito.
Una sorta di tempio ombra che potrà forgiare l'autorità vigente, qualunque essa sia, attraverso un battesimo controiniziato, creando protezione energetica al regno ed al regnante di turno.
Nel film si prende ad esempio il colonialismo inglese, l'imperialismo americano e lo stesso sistema di sfruttamento capitalista, ma vale per qualsiasi potere in qualsiasi epoca e latitudine.
Ogni società umana, da quella più primitiva a quella più articolata, si fonda su questo precetto e vive attraverso questo meccanismo atavico, come ci mostra sapientemente Kubrick in 2001: odissea nello spazio, mettendo in scena i primi scontri di ominidi.
Il contraltare di questo schema è la riscoperta della luccicanza, dell'illuminazione, la consapevolezza e l'atto dei pochi contro la moltitudine, che sono lo specchio riflesso del regno.
La "Confraternita senza nome e senza tempo" è sempre alla ricerca di cibo spirituale, soprattutto se vitale come quello di un bambino innocente quanto potente.
Essa opera in ogni settore della piramide sociale per tarpare questa consapevolezza spirituale e rivoluzionaria, per esorcizzare che da individuale diventi una forma pensiero collettiva e quindi, energeticamente, un nemico invincibile.
La vita è uno scontro di forme pensiero sottili che si materializzano empiricamente.
L'eterno dualismo tra opposti che sorregge l'impalcatura dell'universo stesso.
Il bambino di luce può fermare questo processo e può quindi cambiare il sistema delle cose.
Il bambino in questione è tanto ambito quanto pericoloso per le anime dannate che sorreggono il tempio.
La nostra società umana, fondata sul sacrificio di sangue, fatta accettare ed accettata in quanto tale, è in realtà molto fragile e stupida, ed il Maestro, Fratello Iniziato, Kubrick ce lo mostra nel suo immenso capolavoro, non privo di provocatoria ironia, perché qualsiasi clero, qualsiasi regime o potere costituito umano non tollera chi si prende beffa di lui.
L'ironia ha il potere sottile di scardinare la magica scatola di compensazione egregorica, perché ogni schema e cerchio magico è rigido, simmetrico, come un muro di argilla che crolla al primo bagliore di consapevolezza.
Un po' come i vampiri con la luce del giorno, ed in fondo si parla dello stesso tema ancestrale.
Salviamo il bambino luccicante quando lo incontriamo, difendiamolo dalle insidie, come districarsi dal labirinto del minotauro non sarà un problema per lui, sono millenni che opera in tal senso con successo.

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