L'ultima puntata della serie Cracking the Kube è un approfondimento su uno specifico progetto lasciato incompiuto da Stanley Kubrick: il film di fantascienza A.I. Intelligenza Artificiale.
Nel secondo episodio della serie avevo accennato a come l'impresa di adattare il racconto breve di Brian Aldiss "Supergiocattoli Che Durano Tutta L'Estate" avesse occupato Kubrick per quasi vent'anni, dal 1976 ai primi anni '90. Super-Toys, dal titolo originale della storia, era infatti uno dei "progetti prediletti" a cui Kubrick tornava subito dopo aver concluso uno dei suoi film.
In questo sesto episodio, ripercorro questi venti anni di tentativi fornendo un resoconto per la prima volta completo dell'intera impresa.
Oltre al materiale consultato al Kubrick Archive di Londra, ho completato la ricerca visitando l'Università di Liverpool dove sono custodite alcune delle carte di Aldiss, e ho fatto uso del materiale proveniente dalla Collezione Arthur Clarke dello Smithsonian di Washington. Soprattutto però, questo studio beneficia dell'accesso esclusivo che lo scrittore Ian Watson mi ha concesso al suo archivio personale.
Nel luglio del 2017 ho incontrato Ian nella sua casa in Spagna e ho fotografato le pagine che scrisse e spedì via fax a Kubrick giorno per giorno nel corso del 1990, i suoi quaderni con gli appunti presi durante gli incontri e le telefonate col regista, e i libri annotati che consultò per il progetto. Qui di fianco una foto di tutto il materiale, con mappamondo decorativo e il mio vecchio MacBook Pro.Nei pomeriggi di quella memorabile settimana, Ian mi ha raccontato la sua esperienza con Kubrick e ha risposto a dozzine e dozzine di domande.
Siccome mi piace tenere le statistiche, posso dirvi che Ian Watson ha scritto 234.000 parole per Kubrick (Guerra e Pace di Tolstoj è più corto) e insieme abbiamo registrato 12 ore e 23 minuti di conversazione. Sono poi tornato da Ian nel novembre del 2019 per un nuovo giro di interviste, con le domande nate dalla lettura di tutto il suo materiale: altre 17 ore e 14 minuti di registrazione.
Sapete qual è la cosa sorprendente? Che questo di Ian Watson non è che un tassello del mosaico rappresentato dalla storia di A.I. Altrettanto materiale è stato scritto da Brian Aldiss, da Bob Shaw, da Arthur Clarke, da Sara Maitland e da Kubrick stesso. Riuscite a vedere ora la mole di questo progetto-monstre?
Per orientarvi un po' meglio, guardate l'episodio. Alla fine della cronistoria, propongo una spiegazione sul perché questo progetto è rimasto incompiuto – oltre all'ovvia ragione che Kubrick è morto, s'intende. Secondo me, ed è un punto piuttosto controverso su cui mi piacerebbe sapere la vostra, Kubrick non avrebbe mai fatto A.I., nemmeno fosse campato altri dieci anni. Ascoltate la mia teoria nell'ultima parte dell'episodio.
Buona visione, attivate i sottotitoli in italiano, e come sempre grazie del tempo che mi dedicate.