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08 giugno 2010

La cascata di sangue di Shining

Erano anni che non vedevo qualcosa di così fico: la ricostruzione in GC della scena dell'ascensore di Shining realizzata con i software RealFlow e LightWave da un certo Xurgonic.



La cosa che più mi diverte è che questo filmato è stato realizzato in risposta a un – come definirlo? – simpatico studente che mentre scriveva un saggio sul film di Kubrick ha notato un misterioso oggetto cadere sul pavimento all'inizio della cascata di sangue. Ovviamente doveva esserci una spiegazione perché Kubrick – si sa – non fa mai niente per caso: cosa sarà mai quel misterioso oggetto, e soprattutto cosa mai avrà voluto dirci Kubrick? La – come definirla? – originale risposta direttamente alla fine del video.



Capito? Siccome l'ascensore che tracima sangue è un simbolo, un rimando, dirò di più, un riferimento della bocca di Danny che urla, e dato che Tony è il bambino che vive nella bocca di Danny, quel che cade sul pavimento è il corpo di Tony.

Sono senza parole. E' un esempio di sovrainterpretazione talmente bello che surclassa qualsiasi esempio da qualsiasi libro di Umberto Eco.

Il video in CG è stato realizzato, dicevo, come tentativo di confutare questa interpretazione: quel che si vede tra gli schizzi di sangue non sono che riflessi delle pareti e della porta.

Io però non credo – giammai! – a questa spiegazione, ma non credo neppure che sia Tony che muore annegato nel sangue. Credo piuttosto che l'intera scena sia semplicemente una tonsillectomia venuta male.

1 commento:

Valerio Sbravatti ha detto...

Il video in CG, bellissimo, non dimostra a mio avviso che l'apparente oggetto nella cascata sia in realtà un riflesso.
E' certamente vero che il riflesso di pareti, ascensore e altri elementi può illudere di vedere nel liquido qualcosa che non c'è. Ma è chiaro che si tratta di un oggetto perché ha una consistenza materica, per come si muove dentro la cascata mantanenedo una solidità che il riflesso non potrebbe avere. Inoltre, l'autore del video in CG non fa alcuna osservazione circa quell'elemento apparentemente metallico che appare sotto la curva del presunto riflesso, anch'esso dotato di una solidità.
Infine, a dirla sinceramente, l'autore avrebbe potuto benissimo ritoccare la cascata digitale in modo da far apparire il riflesso esattamente come nel film, così da confermare la sua tesi.
Detto questo, l'idea di Rob Ager sul corpo di Tony fa quantomeno sorridere. A questo punto tutto è concesso: perché non affermare che Shining è un sogno di Jack Torrance la notte prima di andare al colloquio con Ullman?

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